Il nuovo soprintendente Giorgio Cozzolino: “Massima attenzione ai gioielli del territorio”

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venerdì 5 gennaio 2007

Massima attenzione ai “gioielli” del territorio, comprese le pinete, nuovi progetti per il museo archeologico di Classe e per il “sistema” dei monumenti.
Giorgio Cozzolino, 45 anni, napoletano, da pochi giorni soprintendente per i beni ambientali e architettonici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini, illustra così la sua ‘agenda’.
Cozzolino ha lavorato in città dal ’91 al 2000, occupandosi in particolare del Cesenate e del Riminese. Sostituisce Anna Maria Iannucci, che è andata in pensione.
“Mi conceda questa vena ‘romantica’. Torno in un luogo a cui professionalmente devo molto: intendo restituire ciò che mi ha dato”, esordisce il nuovo soprintendente. Che ora si appresta a “difendere” un territorio al quale la storia e la natura – appunto – hanno donato molto, dove spesso anche il tema dell’ “invasività edilizia” (e perché no dell’estetica) tiene banco…

“Sì, ci occupiamo anche di ‘paesaggio’, inteso come forma del territorio – con le sue varie implicazioni storiche, ambientali e culturali – là dove questo è tutelato. Penso che il tema della qualità sia tutto sommato una questione che ha confini ampi e che coinvolge, per le loro peculiarità, i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Posso dirle che a Ravenna la situazione non è peggiore rispetto ad altre realtà. Di certo, tutti i mutamenti devono comunque tenere conto della forma del paesaggio: a questo non si può rinunciare, anche rispetto a legittime aspettative di carattere economico”.

“Un esempio di paesaggio tutelato – prosegue l’architetto – è quello delle pinete: si tratta di un vero e proprio gioiello, così come le dune costiere: noi come Soprintendenza intendiamo mantenere alta l’attenzione, anche frenando, ripeto, iniziative economiche magari legittime”.

Un’altra specificità è quella dell’area archeologica di Classe. “Qui la partita che si gioca è per così dire doppia. Da un lato la sfida è legata alle nuove modalità di gestione: si sta perfezionando l’assetto giuridico della Fondazione, nella quale entrerà anche lo Stato. Sarà un formula innovativa, simile a quella utilizzata per il museo Egizio di Torino. L’altra sfida è quella di favorire la fruizione di un bene culturale ‘integrato’, caratterizzato dal museo, dalla basilica, dai ritrovamenti archeologici. Insomma, chi va a Classe ha la possibilità di fare una vera e propria passeggiata nella storia, in un ambito dal grande fascino che ha mantenuto la sua caratterizzazione nei secoli”.
La Soprintendenza sta per dare il via ai lavori per la messa in sicurezza dell’ex zuccherificio; poi partiranno le opere – la stazione appaltante è il Comune – per il nuovo stralcio del museo.

E il patrimonio monumentale “cittadino”? Anche in questo caso il tema della conservazione e della fruizione è molto importante. “Ritengo un grande risultato il fatto di essere riusciti ad arrivare alla tutela dell’Unesco: è stato il frutto di un lavoro sinergico tra le varie istituzioni. Per quanto mi riguarda non chiederei di meglio che allargare ad altri siti questa tutela, penso ad esempio alle pinete. D’altronde il ‘marchio’ Unesco permette – e questa è una delle nostre ‘missioni’ – di diffondere ancora meglio la conoscenza del patrimonio culturale. Penso anche che occorrerebbe arrivare al biglietto unico per l’ingresso ai monumenti e più in generale, come è avvenuto a Ferrara, a un vero e proprio sistema provinciale per la gestione dei servizi di accoglienza nei vari siti”.

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