Spartiti, foto, programmi, ricordi: si cerca materiale per ricostruire la storia della Banda di Ravenna

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Per celebrare degnamente il proprio 80° anniversario, che si terrà nel 2027, la Banda Cittadina di Ravenna sta lavorando ad una pubblicazione sulla sua storia, dalle origini fino ai giorni nostri. All’interno del volume, non solo la storia recente del complesso, dal 1947 quando il Maestro Turci la ricostituì, ma anche le sue antiche radici, che affondano negli ultimi decenni del ‘700. Dovrebbe uscire a fine 2026, per le Edizioni del Girasole.

Se la parte più antica verrà ricostruita scartabellando tra archivi storici e biblioteche locali, per quella più recente si cerca l’aiuto dei cittadini. Chiunque abbia materiale utile può segnalarlo all’autore della ricerca: spartiti, fotografie, programmi di una serata, solo per fare qualche esempio. Anche solo un ricordo può essere utile per collegare le varie fonti. Tutto il materiale verrà digitalizzato e restituito ai proprietari per rimanere tra i ricordi di famiglia.

A capo di questo progetto tanto ambizioso c’è un piemontese, Michelangelo Chiaverano, ormai romagnolo acquisito, dopo che nel 2017 ha trovato casa a Lido Adriano e da allora torna tutti gli anni per trascorrere l’estate in Romagna. Originario di Pinerolo, sulle bande comunali della sua zona ha già realizzato una ricerca in quattro volumi intitolata “Il Pinerolese e le sue bande” che raccoglie la storia di ben 39 complessi bandistici attivi nell’area. Appassionato di musica – suona il sax tenore e diversi altri strumenti in due bande di Pinerolo -, quando si è trasferito a Ravenna ha cercato un posto nella banda comunale cittadina, perchè, come dice lui, “senza banda non si può stare”. Da lì, è nata l’idea di replicare l’iniziativa portata a termine in Piemonte, anche sulla banda di Ravenna ed ora è alle prese con la ricerca di materiale e la catalogazione delle fonti.

“Materiale ce n’è tanto – spiega Chiaverano – e sono convinto possa venire fuori un lavoro interessante, al di sopra delle aspettative. Ho scoperto ad esempio che a fine ‘800 a Ravenna erano presenti addirittura tre diverse bande, che potevano esibirsi nello stesso giorno in tre concerti diversi. Un tempo, le bande suonavano anche brani di musica classica o pezzi d’opera. Era forse l’unico modo per le persone del popolo, che non potevano permettersi di andare a teatro, di accostarsi alla cultura musicale. Non si tratta solo di ricostruire la storia della banda ma anche dei suoi legami con la popolazione e con la città”.

Sulla storia più antica della banda, quella che data all’ultimo decennio del ‘700, la documentazione è abbastanza scarsa, è possibile fare più che altro dei cenni per ricostruire il filo conduttore. Ma più si avanza nel tempo, più si fa consistente e si scopre che le prime formazioni bandistiche, di quando Ravenna era parte dello Stato Pontificio, erano legate alla Chiesa e si esibivano durante l’accoglienza degli alti prelati in visita alla città. La banda comunale nasce poi a metà del 1800 quando si sciolse la banda della Guardia Nazionale.

“La Biblioteca Classense – racconta Chiaverano – è interessata a questo lavoro perché nel suo genere è unico: attualmente in Italia ne esistono solo due, il mio sul Piemonte, uno sulla zona del bergamasco. Il terzo sarà quello su Ravenna. Tutto il materiale che sarò in grado di raccogliere verrà donato alla Biblioteca Classense per andare ad arricchire il suo archivio digitale sulla storia della città”.

Chiunque abbia informazioni e materiali utili alla ricerca può contattare Michelangelo Chiaverano a questi recapiti: cellulare 329 6433274 – mail mchiaverano@gmail.com

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