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Olimpiadi 2032 Firenze – Bologna. E la Romagna? Sempre ai margini

La proposta politicamente intelligente quanto velleitaria del sindaco di Firenze, di candidare la sua città e Bologna alle Olimpiadi del 2032, per quanto politicamente scaltra, si presenta decisamente velleitaria. La discussione emersa e le dichiarazioni scatenate forniscono però spunti interessanti. L’asse politico Bologna – Firenze (o se preferite emiliano – toscano) va rafforzandosi, e tenta di fronteggiare l’avanzata dei “barbari leghisti” che dopo aver conquistato la amministrazione delle regioni a Nord del Po, puntano dritti a Umbria (elezioni a fine ottobre) e ad Emilia- Romagna (elezioni fra fine anno e fine gennaio 2020). E viene fornito un comodo assist al presidente uscente Bonaccini.

La collaborazione, per certi versi naturale, fra Bologna e Firenze, sottolinea come sia centrale e strategico per l’Italia questo asse, che riguardo alle infrastrutture comprende il percorso della A1 con la variante di valico, e il passaggio della alta velocità ferroviaria, collegamenti basilari fra Italia centro-meridionale e settentrionale. E l’intesa include i porti toscani (dimenticando Ravenna). Peccato però che in questo scenario nessuno abbia considerato che sarebbe opportuno, anziché puntare tutto su un unico congestionato corridoio, valutare finalmente di completare il tracciato più a est, la E 45. E valutare e ammodernare anche il percorso ferroviario adriatico Bologna – Rimini – Ancona – Bari. Se l’Emilia punta su un naturale asse nord – sud con Lombardia e Toscana, la Romagna dal canto suo si deve ritrovare in un asse longitudinale che contempli Veneto, Umbria e Marche.

La Romagna invece è ancora una volta dimenticata, è ai margini, troppo a est. E taluni amministratori e rappresentanti delle istituzioni romagnole altro non sanno fare che accodarsi a idee “strampalate” come le Olimpiadi a Bologna e Firenze. Evidenziando scarsità di idee se non statura politica mediocre.  Verrà sicuramente detto che una Olimpiade a Bologna porterebbe vantaggi anche per la Romagna, esattamente come quando pochi anni fa si disse che la città metropolitana di Bologna avrebbe portato vantaggi anche al territorio romagnolo. Davvero? Personalmente nutro forti dubbi in proposito: più risorse a Bologna, lì restano, senza nessuna ripartizione e con vantaggi indiretti pressoché nulli per la Romagna.

Se discutiamo di sport e manifestazioni, bisognerebbe essere più concreti e anziché proposte non credibili, avanzarne di fattibili e legate alla tradizione del territorio. Occorrerebbe pensare a sport come la lotta greco-romana e il ciclismo che sono legati profondamente alla tradizione romagnola, e spesso non adeguatamente supportati (se non dimenticati) dalle nostre amministrazioni. Perché non proporre un campionato mondiale di lotta (lotta greco-romana) e un campionato mondiale di ciclismo in Romagna (magari nel ricordo di Marco Pantani, nel 2024, a venti anni dalla morte)?

Samuele Albonetti,
coordinatore regionale MAR-Movimento per l’Autonomia della Romagna