Ravenna, a casa Melandri un incontro per celebrare i 30 anni della Convenzione sui diritti per l’Infanzia

Mercoledì 20 novembre alle 16.30 nella sala D’Attorre a casa Melandri, via Ponte marino 2, si terrà l’incontro aperto a tutti per celebrare i trenta anni dalla Convenzione sui diritti per l’Infanzia e contestualmente la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

L’evento è organizzato dal Comune insieme a Unicef e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna. Sono previsti gli interventi di Valentina Morigi assessora alle Politiche giovanili, Mirella Borghi presidente del comitato Unicef Ravenna, Agostina Melucci dirigente dell’Ufficio X ambito territoriale Miur; a seguire, la lectio magistralis di Enrico Al Mureden, professore ordinario di Diritto civile dell’Università di Bologna, dal titolo “La tutela dell’infanzia a trent’anni dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

La convenzione e la giornata internazionale

Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò, nel 1989, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La Convenzione è stata ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge numero 176.

Con la Convenzione, ci si prefigge di garantire ai bambini e alle bambine il rispetto dei diritti umani a loro specificatamente riferiti, come il principio di non discriminazione, secondo cui ogni bambino deve godere degli stessi diritti, senza eccezioni dovute a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinioni politiche, stato sociale, origini, condizioni economiche; il diritto a un nome e a una nazionalità e beneficiare della sicurezza sociale, in modo da crescere e svilupparsi in modo sano; il diritto all’educazione, ma anche all’amore e alla comprensione, proteggendoli  da ogni forma di sfruttamento alla quale potrebbero essere sottoposti, incluse forme di tratta e lavoro minorile; non da ultimo viene sottolineata, la necessità di prendere in considerazione sempre l’opinione e il punto di vista dei bambini e delle bambine quando si prendono decisioni che li riguardano