Sindaco de Pascale risponde in Consiglio a Ravenna sul 2° rigassificatore: nessuna richiesta a Bonaccini, ma la responsabilità è politica e spetta al governo

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Non esiste al momento nessuna richiesta presentata da Snam al Commissario per il rigassificatore Stefano Bonaccini per spostare la nave di Piombino a Ravenna. Ma la responsabilità in ogni caso riguarda la politica nazionale e la procedura deve vedere coinvolti Governo nazionale, Commissario, Snam e Comune di Ravenna, non può essere faccenda che viene risolta a due fra Snam e Bonaccini come voleva far credere l’opposizione ravennate nella lettera aperta di domenica scorsa indirizzata al Sindaco Michele de Pascale.

È questo il senso della comunicazione fatta dallo stesso Sindaco di Ravenna in apertura del Consiglio comunale di Ravenna di oggi 14 marzo, che ha parlato per una decina di minuti, prendendo in contropiede la minoranza che voleva con quella lettera metterlo in difficoltà e non si aspettava una risposta così articolata e circostanziata.

LA RISPOSTA DEL SINDACO DI RAVENNA MICHELE DE PASCALE

“Faccio seguito a una lettera aperta che mi è stata rivolta da tutte le forze di minoranza di questo Consiglio, che nei giorni scorsi mi hanno chiesto di reperire un’informazione che era di loro interesse – ha detto Michele de Pascale – sulla possibilità che la nave rigassificatrice collocata a Piombino possa essere dopo un periodo di tre anni trasferita a Ravenna. Io nei giorni scorsi sono uscito diverse volte su questo tema. Si è pronunciato anche il ministro Pichetto Fratin.”

Dopo aver letto un passaggio della lettera, che riportiamo sotto, il Sindaco ha aggiunto: “Io la dico così e senza volontà di polemica: mi è sembrato un passaggio particolarmente grave quello che è stato scritto nella lettera, grave non tanto per la richiesta di informazioni che ora do, cioè non è stato depositato presso la struttura commissariale della Regione Emilia-Romagna alcuna variante al progetto autorizzato approvato dal commissario qualche mese fa e che è stato analizzato da questo Consiglio comunale (quindi non c’è nessuna richiesta di secondo rigassificatore, ndr). È particolarmente grave dal punto di vista politico il tentativo di deresponsabilizzazione del Governo, che per quel che riguarda le forze civiche presenti in questo Consiglio è un peccato veniale. Nel senso che le forze civiche non sono rappresentate a Roma, non hanno responsabilità di governo del nostro paese. Ma per quello che riguarda le tre forze politiche del centrodestra rappresentate in questo Consiglio, io devo dirvelo con franchezza, ho visto in questa lettera un tentativo di deresponsabilizzazione su scelte strategiche che invece chi ha l’onere e l’onore di governare un paese non può non assumersi. Non può essere che la collocazione di infrastrutture strategiche per il nostro paese sia frutto di un dialogo fra una società di Stato e una struttura commissariale  – peraltro un commissario che rappresenta il governo italiano – e sia affidata a un’istruttoria tecnica, perché il commissario fa un’istruttoria tecnica in merito al rispetto delle leggi e delle norme.” Per il Sindaco dunque la scelta è tutta politica e compete al Governo.

Michele de Pascale ha ricordato non a caso la risposta che ha dato il ministro Pichetto Fratin “che è stata ineccepibile dal suo punto di vista” ed è tutto l’opposto rispetto all’idea che il governo nazionale non abbia competenza e interesse.

“Il Governo Draghi ha preso la decisione politica di collocare due infrastrutture strategiche come i rigassificatori e di indicare due territori dove collocarli, quello di Piombino e quello di Ravenna. Ha identificato due commissari finalizzati all’autorizzazione di questi impianti, ha dialogato con i territori compreso il nostro. Il ministro Cingolani è venuto a Bologna, abbiamo avuto diversi incontri anche con il governo e alla fine c’è stata – dopo un’intesa di carattere anche politico – un’istruttoria tecnica, che peraltro avrebbe potuto dare anche esito negativo. A Piombino, per l’indisponibilità di quel territorio a partecipare alla discussione, l’intesa è stata fatta solo con la Regione Toscana e non con il Comune di Piombino. La mia prima domanda da Sindaco di Ravenna è questa: qual è la ragione perché a distanza di soli tre anni, i soldi degli italiani spesi per il rigassificatore di Piombino siano buttati via di fatto, perché quell’infrastruttura verrà tolta, quando invece servirà ancora al paese? Si tratta di una ragione politica: perché se l’infrastruttura non è sicura non va messa neanche per tre anni, mentre se l’infrastruttura è sicura non si capisce perchè dopo tre anni viene spostata. E su questa cosa devono rispondere ministro e Governo.”

Rispetto poi allo spostamento della nave di Piombino a Ravenna, come aveva già detto nei giorni scorsi, Michele de Pascale ha ribadito la posizione del Ministro e cioè che “nessuna decisione è stata presa sulla collocazione della nave rigassificatrice dopo la sua permanenza per non più di tre anni a Piombino; ogni scelta sarà concordata con le regioni e le amministrazioni locali.” “Lo chiarisce il ministro dell’ambiente e sicurezza energetica. Quindi è il governo che dice che nel momento in cui come governo identificherà un’altra sede aprirà con quella regione e con quel territorio una interlocuzione. Quindi se questa decisione non è stata ancora presa va tutto bene, mentre laddove questa decisione fosse stata presa senza dialogare col territorio, saremmo davanti a un fatto molto grave” ha aggiunto il Sindaco.

“Il ministro mi ha anche telefonato per dirmi queste cose e cioè che nessuna decisione è stata ancora presa. – ha precisato de Pascale – Ora, o il ministro mente, ma io ci ho avuto a che fare e mi è sembrata una persona per bene. Se mente è un fatto grave e credo che siamo tutti d’accordo su questo. Se il ministro non mente, decisioni non sono state prese. Il presidente della Toscana ha comunicato che a suo avviso la nave verrà in Adriatico e ha fatto trasparire l’idea che possa essere collocato a Ravenna. Al Presidente della Toscana sono state dette cose dal governo che non sono state dette a noi? Io non so rispondere a queste domanda. Mi piacerebbe che qualcuna di queste risposte potesse venire anche dalle forze politiche che sono sedute in questo Consiglio e che governano il paese. A me non l’hanno detto, magari a voi l’hanno detto se glielo avete chiesto” si è rivolto de Pascale all’opposizione.

“Il governo ha intenzione di mandare la nave a Ravenna? Se qualcuno pensa che il tema del secondo rigassificatore possa essere affrontato con Snam che manda una lettera a Bonaccini il quale guarda che non ci siano errori di ortografia e lo autorizza, questo non è rispettoso della città di Ravenna e secondo me nessuno potrebbe pretendere un tipo di istruttoria di questo tipo. Io mi aspetto da chi governa il mio paese, davanti a un’infrastruttura strategica – come peraltro il ministro Pichetto Fratin ha detto nella sua dichiarazione – che si assuma le sue responsabilità. Poi il commissario di governo farà quello che deve fare” ha concluso il primo cittadino.

La discussione che è seguita all’intervento del Sindaco è stata un po’ surreale, poiché si è discusso nel merito di un’ipotesi che non è sul tappeto. Il consigliere Ancarani ha poi sostanzialmente confermato l’orientamento e le parole del ministro di Forza Italia Pichetto Fratin, riportate dallo stesso Sindaco.

LA LETTERA APERTA DELL’OPPOSIZIONE

Alvaro Ancisi, Alberto Ancarani, Angelo Nicola Di Pasquale, Filippo Donati, Giacomo Ercolani, Renato Esposito, Alberto Ferrero, Nicola Grandi, Gianfilippo Nicola Rolando e Veronica Verlicchi, in rappresentanza rispettivamente di Lista per Ravenna, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Viva Ravenna e La Pigna avevano scritto una “Lettera aperta” al sindaco Michele de Pascale sul secondo eventuale rigassificatore a Ravenna affermando “per rispetto della verità” che “sull’ipotizzato arrivo di un secondo rigassificatore a Ravenna (quello di Piombino, ndr), ogni competenza a riceverne l’istanza, a valutarla e ad autorizzarla è esclusivamente di Stefano Bonaccini, non già del governo nazionale, da lei scorrettamente accusato di non rispettare la nostra città”.

“La collocazione più probante del rigassificatore di Piombino nell’Adriatico è sulla costa ravennate, – è scritto nella lettera – essendo nota la dichiarazione rilasciata pubblicamente, fin dal luglio scorso, da Stefano Bonaccini, presidente PD della Regione Emilia-Romagna: “Se la Toscana non lo vuole lo prendiamo a Ravenna, senza problemi, assieme all’altro”. Giovedì scorso, Lei ha tuttavia dichiarato che: “Per quel che riguarda Ravenna, nessuno dal Governo Meloni, a differenza di quanto accadde con il Governo Draghi, ad oggi ha contattato né Comune né Regione e quindi o il tema non si pone, come continuo a ritenere, o siamo davanti a un Governo che non ha alcun rispetto dei territori”. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, allora Draghi, emesso l’8 giugno 2022, recita però così: “Il Presidente della Regione Emilia-Romagna è nominato Commissario straordinario di governo […] per la realizzazione delle opere finalizzate all’incremento della capacità di rigassificazione nazionale mediante unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione da allacciare alla rete di trasporto esistente nella Regione Emilia Romagna. Il Commissario si avvale della amministrazione regionale e degli organi periferici delle amministrazioni centrali e territoriali competenti […]. Il Commissario straordinario […] comunica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero della transizione ecologica e della mobilità sostenibile, entro cinque giorni dalla presentazione, le istanze relative alla realizzazione delle opere […], nonché i progetti autorizzati, entro cinque giorni dal rilascio dell’autorizzazione”.

“Ne deriva che, se c’è un’istanza per collocare un secondo rigassificatore a Ravenna nel 2026, deve essere stata presentata esclusivamente al presidente Bonaccini, competente anche a concederle l’autorizzazione, mentre il governo nazionale, solamente informato entro cinque giorni dalla presentazione dell’istanza, non esercita al riguardo nessuna autorità. – scrivevano i consiglieri di opposizione – I tempi stringono perché il prossimo 24 marzo SNAM dovrà esprimere la sua scelta al presidente della Regione Toscana. Quanto sopra, necessariamente dettagliato per evitarne distorsioni o alterazioni, ci suggerisce quindi di risolvere urgentemente il mistero del secondo rigassificatore semplicemente proponendoLe di chiedere al presidente Bonaccini se Snam gli ha presentato istanza di collocarlo a Ravenna e, nel caso, di informarne adeguatamente la cittadinanza e di sottoporne preliminarmente il progetto, anche solo come parere consultivo, al massimo organo di rappresentanza civica che è il Consiglio comunale.”

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Commenti

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  1. Scritto da sentinella

    quando si dice ascondersi dietro un dito

  2. Scritto da Aldo

    Però una dichiarazione preventiva del Sindaco che si dice contrario aiuterebbe a essere chiari.