La drammatica storia degli “Angeli del Rugby” domani all’Alighieri con “Mar del Plata”

Più informazioni su

Martedì 21 e mercoledì 22 febbraio (inizio alle 21) arriva a Ravenna, Teatro Alighieri, “Mar del plata – Gli “Angeli del Rugby” che sfidarono il regime argentino“, di Claudio Fava. Vincitore del Premio Persefone 2016 come “miglior spettacolo di autore contemporaneo” – è la vicenda drammatica dei giovani atleti del La Plata Rugby Club che nel 1978 saranno perseguitati e decimati dalla sanguinosa dittatura del generale Videla, quello dei desaparecidos.

Una storia di ragazzi che decidono di giocare fino all’ultima partita, di disobbedire all’ordine della tirannia che pretendeva si ritirassero dal campionato e, uno dopo l’altro, vengono puniti con la morte per questa bestemmia, per la scelta di tenere la schiena diritta. In scena, tra gli altri, Claudio Casadio, l’attore ravennate che ha recitato in pellicole (come L’uomo che verrà, di Giorgio Diritti) e spettacoli di successo. E mercoledì 22 febbraio incontro con Claudio Casadio e la compagnia di Mar del plata a cura di Massimo Marino.

Ogni cosa ebbe inizio con la morte di un giocatore, Hernan Roca, che non faceva politica ma, scambiato per suo fratello, militante nel gruppo radicale della sinistra peronista, fu prelevato da casa e ucciso. Il dolore, il senso di impotenza e la rabbia per la sua morte spinse il resto della squadra, la domenica successiva, durante la partita, a ricordarlo con un minuto di silenzio.

Il minuto si protrasse e ne durò dieci, e tanto bastò: quel piccolo gesto della squadra diventò una condanna a morte, che Videla fece eseguire. A uno a uno, dapprima in forma di incidenti, messe in scena, poi senza più scuse, vennero uccisi 17 giocatori. Ma chi rimase vivo decise di non scappare, pur avendo l’occasione di farlo, e di finire il campionato, nonostante il regime pretendeva si ritirasse. E così, seppure falcidiata, la squadra giocò l’ultima partita in uno stadio gremito che gridava “viva la libertà” in faccia ai colonnelli.

Ci fu un unico sopravvissuto a quella tragedia, Raul Barandiaran. L’unico testimone vivente di quella squadra che aveva deciso di protestare contro la violenza e l’oppressione e che pagò con la vita di quasi tutti i suoi giocatori il semplice silenzio/omaggio per una vita stroncata o l’ostinazione di continuare a tenera stretta al petto una palla ovale, simbolo di un gioco basato sui valori come coraggio, lealtà, altruismo.

Ma Barandiaran non aveva mai raccontato la sua storia, nemmeno quando il regime dei militari era crollato. «Essere rimasti vivi, sopravvissuti al male, è sempre un peso insopportabile – scrive Claudio Fava –, il segno di una colpa che non esiste ma che ti covi dentro come un’ulcera; succedeva agli scampati di Auschwitz, successe anche ai superstiti della mattanza argentina».

Tuttavia, con lui, alla fine, Barandiaran (peraltro di origine siciliana) si era aperto; a Fava la mafia aveva ucciso il padre qualche anno dopo la fine dei rugbisti, e forse questo passato atroce li ha aiutati a capirsi. L’incontro è stato l’inizio di un percorso che è diventato libro e poi questo spettacolo teatrale.

Una singola storia, dunque, che però rappresenta una strage diffusa durata anni. Di quella stagione di repressione del regime dei colonnelli di Videla si sa molto, quasi tutto. Negli anni l’orrore si è aggiunto all’orrore, con la verità sui desaparecidos lanciati in mare durante voli militari, sui loro bambini fatti adottare ai loro stessi carnefici, sui silenzi dell’Occidente di fronte alla sparizione di un’intera generazione di studenti e di intellettuali innocui che si opposero alla dittatura. Ma Fava, nel tirar fuori dai cassetti questa tragica storia, piccola ma potentissima, riesce a renderla universale e quindi sempre attuale.

«Si moriva in Argentina come in Sicilia – sottolinea Fava – perché una banda di carogne regolava in questo modo i propri conti con i dissidenti. Pensarla storta, fuori dal coro, era un peccato imperdonabile. A Buenos Aires come a Catania… Ho provato a immaginare com’erano vissuti e perché avevano fatto quello che scelsero di fare. Non serviva a consolarsi ma a capire che dietro ogni violenza, a Buenos Aires come a Palermo, non c’era mai fatalità ma un pensiero malato, l’osceno sentimento del potere, l’avidità, il desiderio di impunità, la menzogna… Ho provato a immaginare i pensieri e i gesti di quei ragazzi che scelsero di restare e di morire. Ho cercato di riannodare i fili invisibili che legano vite lontane tra loro: i giovani agenti di Paolo Borsellino che rinunciano alle ferie per far da scorta al loro giudice, i giovani rugbisti di Mar del Plata che rinunciano a trovare rifugio in Francia pur di giocarsi fino all’ultima partita il loro campionato… Perché alla fine poco importa che quei ragazzi fossero argentini o siciliani. Importa come vissero. E come seppero dire di no».

Mar del plata affronta una pagina drammatica della nostra storia recente. In dialogo con Massimo Marino, giornalista, critico e saggista che ha pubblicato interventi su molti aspetti della scena contemporanea, i protagonisti di questo spettacolo ci porteranno nelle pieghe profonde di questa storia di resistenza e disobbedienza alla dittatura.

BIGLIETTI: Platea e palco I, II e III ordine. Sostenitore: €24. Ridotto*: €20. Under30: €16. Under20: € 8.
Galleria e palco IV ordine. Sostenitore € 17. Ridotto*€ 15. Under30: €10. Under20: € 8.
Loggione. Sostenitore € 7, under20 € 5.
*cral e gruppi organizzati, insegnanti, oltre i 65 anni, iscritti all’Università per gli Adulti Bosi Maramotti, Soci Coop Adriatica, EspClub Card, Soci BCC, tessera TCI.

Biglietterie
Teatro Alighieri, via Mariani 2 Ravenna tel. 0544 249244 (feriali dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 18 e da un’ora prima dello spettacolo).
Teatro Rasi, via di Roma 39 Ravenna tel. 0544 30227 (il giovedì dalle 16 alle 18 e da un’ora prima dello spettacolo).

BIGLIETTI GRATUITI: per ogni spettacolo de La stagione dei teatri, grazie al contributo di Fondazione Flaminia, Ravenna Teatro/Teatro delle Albe distribuisce agli studenti universitari del campus di Ravenna biglietti gratuiti. La distribuzione avverrà la settimana di ogni spettacolo il martedì al Punto Ristoro del Palazzo dei Congressi (dalle 12.30 alle 13.30) e il giovedì al Teatro Rasi (dalle 16 alle 18). Posti limitati, per info: 0544 36239.

INFORMAZIONI
www.ravennateatro.com
ufficiostampa@ravennateatro.com

Più informazioni su