Ritorna a Bagnacavallo la Madonna del Patrocinio di Dürer, il 14 dicembre la presentazione ai cittadini

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È tornata nel primo pomeriggio di ieri, 12 dicembre, a Bagnacavallo, dopo cinquant’anni di assenza, la Madonna del Patrocinio di Albrecht Dürer, capolavoro che il grande maestro di Norimberga dipinse attorno al 1495. A presentare l’evento alla stampa sono intervenuti Diego Galizzi, direttore del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo e curatore dell’evento, e Raffaella Zama, storica dell’arte e studiosa di Dürer. Erano inoltre presenti il sindaco di Bagnacavallo, l’assessore alla Cultura e Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, luogo di conservazione della tavola.

A distanza di cinquant’anni dalla sua partenza da Bagnacavallo, la Madonna del Patrocinio di Dürer è tornata così nella stessa sede in cui si trovava custodita fino al 1969, ovvero l’ex monastero delle suore Clarisse Cappuccine di Bagnacavallo, oggi museo civico. La presentazione ufficiale al pubblico del temporaneo ritorno della tavola di Dürer si terrà sabato 14 dicembre alle 17, presso la chiesa di San Girolamo, di fronte al museo. Interverranno l’Amministrazione comunale, il presidente della Fondazione Magnani Rocca Giancarlo Forestieri, Diego Galizzi e Raffaella Zama. A seguire vi sarà un omaggio musicale con arpa e violino dedicato alla Vergine del Patrocinio a cura di Emilia-Romagna Concerti.

Madonna del Patrocinio

Al termine della presentazione, alle 18.30, sarà possibile ammirare il dipinto, collocato nella sala didattica al piano terra del Museo Civico. L’accesso sarà limitato a trenta persone per volta, per garantire la necessaria sicurezza dell’opera. Al piano superiore sarà inoltre visitabile la mostra di incisioni Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine. In occasione dell’evento, il museo resterà eccezionalmente aperto fino alle 23. Per festeggiare questo importante ritorno, la Corale Bagnacavallese Ebe Stignani ha inoltre organizzato un Concerto di Benvenuto. Tra la Natività e il ritorno della Madonna del Dürer, in programma alle 20.45 presso il sacrario dei Caduti, in via Garibaldi 45. Al termine del concerto ci sarà un piccolo ristoro offerto dalla Pro Loco e dal Gruppo Alpini. Il dipinto resterà in esposizione presso il Museo Civico fino al 2 febbraio.

Questi gli orari: martedì e mercoledì 15-18; giovedì 10-12 e 15-18; da venerdì a domenica 10-12 e 15-19. Chiuso il lunedì, Natale, l’1 e il 7 gennaio, aperto il 26 dicembre e il 6 gennaio. Ingresso libero. Il Museo Civico delle Cappuccine è in via Vittorio Veneto 1/a.

Informazioni: tel. 0545 280911 – www.museocivicobagnacavallo.it – centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it

Dallo scorso settembre le sale del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (RA), ospitano la mostra Albrecht Dürer. Il privilegio dell’inquietudine, un ambizioso progetto espositivo sulla produzione grafica di Dürer, con più di 120 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane. La mostra compone la cornice perfetta per un evento eccezionale: dal 14 dicembre 2019 e fino al 2 febbraio 2020, infatti, il museo ospiterà la speciale esposizione della Madonna del Patrocinio, nota anche come Madonna di Bagnacavallo, uno straordinario dipinto del grande Maestro di Norimberga “scoperto” nel 1961 dal sacerdote-studioso Antonio Savioli dopo che, a memoria d’uomo, era sempre stato davanti agli occhi delle monache di clausura bagnacavallesi come anonimo oggetto di devozione. Da quel momento la Madonna del Patrocinio “riemerse” alla luce della ricerca storico-artistica con la forza di una rivelazione inaspettata e sorprendente, provocando sin da subito l’estasiata sorpresa di Roberto Longhi che non esitò a ravvisarvi la mano del grande Albrecht Dürer.

L’improvviso interesse mediatico e della comunità scientifica intorno a quel dipinto rappresentò allo stesso tempo un motivo di turbamento per le monache, che si ritrovarono inconsapevolmente custodi di un vero e proprio tesoro, ma soprattutto, come ricordano le cronache dell’epoca, si ritrovarono a non saper più come fare «per rispondere alle numerosissime richieste di visionare l’opera che giungono loro da ogni parte d’Italia e dall’estero». Anche per questo motivo la comunità maturò l’idea di alienare la preziosa tavola, progetto che si concretizzò all’inizio del 1969 con la vendita al collezionista-mecenate Luigi Magnani. In quella data la Madonna del Patrocinio lasciò così per sempre Bagnacavallo, senza che ci fosse mai stato un solo momento di esposizione ai cittadini.

Madonna del Patrocinio

Assume dunque un particolare significato culturale e civile la mostra IL RITORNO DI ALBRECHT DÜRER . La ‘Madonna del Patrocinio’ a Bagnacavallo 50 anni dopo, a cura di Diego Galizzi, direttore del Museo, e organizzata dal Comune di Bagnacavallo grazie alla collaborazione della Fondazione Magnani-Rocca e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Ibc Emilia-Romagna. Il progetto non solo vuole colmare quella sorta di debito rimasto aperto nei confronti della cittadinanza, ma vuole anche essere l’occasione per fare il punto sulle ricerche storico-artistiche intorno all’opera e per ricostruire la sua intricata vicenda storico-conservativa, dalle più antiche notizie circa la sua origine fino alla passione collezionistica di Luigi Magnani e all’attuale conservazione presso la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo. Il progetto espositivo IL RITORNO DI ALBRECHT DÜRER si concentra su tre aspetti.

Il primo è dedicato a ripercorrere i momenti salienti, i protagonisti e le vicissitudini di una storia che, a partire dalla scoperta nel 1961 e fino alla sua vendita, vide al centro quel piccolo dipinto fino ad allora ignorato. Si tratta di una stagione lunga, intricata e ricca di colpi di scena, caratterizzata di volta in volta dalla convergenza o dal conflitto di interessi diversi: devozionale, storico-artistico, economico e civile.

Il secondo aspetto su cui si focalizza la mostra è rappresentato dalla ricostruzione della storia conservativa del dipinto, partendo dalla sua presenza nel monastero come oggetto di devozione e provando a risalire il più indietro possibile nel tempo, indagando sulle circostanze per le quali un dipinto di tale importanza sia giunto tra le mura di un piccolo convento di provincia. Sotto questo aspetto gli studi condotti per l’occasione hanno raccolto numerosi elementi utili alle ricerche intorno al possibile luogo di origine, ai possessori e alla committenza della Madonna.

Il terzo aspetto è naturalmente l’indagine storico-artistica sulla tavola, che analizzando gli aspetti formali e iconografici dell’opera entra nel merito della sua collocazione all’interno del percorso artistico di Dürer, non mancando di prendere in considerazione il dibattito provocato da una parte della critica riguardo alla sua attribuzione o meno alla mano del grande maestro di Norimberga. La mostra vuole dunque riordinare e sintetizzare le principali ipotesi formulate sulla Madonna del Patrocinio, gettando luce sulle argomentazioni e soprattutto su quegli elementi concreti che, esaminati nell’insieme, non solo avvalorano la paternità düreriana dell’opera, ma ne rivelano una qualità tale da configurarla come una prova di assoluto valore dell’artista.

Il ritorno della Madonna del Patrocinio a Bagnacavallo si inserisce all’interno di un progetto culturale ben più ampio, appositamente pensato dal Museo Civico delle Cappuccine al fine di creare il contesto ideale per questo speciale evento: la grande mostra sull’attività grafica di Albrecht Dürer, Il privilegio dell’inquietudine, curata dallo stesso Diego Galizzi con Patrizia Foglia, già allestita negli spazi espositivi del museo e visitabile fino al 19 gennaio 2020. La mostra è un invito a incontrare le diverse anime di Dürer, sia come uomo che come artista. Definito dalla critica ora un umanista, ora un gotico, ora un artigiano, ora un teorico, Dürer rappresenta perfettamente l’idea del genio inquieto, incline a una costante curiosità sui fenomeni del mondo e anche, perché no, a ripensarsi continuamente. Egli era un ricercatore universale, come Leonardo, continuamente ansioso di produrre cose nuove e fatalmente attratto dalla ricerca teorica e scientifica. Tra le opere esposte alcuni tra i più noti capolavori dell’artista come il ciclo dell’Apocalisse, il Sant’Eustachio, il San Girolamo nello studio e il Cavaliere la morte e il diavolo, ma soprattutto quell’enigmatico capolavoro che è la Melanconia, vero punto focale della mostra.

Madonna del Patrocinio

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