Il rapper Polly racconta il dramma dei migranti con il videoclip “Sans Papier”

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Il rapper ravennate Polly (ex il Lato Oscuro della Costa) esce con il nuovo singolo – videoclip intitolato “Sans Papier”, dedicato al delicatissimo quanto sentito e discusso tema dei migranti. L’opera contiene immagini girate direttamente nella ONG Mediterranea potendo contare sul montaggio di Daniele Poli.

Generico settembre 2019

Oggetto del video la storia delle persone che attraversano il mare per scappare dalle coste africane, allo scopo di sensibilizzare le persone e far lavorare le loro coscienze. Il brano, che anticipa il disco dell’artista previsto per l’autunno 2019, rispecchia lo stile di Polly che mixa temi attuali e contesti privati.

Immagini surreali e ruvide si muovono all’interno di rime in cui la speranza e l’amore fanno a pugni con concetti di disillusione e disgusto. “Sans Papier” immagina un mondo in cui i migranti, stremati per la situazione che si è creata nel Mediterraneo, decidono di creare la loro Atlantide, un loro regno sotto le acque. All’immaginario del brano si accompagnano le riprese realistiche dei viaggi in barca, della disperazione e della paura.

“Ho scritto questa canzone in un periodo della mia vita molto particolare” -dichiara Polly, scendendo maggiormente nei particolari- “mi stavo frequentando con una ragazza di origine dominicana che aveva due figli e vivevo quotidianamente episodi di razzismo, aperto o velato”.

“Non ero tanto preoccupato per lei quanto per i bambini, forse non ce ne rendiamo conto ma viviamo in un mondo in cui il colore della pelle è un biglietto della lotteria” -sottolinea Polly, ponendo al centro dell’attenzione il problema legato al forte razzismo ancora tristemente attuale- “A fine estate ricordo che è tornata in patria dalla famiglia per due mesi e in quel periodo ho scritto questa canzone, immedesimandomi in un ragazzo africano che viene in Europa e si ritrova separato dalla propria famiglia, senza documenti, “un uomo illegale” per il semplice fatto di esistere.”

Daniele Poli, artefice del montaggio di “Sans Papier” afferma: “Quest’opera é stata soprattutto ricerca: un approccio completamente diverso dalle modalità che conosco di fare videoclip. Dopo aver archiviato il matriale di Mediterranea, mi sono messo a raccogliere dati e statistiche su dei fatti che, con presunzione, si pensa sempre di conoscere già”.

Poli sottolinea la grande ignoranza che alberga in materia di tragedie legate all’immigrazione via mare: “Penso che non si sappia nulla in verità, almeno fino al momento in cui non si vede un corpo esanime che galleggia in un mare a noi familiare, realizzando che non è fiction e nemmeno un film. Mi ci sono voluti dei giorni per riuscire a guardare, senza voltarmi, alcuni materiali trovati, ma visto l’effetto di risveglio da un letargo di insensibilità che avevano su
di me, li ho ritenuti troppo importanti per non usarli. Poi è nata l’idea del parallelismo col passato, dal quale
non siamo poi così lontani: protetti dal nostro piccolo Mondo con piccole spiagge e piccole coste, in cui spesso
conta troppo quello che vogliamo possedere rispetto a quello che vogliamo essere”.

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