Cultura. A tu per tu con Tabita Frulli, disegnatrice e illustratrice ravennate

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Tabita Frulli è una disegnatrice e illustratrice ravennate emergente. L’amore per il disegno e il suo innato talento l’hanno portata a lasciare un posto di lavoro per inseguire il sogno di esprimersi e raccontare attraverso i suoi disegni. La scelta artistica ha contagiato anche le sorelle, ognuna con un proprio stile artistico: insieme hanno dato vita a Ravenna ad un laboratorio artigianale creativo, il “WonderLab”. 

La vena artistica di Tabita si sta materializzando anche a livello editoriale; con le sue immagini accattivanti e vintage ha recentemente preso parte alla creazione del libro “Pronti al soccorso? Via!” scritto dalla pedagogista Ilaria Olivelli ed edito da Tempo al Libro, volume che insegna ai più giovani come applicare le azioni di primo soccorso e aumentare la cultura della prevenzione e del primo soccorso. Ha già in cantiere altri progetti editoriali dedicati all’infanzia, e attualmente collabora anche con Panebarco Ravenna. Con Tabita cerchiamo di scoprire i segreti della sua arte.

Tabita, innanzitutto da dove nasce la sua vena artistica?

“Nasce in famiglia. Entrambi i miei genitori hanno sempre amato e coltivato la passione per il disegno. Mia madre ha sempre disegnato su vetro, mentre mio padre ha disegnato su qualsiasi supporto, dal legno alla plastica fino alle incisioni. Questa è stata la base di partenza che mi ha portata ad amare il disegno. Ho seguito gli studi specifici che mi hanno portata a diplomarmi al liceo artistico di Ravenna come maestra d’arte in discipline pittoriche. Successivamente una delle più importanti esperienze artistiche l’ho condivisa con mia sorella Karin, nel laboratorio del pittore ravennate Enrico Benedetti, dove ho imparato molto in termini di approccio alla creatività.”

Poi ha iniziato a lavorare come disegnatrice?

“No. Non subito. Per alcuni anni ho lavorato prima come commessa e successivamente in un magazzino della frutta, allo stesso tempo non ho mai smesso di disegnare su commissione e di partecipare a varie mostre d’arte. Nel 2017 ho deciso di abbandonare il posto di lavoro e dedicarmi a tempo pieno alla mia passione, e alla necessità di accrescere sempre più la mia creatività artistica.”

Artisticamente come si definisce?

“La mia arte è dovuta alla voglia di comunicare concetti ed emozioni dell’universo femminile, ritraendo quindi figure umane e volti, principalmente femminili. Dipingo su carta e anche in digitale, con colori molto forti e contrastanti. Le mie opere sono influenzate in modo particolare dalla musica, dalla moda vintage e dall’illustrazione moderna.”

Arte digitale, il presente e il futuro. In che modo ha affrontato questa nuova realtà?

“In principio non vedevo bene questa forma di arte. Poi ho capito che sarebbe stato il futuro e mi sono applicata. Sono autodidatta in materia, ci sono sul mercato applicazioni che permettono di disegnare sullo schermo ciò che avresti disegnato su carta, con miriadi di possibilità nella scelta dei colori, dei tipi di punte e soprattutto il digitale è più completo e pratico. Con il tablet posso disegnare ovunque senza la necessità di portarmi dietro carta e colori.”

Ma il digitale è già un metodo comune o è ancora una nicchia per pochi?

“Non è più un metodo di nicchia. Molti artisti, soprattutto i più giovani, disegnano su digitale in particolare modo per la praticità di utilizzo e di invio. Molti illustratori che usano il digitale lavorano su commissione, con editori italiani ma anche esteri: salvare i propri lavori ed inviarli sul formato richiesto in tempi rapidi ti permette di ottenere più vantaggi e molti più lavori.”

Ha già buoni rapporti con l’editoria?

“Sono agli esordi, ma ho già avuto modo di presentare i miei lavori a diversi editori, in particolare modo apro i miei contatti nelle fiere di settore come il “Bologna Children’s book fair” dove si incontrano editori nazionali ed internazionali specializzati nell’editoria per l’infanzia, che è un settore sempre in forte espansione e nel quale vorrei continuare a lavorare in futuro.”

Parliamo di WonderLab, questo laboratorio creativo che ha aperto con le sue sorelle. Come è nata l’idea?

“L’idea era di mettere assieme tutte le qualità artistiche di noi sorelle. Abbiamo così aperto questo laboratorio creativo artigianale dove ognuna di noi crea le proprie opere, in particolare modo su commissione. Mia sorella Glady si occupa di decorazioni, grafica, ritratti, lettering, calligrafia. Jennifer si occupa della parte sartoriale, con il suo marchio “Madame Carillon” produce soprattutto papillon e cravatte di alta qualità tutte fatte a mano. Karin invece è il jolly che aiuta tutte le altre nella creazione a mano libera, si occupa di taglio, carteggio e costruzione.”

Chi sono i principali committenti che si rivolgono a voi per i vostri lavori creativi?

“Lavoriamo principalmente per aziende, attività commerciali come ristoranti in occasione di matrimoni o ricorrenze particolari, dove ci occupiamo di decorazioni e tutto quanto riguarda i materiali cartacei scritti rigorosamente a mano. Anche i privati vengono da noi per trovare l’idea giusta e originale per i propri progetti.”

 

Gianni Zampaglione

 

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