Il 19 giugno l’udienza preliminare per decidere del ricorso di Ente Parco sulla vendita di Ortazzo e Ortazzino

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Lo conferma il presidente dell’Ente Parco del Delta del Po, Massimiliano Costa: il 19 giugno 2024 è attesa la prima udienza preliminare in merito al ricorso che l’ente da lui presieduto ha presentato a fine febbraio sulla vicenda della compravendita tra privati di alcune zone, note come Ortazzo-Ortazzino in foce Bevano.

Si tratta delle famose aree tutelate come patrimonio ambientale, alcune poste sotto i vincoli della “zona A”, 71 ettari, quelli più stringenti, di tutela integrale, dove non si può nemmeno entrare, altri in “zona B”, 340 ettari, dove l’unica attività consentita è la conservazione della natura.

Le aree, di proprietà privata, sono state cedute dall’immobiliare che le possedeva ad un’altra, senza permettere all’Ente Parco di esercitare il diritto di prelazione che gli spettava. La vicenda è stata ricostruita con dovizia di particolari in questo e in quest’altro articolo pubblicati mesi fa su Ravennanotizie.

Resta poi fuori una terza area, di 72 ettari, che rientra nel vincolo di tutela “zona C”, dove l’unica attività consentita è la fruizione dei vialetti, percorribili senza mezzi a motore e senza arrecare disturbo alla fauna. Questa non fa parte delle aree sulle quali l’Ente Parco poteva esercitare il diritto di prelazione e l’ISPRA, su richiesta di alcune associazioni ambientaliste, si è espressa a favore di un passaggio verso la tutela di “zona B”, per garantire maggiormente l’ambiente e restringere ulteriormente le attività praticabili, che comunque non comprendono l’edificazione di alcunché.

Dello stato dell’arte di questo procedimento in corso si discuterà oggi in consiglio comunale con un’interrogazione presentata da Lista per Ravenna.

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