Mandala e mosaico. I monaci tibetani a Ravenna realizzano un mosaico per il progetto Dis-ORDINE

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Lebsang Tsering, Sonan Sharab, Chonga Tsering, Dhamchoe Yamphel, Ngawang Dorjee. Sono cinque monaci tibetani e sono a Ravenna su invito della Fraternità San Damiano in collaborazione con l’Istituto Ghepelling di Milano per creare un mandala per la pace: realizzano un mosaico per il progetto del Dis-ORDINE. 

Il mosaico è un nodo infinito in forma decorativa, simbolo di legame, relazione e interdipendenza. Un intreccio senza inizio e senza fine. Questo il progetto per il piccolo mosaico triangolare a cura di Ngawang Dorjee al quale è stata donata la tessera di Socio Onorario del Dis-ORDINE. Mandala e mosaico, percorrendo a ritroso il viaggio di Carl Gustav Jung da Ravenna ai mandala registrato nel suo Libro Rosso – Liber Novus, un binomio controverso che affascina la mente ponendo in relazione due linguaggi artistici arcaici tra effimero e permanente. L’uno che si sublima nell’evanescenza, l’altro che si fissa per l’eternità. Ravenna e il Tibet si incontrano nel saper fare di maestri legati a tradizioni radicate nelle rispettive aree geografiche compiendo un’opera in smalti vetrosi e sabbia colorata che rimarrà per sempre nel Giardino del Labirinto di fronte al carcere di Ravenna come segno indelebile di questo incontro.

L’Associazione Culturale Dis-ORDINE ringrazia Padre Claudio Ciccillo e i suoi collaboratori, Rita e Giovanna dell’Istituto Ghepelling di Milano per la speciale opportunità oltre che l’Assessore Roberto Fagnani per la visita. Il progetto generale Dis-ORDINE A PORT’AUREA, avviato in accordo con la Direttrice della Casa Circondariale di Ravenna dott.ssa Carmela De Lorenzo, grazie all’idea del fotoreporter Giampiero Corelli e sviluppato in collaborazione con LandShapes di Paolo Gueltrini, si avvale della collaborazione e del sostegno di Ministero della Difesa, Comune di Ravenna, Regione Emilia Romagna, ORSONI Venezia, Siderurgica Ravennate, CMC e GAMA CASTELLI. 

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