Dante2021: il programma della quarta giornata. Premio Musica e Parole a Simone Cristicchi

Cinque appuntamenti ai Chiostri Francescani, compresi i premi Dante-Ravenna e Musica e Parole, per la quarta giornata – sabato 14 settembre – del programma della manifestazione dedicata al Sommo Poeta, Dante2021.

GLI APPUNTAMENTI

Ore 11 – Vincitori Olimpiadi di italiano 2019: Anna Tiso e Alessandro Poloniato con Ugo Cardinale, a seguire – “Dante, Ulisse e il mondo moderno” con Piero Boitani.
Ore 16.30 – “Ho incontrato Dante” con Nouri Al Jarrah, René De Ceccatty, José Maria Micó, a seguire – “Dante nella Grande Guerra” con Ida De Michelis.
Ore 21 – Premio Dante-Ravenna a Gian Luigi Beccaria, introduzione di Nicoletta Maraschio e Claudio Magris. Premio Musica e Parole a Simone Cristicchi, introduzione di Massimo Prada.

Dante2021 si conferma un festival “in movimento” – fra Dante e noi, noi e Dante – con una giornata, sabato 14 settembre, ricca di ben cinque appuntamenti, tutti ai Chiostri Francescani e sempre a ingresso libero. Si comincia alle 11 in compagnia del dantista, anglista e studioso del mito e della Bibbia Piero Boitani che affronterà il tema di Ulisse, anche – naturalmente – nella tradizione dantesca; a seguire Ugo Cardinale, referente scientifico delle Olimpiadi organizzate dal MIUR, ne presenterà i giovani vincitori.

Alle 11, ai Chiostri Francescani, protagonisti i più giovani: torna infatti l’appuntamento con i premiati alle Olimpiadi di Italiano, introdotti da Ugo Cardinale, referente scientifico dell’iniziativa che – organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – si propone di incentivare lo studio della lingua italiana sensibilizzando gli studenti degli istituti secondari di secondo grado. Saranno a Ravenna Anna Tiso, da Valdagno (Veneto) e Alessandro Poloniato da Parigi.

Anna è una diciassettenne appassionata viaggiatrice, impaziente di scoprire luoghi e culture differenti e ha già trascorso un semestre in Danimarca per imparare cose nuove; a scuola divide la propria passione fra latino e matematica. Alessandro invece ha 14 anni, vive a Parigi e non sa cosa farà da grande, ma intanto legge Camus e Calvino, guarda i film di Sergio Leone e si diverte a scrivere quello che ha osservato durante la propria giornata. A unire Anna e Alessandro è quell’amore per la lingua italiana che condivideranno con il pubblico di Dante2021.

A seguire Dante, Ulisse e il mondo moderno con Piero Boitani. Socio dell’Accademia dei Lincei, Boitani è anche traduttore (membro, tra l’altro, della Dante Society of America, ha insegnato anche a Cambridge) e gli è stato conferito il premio Balzan «per la straordinaria capacità di rappresentare la letteratura mondiale come un dialogo vivente con i classici dell’antichità, del Medioevo e dell’età moderna; per i suoi studi innovativi sulla storia della fortuna e della ricezione dei miti e dei temi fondamentali della civiltà occidentale; per il suo metodo filologico che espone il senso potenziale dei testi canonici, proiettandolo nel futuro»: un approccio che si sposa perfettamente con lo spirito di quest’edizione del Festival.

Boitani è tornato più volte sul tema di Ulisse esplorandone i mille intrecci, da Dante a Eliot, al punto da definirlo “croce e delizia” della propria vita. Nell’Ulisse di Dante, in particolare, si combinano tratti positivi e negativi: esaltato come rappresentante del profondo e umanissimo desiderio di conoscenza, è però condannato all’Inferno per le sue frodi e al naufragio per la sua hybris.

René de Ceccatty – José Maria Micó – Nouri Al Jarrah

Alle 16.30, tre appassionati di Dante si incontrano a Ravenna – sempre ai Chiostri – per un dialogo aperto fra esponenti di culture e lingue diverse, anche alla luce dei propri contributi in qualità di traduttori e autori. Ho incontrato Dante è una viva testimonianza a tre voci sulla percezione e sull’imprescindibile influenza dell’opera e dell’immaginario dantesco nella cultura europea ed extra-europea: infatti, mentre René de Ceccatty e José Maria Micó sono rispettivamente traduttori della Commedia in francese e spagnolo, Nouri Al Jarrah – tra i maggiori poeti e scrittori siriani – è nato a Damasco e ha base a Londra, dove lavora come giornalista per quotidiani e magazine del mondo arabo. “Un poeta dell’assenza”, è stato definito, per la propensione al tema del viaggio, della distanza (geografica, storica, culturale), dell’esilio.

Ma Nouri Al Jarrah è forse ancor di più un poeta della presenza: della stratificazione delle culture e delle memorie, là dove mondo arabo e mondo occidentale, presente e passato si confondono; dove il poeta-viaggiatore perde se stesso ma eredita l’identità e la poesia di coloro che l’hanno preceduto sulla rotta che rende testimoni dell’umanità. Perché in fondo “qual è la differenza – si interroga il poeta nei versi di L’infiammata via recta – misurata con il palmo della mano, tra Itaca, Ravenna e Damasco in fiamme?”

A seguire l’italianista Ida De Michelis affronta Dante nella Grande Guerra, accompagnata dalla lettura dell’attore Gianluigi Tosto. De Michelis – i cui studi si sono concentrati sulla letteratura della prima metà del Novecento e sull’immagine di Dante nella cultura del Risorgimento – ha infatti rinvenuto fra le scritture di guerra un testo nato dalla fantasia di due soldati austroungarici di lingua e sentimento italiani, prigionieri in Russia tra il 1915 e il 1916.

Dante si rivela ancora una volta un riferimento ineludibile, rinnovando il mito risorgimentale che gli assegnava una posizione primaria nell’identità italiana: gli Italiani, benché sotto un’uniforme straniera, si riconoscono in Dante e vi trovano consapevolezza culturale. Nelle terzine riscritte dai soldati il Poeta è immaginato pellegrino nel campo di prigionia di Kirsanov, dove erano internati numerosi ex-soldati austro-ungarici di origine trentina e friulana, alcuni dei quali scelsero di venire riportati in Italia come cittadini “redenti”. In quel realissimo e doloroso Purgatorio, Dante torna a parlare a coloro che sono scampati alla morte e alle dure condizioni della prigionia e attendono, con lui, di ritornare “italiani”.

Alle 21, appuntamento con i premi Dante-Ravenna e Musica e Parole. Il primo sarà attribuito, con la presentazione della presidente onoraria dell’Accademia della Crusca Nicoletta Maraschio e del grande germanista e scrittore Claudio Magris, a Gian Luigi Beccaria. Eminente storico della lingua, accademico dei Lincei e della Crusca, Beccaria è noto al grande pubblico anche per la partecipazione alla trasmissione televisiva Parola mia accanto a Luciano Rispoli.

Beccaria ha affiancato agli studi linguistici sulla letteratura alta a ricognizioni su forme linguistiche di culture “minori”, dedicandosi ai linguaggi che scompaiono e al patrimonio di forme linguistiche legate a miti e credenze della civiltà contadina. Gli studi di Beccaria hanno dato un fondamentale contributo all’approfondimento della conoscenza della lingua italiana e alla coscienza linguistica degli italiani (anche attraverso volumi più divulgativi).

Simone Cristicchi

Il premio Musica e Parole sarà invece assegnato a Simone Cristicchi, con un introduzione di Massimo Prada dell’Università di Milano. Capace di cimentarsi con il teatro e la scrittura, Cristicchi è rimasto nel cuore e nella memoria di tanti italiani con il brano Ti regalerò una rosa, vincitore al Festival di Sanremo 2007, oltre che del premio della critica: la canzone è un acuto, tagliente e pur delicatissimo ritratto della malattia mentale (e – per così dire – dei suoi inferni, purgatori e paradisi), che ha svelato al pubblico un artista capace di coniugare impegno sociale e raffinata padronanza della lingua, irriverenza e prospettive inusitate. Un pop sublime, insomma, che album dopo album ha confermato Cristicchi come voce, visionaria e lucidissima, dei nostri tempi.

Domenica 15 settembre, alle 11, la nona edizione di Dante2021 si conclude alla Casa Matha – Schola Piscatorum con Botticelli lettore e interprete della Commedia con Marcello Ciccuto, presidente della Società Dantesca Italiana.

 

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro alla Sala Dantesca della Classense fra Enzo Moavero Milanesi e Antonio Patuelli.

Dante 2021
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