Ravenna, ai Sabati del Moog arriva un viaggio letterario nelle “Geografie di Comisso”

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Ultimo appuntamento, prima della pausa natalizia, per I Sabati del Moog, la rassegna culturale curata da Ivano Mazzani. Sabato 14 dicembre, sempre alle ore 18.00, lo scrittore Nicola De Cilia giunge al Moog, in vicolo Padenna 5 a Ravenna, per presentare il libro Geografie di Comisso. Cronaca di un viaggio letterario (editore Ronzani 2019). Dialoga con lui l’attore del Teatro delle Albe Roberto Magnani.

Al centro dell’incontro Giovanni Comisso, scrittore e giornalista nato a Treviso il 3 ottobre 1895. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale e all’impresa di Fiume, Comisso lavorò come libraio a Milano e commerciante d’arte a Parigi, per poi dedicarsi alla scrittura. Viaggiò molto come inviato speciale, raccogliendo in volume le sue esperienze italiane, parigine, nell’estremo oriente e in vari paesi europei. Con i suoi scritti si aggiudicò il premio Bagutta (1928), il Viareggio (1952), lo Strega (1955) e il Puccini-Senigallia (1967). Si spense a Treviso il 21 gennaio 1969.

Nicola De Cilia definisce l’errare di Comisso “come un nodo che lega eros e viaggio, inquietudine e desiderio. Simile nodo lega alla pagina anche il lettore: poche scritture sanno essere al tempo stesso così concrete e ariose; poche hanno il medesimo impasto linguistico, la medesima tensione narrativa per umanità e territorio. L’Italia perduta non è, insomma, solo quella dei paesaggi, ma anche quella dei linguaggi e, soprattutto, delle relazioni, degli incontri. Così alla fine, di tutte le cose perdute, forse quella che grida di più è la varietà, degli esseri umani come degli ambienti, delle voci e della natura”.

Nicola De Cilia è nato a Treviso nel 1963. E’ stato collaboratore della rivista “Lo straniero” di Goffredo Fofi e attualmente collabora con la rivista “Gli asini”, diretta sempre da Fofi. Ha scritto il romanzo Uno scandalo bianco (Rubbettino editore, 2016), finalista al Premio Berto 2017; è anche autore di un’inchiesta su rugby e educazione, Pedagogia della palla ovale (Edizioni dell’asino 2015) e del libro di saggi e interviste Saturnini, malinconici, un po’ deliranti. Incontri in terra veneta (Ronzani editore, 2018). Ha curato inoltre l’antologia di Giovanni Comisso, Viaggi nell’Italia perduta (Edizioni dell’asino, 2017), mentre nel 2019 è uscito Geografie di Comisso. Cronaca di una viaggio letterario (Ronzani editore). Lavora come insegnante a Mogliano Veneto (TV).

Roberto Magnani si avvicina giovanissimo al Teatro delle Albe partecipando ai laboratori della non-scuola. Nel 1998 interpreta uno dei dodici palotini nello spettacolo I Polacchi di Marco Martinelli. Lo spettacolo raccoglie un successo internazionale e da quel momento Magnani entra stabilmente nel Teatro delle Albe. Dal 2002 è guida dei laboratori della non-scuola. Nel 2009 debutta con Odiséa “lettura selvatica” di Tonino Guerra, cimentandosi nell’uso del dialetto romagnolo come lingua di scena. Questo percorso è proseguito con E’ bal di Nevio Spadoni. Nel 2018 firma come attore e regista dello spettacolo Macbetto o la chimica della Materia. Nel 2016 è direttore artistico del Cabudanne de sosPoetas (Settembre dei poeti), un importante festival di poesia che si tiene a Seneghe (OR). Inoltre ha pubblicato varie opere su riviste come “Lo straniero”, “Gli Asini”, “Venezia Musica e dintorni” e nel libro Il Teatro salvato dai ragazzini. Esperienze di crescita attraverso l’arte (a cura di Debora Pietrobono e Rodolfo Sacchettini, edizioni dell’Asino).

Magnani ha recitato anche in campo cinematografico nel film La destinazione di Piero Sanna (2000) e più recentemente in Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi di Marco Martinelli.

L’ingresso è gratuito.

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