Omaggio a Elsa Morante, venerdì l’intitolazione di una piazza e un incontro letterario

In Sala D'Attorre Marco Bardini presenta il suo volume “Elsa Morante e il cinema” conversando con Caterina Sansoni

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Il Comune e il Centro Relazioni Culturali rendono omaggio a Elsa Morante (1912 – 1985) scrittrice, saggista, poetessa e traduttrice, una delle massime voci femminili del Novecento, con un doppio appuntamento in programma venerdì, 12 febbraio. Alle 15 la nuova piazza fra via Einstein e via Fiume Montone Abbandonato, a Borgo Montone, assumerà ufficialmente la denominazione di piazza Elsa Morante.

Saranno presenti alla cerimonia il sindaco Fabrizio Matteucci, l’assessora alla Cultura Ouidad Bakkali, il presidente del comitato cittadino di Borgo Montone Ottaviano Rossi.

“Appassionata autrice di romanzi e poesie che hanno oggi la grandezza dei classici – si legge nella targa che sarà scoperta durante la cerimonia – perché vanno al fondo dei problemi e degli interrogativi che ci avvincono”. La targa contiene anche una citazione della stessa Morante: “Il mio intento è stato di esprimere la realtà delle cose, non quale essa appare alla superficie, ma nella sua profonda verità”.

Alle 18 alla sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, nell’ambito del 42° ciclo di incontri letterari del Centro Relazioni Culturali, Marco Bardini dell’Università di Pisa presenterà il suo volume “Elsa Morante e il cinema” (ETS ed.) conversando con Caterina Sansoni, dottoranda dell’Università di Strasburgo.

Bardini ha sapientemente indagato un filone di ricerca poco conosciuto della Morante, il suo stretto rapporto con il cinema, portando alla luce le eccellenti doti di sceneggiatrice, soggettista, consulente musicale, aiuto-regista e critica cinematografica.

Il suo rapporto con il cinema non era determinato solo dalla trasposizione di alcuni suoi romanzi e racconti, bensì testimonianze dirette hanno permesso di affermare la sua pluridecennale passione per il cinema. La Morante infatti conosceva numerosi attori e registi, tra i quali si ricordano Visconti, Pasolini, Bertolucci, Anna Magnani, Laura Betti, Zeffirelli, Carmelo Bene, Carlo Cecchi, con i quali scambiava consigli e suggerimenti. Capitolo dopo capitolo, Bardini si sofferma su aneddoti e memorie dei protagonisti, facendo emergere le molteplici sfaccettature che hanno reso unica la figura di Elsa Morante.

Marco Bardini è docente di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università di Pisa. Numerosissimi sono i saggi pubblicati su Elsa Morante, tra questi si ricorda l’importante monografia “Morante Elsa. Italiana. Di professione, poeta” (Pisa 1999).

Caterina Sansoni è docente presso il Dipartimento di Studi Romanzi dell’Università di Strasburgo, dove sta per conseguire il dottorato di ricerca in Italianistica con una testi sui personaggi di Elsa Morante.


Biografia di Elsa Morante

Nata a Roma il 18 agosto del 1912 da Francesco Lo Monaco, un siciliano, e Irma Poggibonsi, maestra elementare ebrea di Modena.
Alla fine degli studi liceali lascia la famiglia e va a vivere per conto proprio, ma la mancanza di mezzi economici la costringe ad abbandonare la facoltà di Lettere e si guadagna da vivere dando lezioni di italiano e latino, scrivendo tesi di laurea per altri, collaborando a giornali e riviste. Lavora per “Il corriere dei piccoli” e tra il 1939 e il 1941 per il settimanale “Oggi”.
Nel 1936 conosce Alberto Moravia, che sposerà nel 1941. Nel ’41 viene pubblicato anche il suo primo libro, “Il gioco segreto”, e nel 1942 appare il libro di fiabe “Le bellissime avventure di Caterì dalla trecciolina”, illustrato dalla stessa Morante e scritto quando aveva quattordici anni.
La fama però arriva alcuni anni dopo, con “Menzogna e Sortilegio”, pubblicato nel 1948, con cui vince il premio Viareggio e che viene acclamato come uno dei migliori lavori della letteratura italiana. Lo stesso successo critico lo avrà “’L’isola di Arturo”, del 1959, che vince il premio Strega.
In quegli anni Elsa Morante conosce Umberto Saba, Sandro Penna e Pierpaolo Pasolini, con i quali stringe una solida amicizia.
Nel 1958 esce “’L’Alibi”, una collezione di sedici liriche, e nel 1963 “Lo Scialle Andaluso”.
L’unione con Moravia diventa però insostenibile e nel 1962 i due sono costretti a separarsi.
In seguito Elsa Morante avrà una relazione con il regista Luchino Visconti e poi con il giovane americano Bill Morrow.
Verso la fine degli anni ’60 si reclude sempre più; è sempre più disillusa e sviluppa una vera ossessione per il suo aspetto fisico.
In “Il Mondo Salvato dai ragazzini”, del 1968, la scrittrice accentua i caratteri anarchici già presenti nei personaggi delle sue opere e nel suo romanzo successivo, “La storia” (1974) denuncia la falsa rappresentazione che la società ordinata si dà nella storia.
L’ultimo lavoro di Elsa Morante, “Aracoeli”, uscito nel 1982, vince Prix Medicis.
Nel 1980 si era fratturata un femore e, dopo aver subito un intervento chirurgico, non potendo più camminare, era stata costretta stabilmente a letto; nell’aprile del 1983 tenta il suicidio aprendo i rubinetti del gas, ma viene salvata da una domestica.
Prostrata dalla solitudine ed incapace di superare la depressione, la scrittrice, ricoverata in clinica a Roma, vi muore il 25 novembre 1985.
Nel 1989 esce postumo “’Diario 1983”, una serie di annotazioni sull’incapacità della scrittrice di trovare la felicità e la pace. Viene seguito, a pochi mesi di distanza, da “Paragone”, un secondo diario che partiva dal 1952.

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