Il Royal Beach di Milano Marittima (VI Traversa), nella serata di martedì 30 luglio 2019 ospita il concerto di Alessandro Ristori & the Portofinos.
Domani, mercoledì 31 luglio 2019, è atteso Andrea Motis con il suo quartetto.
Andrea Motis è una delle artiste soul più affermate e ricercate nel panorama europeo. Andrea suona la tromba da quando aveva sette anni, Joan Chamorro la nota e la mette sotto i riflettori a quattordici in “Joan Chamorro presents Andrea Motis”, un disco che è una ventata di primavera.
La loro collaborazione dà luogo a cinque dischi in pochi anni, tra cui “Feeling good” (2012) e il più che perfetto “Emotional dance”. Sempre attorniata dai suo fedelissimi musicisti – Ignasi Terraza al piano, Josep Traver alla chitarra e Esteve Pi alla batteria – e da qualche ospite americano del calibro di Warren Wolf, Gil Goldstein, Scott Robinson e Joel Frahm, Andrea interpreta gli standard con una sorprendente maturità di linguaggio e rivela, nei pezzi originali, la sua luminosa ascendenza mediterranea.
Ed è proprio questo il tropismo intrapreso e coltivato nel nuovissimo “Do outro lado do azul”, il suo progetto musicale più ambizioso fin qui. Continuando a percorrere i sentieri meno battuti dalla tradizione jazz, la giovane musicista qui rinnova non solo l’orchestrazione – basata principalmente sulla chitarra di Mathieu “Tetéu” Gullermant e aperta ad altri strumenti come il clarinetto di Gabriel Amargant e il violino di Christopher Mallinger – ma anche i materiali sonori, con i ritmi e i profumi del Brasile, la cui musica apporta omogeneità e consistenza all’intero album.
Con gusto raffinato, Motis elude le scelte scontate e disegna un suo personale itinerario nel ricchissimo repertorio di giganti quali Ismael Silva (Antonico), Roque Ferreira (Filho De Oxum) e Paulinho Da Viola (Dança Dea Sildao), nelle canzoni confidenziali di Moacyr Luz e Luiz Tatit e nei pezzi contemporanei di Rodrigo Maranhao e Roberta Sa, in profonda affinità con il linguaggio e la cultura del grande paese.
In più ci mette due composizioni originali – Brisa, un samba delicatamente malizioso e Senza Pressa, una sontuosa ballata piena di sole – e una nuova magistrale interpretazione dell’inno di Joan Manuel Serrat Mediterraneo.
Tutto questa fa di “Do Outro Lado Do Azul” l’espressione di un’avvenuta emancipazione creativa e una sorta di manifesto estetico. Sebbene Joan Chamorro e compagni costituiscano sempre il cuore pulsante del gruppo e diano una certa continuità con il jazz dei lavori precedenti, con questo disco Andrea Motis trova l’autorevolezza della grande artista e bandleader qual è diventata.
Anche il suo canto si è fatto più profondo e partecipato, pur conservando freschezza, spontaneità, fraseggio, precisione ritmica. E quando passa alla tromba, il suo innato senso melodico, il suo stile disinvolto e naturale, continuano a destare sensazione.