Ravenna Festival. Trilogia d’Autunno 2019: presentazione del cast e prove di Carmen

Martedì 8 ottobre al Teatro Alighieri, Cristina Muti Mazzavillani ha presentato cast e prove della nuova produzione di Carmen nell’ambito della Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival (completano la trilogia Norma e Aida). Bianco e nero, e note di rosso che si fanno sempre più evidenti con il procedere, incalzante e fatale, della storia; spazi concreti e semplici che restituiscono una Carmen “intima e oscura”, come l’ha definita Luca Micheletti, al debutto nella regia operistica: è questo il mondo – ora di sapore noir, ora vibrante di realismo magico – che il pubblico ha intravisto varcando la soglia del Teatro Alighieri per assistere a un momento delle prove, in attesa della prima del 3 novembre (repliche il 7 e 10 novembre).

Generico ottobre 2019

“Carmen non è solo un personaggio, Carmen è un’ossessione”: parola di Luca Micheletti, a cui Cristina Mazzavillani Muti, ideatrice e curatrice dell’intero progetto della Trilogia e regista per Norma e Aida, ha affidato l’opera di Bizet. Approdato alla lirica dopo un lungo percorso come attore e regista nel teatro di prosa e musicale da camera, Micheletti aveva già conquistato il pubblico della Trilogia 2018, come Iago nell’Otello, ma per la sfida di portare in scena Carmen (dove interpreta anche il ruolo di Escamillo) ha potuto contare sul proprio background teatrale, ricco di collaborazioni con registi quali Luca Ronconi e Marco Bellocchio e riconoscimenti del calibro del Premio Ubu, che gli è stato assegnato nel 2011. Ne è nato un universo dominato dall’ammaliante, narcisista Carmen, di cui tutti, uomini e donne, sono vittime, là dove il sogno d’amore si confonde con il sogno della rivoluzione, dell’eversione e di una libertà senza regole.

“Dall’ombra di un mondo tutto maschile e militarizzato si alza il fumo delle sigarette – spiega Luca Micheletti – sono le donne, enigmatiche ‘sacerdotesse del desiderio’, lavoratrici rinchiuse in un inferno di fumo, mezze nude (per il caldo, vien detto…) come dannati, ma seducenti come diavoli, che appaiono su una piazza trasformata per quel solo momento in un sospeso e onirico teatro dei corpi”. L’azione muove dalla tetra caserma del primo atto all’equivoca manifattura, dall’ancora più equivoco locale di Lillas Pastia, alla montagna del terzo atto e infine alle porte dell’arena di Siviglia, lungo “un percorso trasfigurato dalle passioni di chi lo vive: i moti dell’animo e le fantasie dei protagonisti modificano la realtà che li circonda, ed essa perde via via i connotati di spazio pubblico, divenendo sempre di più lo spazio privato dell’allucinazione, della proiezione delle pulsioni interiori”. Le scene di Ezio Antonelli, le luci di Vincent Longuemare e i costumi di Alessandro Lai contribuiscono a esaltare la dimensione universale della narrazione, che rinuncia al colore per cogliere il cuore più drammatico e umano delle vicende.

Tra le scelte del nuovo allestimento – una coproduzione con il Teatro del Giglio di Lucca e il Comunale di Ferrara – anche quella dei dialoghi parlati, che da un lato consente di risalire a una sorta di Carmen in versione originaria, secondo la tradizionale forma dell’opéra-comique, dall’altro di evidenziare i diversi dispositivi della narrazione teatrale. Così, mentre la prosa crea spazi di riflessione, la musica si fa guida degli eventi, assegnando loro un “tempo” ed esprimendone la temperie sentimentale. La partitura di Georges Bizet, il cui libretto Henri Meilhac e Ludovic Halévy trassero dall’omonima novella di Prosper Mérimée, sarà diretta da Vladimir Ovodok, che torna sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini dopo la direzione della “trilogia verista” nel 2017. Il Coro Luigi Cherubini, unito al Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini, è preparato da Antonio Greco; mentre Elisabetta Agostini guida il Coro di voci bianche Ludus Vocalis.

Come vuole la tradizione della Trilogia – anno dopo anno un’occasione per sperimentare nuove tecnologie degli allestimenti scenici, del suono, delle luci ma anche palestra e trampolino di lancio per artisti al debutto o al debutto nel ruolo – è in scena un cast di giovani cantanti. Nel ruolo della protagonista si alternano Clarissa Leonardi e Martina Belli, mentre il sergente Don José, prima vittima e poi carnefice di Carmen, per amore della quale si fa contrabbandiere, è il tenore Antonio Corianò.

Se il ruolo del torero Escamillo, terzo vertice del fatale triangolo di passione, è dello stesso Micheletti, Micaëla, fidanzata di Don José, è Elisa Balbo. La caserma ospita anche Moralès e Zuniga, rispettivamente Christian Federici e Adriano Gramigni, mentre la fazione dei contrabbandieri include Le Dancaïre e Le Remendado interpretati da Rosario Grauso e Riccardo Rados. Alessia Pintossi e Francesca di Sauro sono le amiche di Carmen, Frasquita e Mercédès. Ivan Merlo è Lillas Pastia e una guida, Luca Massaroli è Andrès, Ken Watanabe un bohémien e Yulia Tkacenko una venditrice. In scena anche i DanzActori Trilogia d’Autunno, mentre Lara Guidetti è assistente ai movimenti scenici.