Bassa Romagna. “Atlante”, Selvatico 14 si ramifica tra Fusignano, Cotignola e Bagnacavallo

Cinquanta gli artisti coinvolti nella rassegna d’arte contemporanea

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“Selvatico/Atlante” è una mostra che si articola congiungendo più spazi espositivi, collegando sedi museali, palazzi disabitati e negozi sfitti grazie al lavoro, alle opere e ai differenti linguaggi di un cuore numeroso di artisti chiamato a rispondere contemporaneamente sia alle risonanze ed echi del luogo, che alle domande, stimoli e inneschi del progetto espositivo.
“Atlante dei margini, delle superfici e dei frammenti” è un titolo che sta a indicare una possibile pista o direzione dello sguardo; una chiave di lettura che si rivolge agli artisti invitati quanto allo spettatore, cercando di far emergere, grazie a un sistema di risonanze e corrispondenze, un andamento nell’aria o un sentire comune che è parso riscontare in modi di fare e vedere, e idee del mondo, all’apparenza molto distanti tra loro.

Il cuore della mostra è fatto da un dialogo tra due esposizioni e mostre differenti e complementari, che si snodano e prendono forma a partire dai musei di due paesi distanti tra loro pochi chilometri: Cotignola e Fusignano, nella Bassa Romagna, una specie di terra di mezzo che non è già più riviera e non ancora Appennino, dove la campagna è una specie di industria.
C’è poi una terza mostra che si muove in uno spazio nuovo per Selvatico, un ecomuseo, quello delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo.

A Fusignano la mostra “Selvatico/Atlante” inaugura sabato 26 ottobre alle 18 al Museo civico San Rocco. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 12 gennaio 2020, vede la partecipazione di undici artisti. All’ingresso, al primo piano, a mettere ordine e dispiegare in un solo colpo d’occhio quel che si troverà in mostra e nelle sale, c’è una parete su cui è allestita una quadreria composta da un disegno a testa per ciascun autore presente: schizzi, progetti, appunti sparsi, disegni finiti o incompleti. La carta come membrana sensibile e il disegno come una delle spine dorsali di questa mostra, non a caso una delle cose che qui si incontrano subito, prima che il percorso si ramifichi, proponendo e aprendo varie direzioni, piste che si riprendono poi e intrecciano come fiumi carsici nel dispiegarsi circolare del percorso espositivo.

La mostra ospita le opere di: Alessandro Finocchiaro, Giulio Catelli, Paolo Maggis, Michele Bubacco, Matilde Baglivo, Federica Poletti, Valentina Biasetti, Nero/Alessandro Neretti, Andrea Salvatori, Dem, Ilaria Margutti.

Domenica 27 ottobre la mostra inaugura, alle 16, al museo civico Varoli di Cotignola. L’esposizione, che sarà aperta fino al 19 gennaio 2020, si irradia a partire dal Museo civico, ramificandosi dentro a una serie di spazi recuperati per l’occasione, tra edifici storici, case vuote e negozi sfitti che si affacciano principalmente su corso Sforza, la via del museo, che ha sede nell’antica casa degli Attendoli, a pochi passi dal fiume Senio, teatro e argine quest’ultimo di una lunga battaglia che mise sotto assedio il paese durante la Seconda Guerra mondiale.

Qui trentuno artisti e cinque spazi espositivi per una mostra che ruota intorno al museo dedicato a Luigi Varoli (1889-1958) che fu molte cose insieme, pittore, scultore, musicista, conservatore, uomo giusto, maestro ed educatore, e alla scuola Arti e Mestieri. Selvatico, da questa energia al tempo stesso centripeta e centrifuga, riparte, portando l’arte contemporanea, non solo genericamente in provincia, ma davvero ai margini e confini, nella periferia e campagna piena, nutrendola con nuovi incontri e relazioni e, viceversa, nutrendo gli artisti con pratiche non somiglianti ad altro.

Nella tappa cotignolese espongono: Chris Rocchegiani, Thomas Scalco, Mattia Noal, Elena Hamerski, Ilaria Cuccagna, Elisa Bertaglia, Fabio Romano, Matteo Lucca, Francesco Geronazzo, Silvia Vendramel, CaCO3, Giorgia Severi, Chiara Lecca, Giulia Manfredi, Alice Padovani, Luca Piovaccari, Giovanna Sarti, Valentina D’Accardi, Federico Guerri, Giovanna Caimmi, James Kalinda, Manuela Vallicelli, Ettore Frani, Chiara Enzo, Alice Faloretti, Giacomo Modolo, Milena Sgambato, Maurizio Bongiovanni, Sarah Ledda, Barbara Fragogna, Elisa Muliere.

Infine, l’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo con l’inaugurazione della mostra domenica 10 novembre alle 17. In questo museo e giardino espongono otto artisti: un solo lavoro a testa per un dialogo diretto e incisivo con la densità e pienezza delle raccolte e delle sale. Una narrazione, quella del museo, che supera gli oggetti conservati a partire dal rapporto osmotico e complicato tra l’uomo e la natura, visioni del mondo che si condensano come sempre nei manufatti e nelle cose. La mostra sarà aperta fino al 12 gennaio 2020. Espongono: Ana Hillar, Giorgia Moretti, Amanda Chiarucci, Luca Zarattini, Giacomo Cossio, Paolo Buzzi, Michele Buda, Raniero Bittante.

Selvatico disegna così un percorso espositivo che, attraversando ed espandendosi tra le varie sedi e sezioni connesse tra loro, assume la forma complessa e frastagliata di un arcipelago, o di una ricca e articolata costellazione punteggiata da piccole personali, con molte risonanze e un esteso dialogo e confronto capace di abbracciare e coinvolgere cinquanta artiste e artisti tra disegno, scultura, ceramica, collage, ricamo, fotografia, incisione e pittura.

La rassegna è curata da Massimiliano Fabbri del museo civico “Luigi Varoli” di Cotignola, in collaborazione con Museo Civico San Rocco di Fusignano, Ecomuseo delle erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo e l’associazione culturale Primola di Cotignola; sostenitore principale è Villa Maria Research; altri sostenitori sono Hera, Conad Cofra Cotignola, BCC Banca di Credito Cooperativo ravennate forlivese e imolese, Lucca Mauro elettrodomestici.

Per ulteriori informazioni, contattare Massimiliano Fabbri al numero 320 4364316, mail  HYPERLINK “mailto:fabbrim@comune.cotignola.ra.it” fabbrim@comune.cotignola.ra.it, oppure visitare il sito  HYPERLINK “http://www.museovaroli.it” www.museovaroli.it.

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