Faenza. Stagione 2020 del Ridotto del Teatro Masini, tra conferme e stravaganti novità

Il programma 2020 de Il Cinema della Verità, Teatro Contemporaneo, Incontri con gli Artisti e i nuovi comici della Stand Up Comedy. Tutti a ingresso gratuito

Il Ridotto del Teatro Masini, il “salotto” teatrale più bello e importante di Faenza, ha presentato quest’oggi 18 dicembre la Stagione 2020, organizzata dall’Amministrazione Comunale e Accademia Perduta/Romagna Teatri che, oltre alle conferme di proposte culturali già delineate e affermate, quest’anno estende le sue prospettive e traiettorie a nuovi linguaggi.
Si viene così a delineare una Stagione “fresca”, innovativa e trasversale a più espressioni artistiche, autonoma e complementare a quella del Masini, espressamente pensata per lo “spazio” del Ridotto, considerato, appunto, come un “salotto”, una dimensione a metà tra la piazza e il Teatro, un luogo di aggregazione, condivisione, dialogo.

La novità assoluta di Stagione, per il Ridotto ma anche per la città, sarà l’inedito cartellone Stand Up che porterà a Faenza alcuni nomi di spicco della nuova comicità emergente, di quel fenomeno di stampo anglosassone chiamato Stand Up Comedy che oggi, partendo dai palcoscenici metropolitani, si sta affermando anche in Italia grazie a Netflix, Youtube e altre piattaforme digitali. Realizzata con la collaborazione di Aguilar Entertainment, la rassegna permetterà di assistere dal vivo alle esilaranti performance di Saverio Raimondo, Davide Calgaro, Velia Lalli e Alessandro Ciacci.
Il Ridotto del Teatro Masini ospiterà in quest’ambito due importanti spettacoli: in occasione del Giorno della Memoria, la cantante Paola Sabbatani, insieme al contrabassista Roberto Bartoli e al chitarrista Daniele Santimone, presenterà il concerto Uno strano e amaro raccolto in cui racconterà, con brani di vari autori, da Dylan a Gaber, da Jannacci a Testa e altri ancora, tutti eseguiti in arrangiamenti originali, le storie di chi ha subito, nel corso del Novecento, le conseguenze del razzismo: dagli ebrei e gli zingari in Europa agli afroamericani negli Stati Uniti.

Seguirà Vincenzo Pirrotta con Storia di un oblio, spettacolo co-prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri. Tratto da Quel che io chiamo oblio di Laurent Mouvigier e diretto da Roberto Andò, lo spettacolo è un intenso e teso monologo in cui si racconta un fatto di cronaca: la tragica, insensata fine di un uomo. Un linguaggio scarno e uno sguardo puro, senza retorica o furbizia, all’universo degli umili, degli “ultimi”.

Torneranno poi gli attesi appuntamenti con Il Cinema della Verità, realizzato in collaborazione con Cineclub Il Raggio Verde, Società Cooperativa di Cultura Popolare, D.E-R Associazione Documentaristi dell’Emilia-Romagna e Cinemaincentro. Otto docu-film che, come sempre, vedranno la partecipazione in sala dei rispettivi registi o autori per un momento di confronto con il pubblico sulle opere proiettate.

Momenti di confronto che si estenderanno anche agli Incontri con gli Artisti delle prossime Compagnie ospitate nel cartellone di Prosa del Teatro Masini.

Tutti gli appuntamenti al Ridotto sono a INGRESSO GRATUITO fino a esaurimento dei posti disponibili.

STAND UP!

I nuovi comici
in collaborazione con Aguilar Entertainment

Mercoledì 8 gennaio 2020 ore 21
SAVERIO RAIMONDO
Live

Dopo il successo de Il Satiro Parlante, il suo spettacolo di stand-up comedy uscito su Netflix nel maggio scorso e distribuito in 190 Paesi, Saverio Raimondo torna dal vivo con più di un’ora di materiale completamente nuovo e travolgente. Con la sua ironia politicamente scorretta e la sua naturale irriverenza, Saverio Raimondo ridicolizza le ansie contemporanee, i costumi sessuali all’indomani del MeToo, la scena politica italiana e sé stesso.
“Raimondo è in grande spolvero e la maturità anagrafica sta andando di pari passo con quella professionale”. (Aldo Grasso, Il Corriere della Sera.)

Venerdì 21 febbraio 2020 ore 21
DAVIDE CALGARO
Questa casa non è un albergo

Nato a Milano nel 2000, Davide Calgaro studia recitazione a “Quelli di Grock”. A 15 anni ha cominciato a scrivere e provare monologhi comici, ha vinto alcuni premi nei Festival di cabaret e nel 2017 ha esordito in televisione con Stand Up Comedy su Comedy Central. Nel 2018 ha vinto il prestigioso premio “Nebbia” per il cabaret, ha registrato il suo primo one man show per Zelig TVe partecipato come ospite fisso a Zelig Time. Ora Davide Calgaro è ospite fisso della nuova edizione di Colorado! Questa casa non è un albergo è il suo primo spettacolo di Stand Up Comedy è nel quale ha occasione di raccontare in chiave comica i diversi aspetti della sua età.

Lunedì 23 marzo 2020 ore 21
VELIA LALLI
Una donna senza qualità

In questo suo quinto monologo, Velia Lalli prova a chiudere il cerchio, dopo aver fatto bilanci ad ogni Capodanno, ogni anno dopo le ferie estive, al passaggio di ogni decade, e persino in ogni suo monologo. Si rifugia ancora una volta nella risata per accettare tutti i fallimenti delle sue ambizioni. E se alcune possono sembrare stravaganti, come scoprire di non aver raggiunto nemmeno fino in fondo lo status di gattara, tutto il resto è l’analisi lucida delle nostre ambizioni indotte più comuni.
Con un attacco aperto alla comicità femminile nazionale, Velia dichiara di essere una nicchia, dove la donna ha come arma una grassa risata, libera e consapevole, che non passa attraverso la critica trita del maschio.

Giovedì 7 maggio 2020 ore 21
ALESSANDRO CIACCI
Comedy Fricassea

Stand up comedian, attore teatrale, regista e drammaturgo. Nel 2016 inizia ad esibirsi come monologhista in numerose città d’ Italia, oltre ad organizzare e presentare rassegne, in primis a Rimini e Bologna. Nel 2017 debutta il suo primo spettacolo, Sillygismi, cui fanno seguito A.C.U.M.E. – Another Ciacci’s Unnecessary Marasmus Entertainment (2018), Salamoia per intenditori e Processo a Woody Allen (2019). Ha fatto parte del cast artistico dei programmi tv CCN – Comedy Central News (2017) condotto da Saverio Raimondo e Stand Up Comedy (2017 e 2019), entrambi in onda su Comedy Central. È docente di Scrittura Comica in diversi corsi e workshop.

TEATRO CONTEMPORANEO

Domenica 26 gennaio 2020 ore 21 in occasione del Giorno della Memoria
PAOLA SABBATANI
Uno strano e amaro raccolto
e con Roberto Bartoli (contrabbasso) e Daniele Santimone (chitarra)

Il concerto racconta, con brani tutti eseguiti in arrangiamenti originali, le storie di chi ha subito, nel corso del Novecento, le conseguenze del razzismo: dagli ebrei e gli zingari in Europa agli afroamericani negli Stati Uniti. Le canzoni sono di vari autori, tra cui Dylan, Gaber, Jannacci, Testa e altri ancora. Per citarne solo alcune: Tsigaynerlid di David Beyglman, famoso violinista, che aveva suonato prima della guerra, come membro di una orchestra, in acclamati concerti in tutta Europa e negli Stati Uniti. Il fulcro della sua attività era rimasto però in Polonia, nella città di Łódź, nel cui ghetto, al pari di tutti gli altri ebrei, si ritrovò prigioniero con l’invasione nazista. A Łódź esisteva anche un campo di concentramento dove nel 1941 furono rinchiuse dai tedeschi migliaia di zingari austriaci. Nonostante le sue condizioni, Beyglman fu impressionato dal destino di quella gente e scrisse questa Canzone degli Zingari (Tsigaynerlid) in yiddish, la sua lingua materna. Fu deportato a Auschwitz, dove morì nel maggio del 1944. The lonesome death of Hattie Carrol, una ballata del 1964. Bob Dylan la compose dopo aver letto sul giornale un episodio di cronaca avvenuto il 9 febbraio 1963 a Baltimora, nel Maryland: alcuni dipendenti di un albergo, tutti afroamericani, erano stati aggrediti da un giovane bianco in preda all’alcool. La barista Hattie Carroll di 51 anni, madre di 10 figli, morì pochi giorni dopo in seguito alle gravissime ferite riportate. L’aggressore, tale William Devereux “Billy” Zantzinger, membro di una ricca e potente famiglia bianca di proprietari terrieri, in un primo momento incriminato per omicidio volontario, fu poi condannato alla pena di 6 mesi di carcere. Tanto valeva la vita di una persona di colore. Ma con la sua canzone, Bob Dylan lo ha condannato per sempre. E ancora Gli zingari, di Enzo Jannacci. Un capolavoro di poesia, se si vuole ancora più rivoluzionario di Ho visto un re: nelle parole, nelle immagini, negli intenti, nel suo struggente sostegno alle diversità. Il testo ci racconta di un gruppo di zingari che si ritrova improvvisamente davanti all’immensità del mare. Ma la grande forza di Gli zingari sta non solo nell’impatto di “quella gente ridotta, sfinita, svilita” con il mare, ma nel fatto che il mare interagisca con loro, “proprio loro, gli zingari”, quasi fosse l’unico a capire.

Martedì 25 febbraio 2020 ore 21
Società per Attori – Accademia Perduta/Romagna Teatri
VINCENZO PIRROTTA
Storia di un oblio
di Laurent Mouvignier – traduzione Yasmina Melaouah
regia di Roberto Andò

Un uomo entra in un supermercato all’interno di un grande centro commerciale di una città francese. Ruba una lattina di birra e viene bloccato da quattro addetti alla sicurezza che lo trascinano nel magazzino e lo ammazzano di botte. Questo scarno fatto di cronaca è raccontato da Laurent Mauvignier in un lungo racconto, una sola frase che ricostruisce la mezz’ora in cui è insensatamente raccolta la tragica fine di un uomo. Teso quasi allo spasimo nel resoconto minuzioso di una morte assurda, il flusso di parole raduna impercettibilmente tutti i temi cari a Mauvignier. E torna così il suo sguardo purissimo su un universo di “umili” che la scrittura rigorosissima accoglie senza una briciola di retorica, senza un’ombra di furbizia. Raro, oggi, nel trionfo dei format narrativi nei quali la realtà diventa un reality, uno stile così
impeccabilmente morale, una prosa così pudica e vera. Quel che io chiamo oblio è il titolo originale di questo lungo monologo scritto in un’unica frase, senza un vero inizio, senza una vera fine, senza punteggiatura ma con una prosa perfetta, che in un crescendo emozionante risveglia in noi sentimenti di pietà e indignazione. Messo in scena nel 2012 al Teatro della Comédie- Française, diviene per la prima volta spettacolo anche in Italia. A dare voce al testo un attore di rara sensibilità e potenza come Vincenzo Pirrotta, guidato dalla regia di un maestro del teatro e del cinema, Roberto Andò.

IL CINEMA DELLA VERITÀ

in collaborazione con Cineclub Il Raggio Verde, Società Cooperativa di Cultura Popolare, Associazione D.E-R Documentaristi Emilia Romagna e Cinemaincentro

Martedì 21 gennaio 2020 ore 20,30
nell’ambito della rassegna sulle relazioni e le identità di genere “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore?”, un progetto realizzato dagli Assessorati alle Politiche e Cultura di Genere dell’Unione della Romagna Faentina
LA BATTAGLIA DEI SESSI
di Jonathan Dayton e Valerie Faris con Emma Stone, Steve Carell, Andrea Riseborough, Sarah Silverman, Martha MacIsaac

Il film racconta il leggendario incontro sportivo tra la campionessa di tennis Billie Jean King e lo sfidante Bobby Riggs, passato alla storia come La battaglia dei sessi.
Nel 1973, l’attempato Riggs sfila ancora sul campo come una star in passerella; con le sue ricche doti di intrattenitore affascina i media e il pubblico presente e lancia dichiarazioni che non può rimangiare: “non dico che le donne non dovrebbero stare in campo, altrimenti chi raccatterebbe le palle!”. La sfida è aperta. La giovane Billie Jean King , paladina della lotta contro il sessismo, ascolta e memorizza le provocazioni dell’arrogante avversario perché medita di rispedirle al mittente con un dritto e un rovescio direttamente sul campo di Houston. Il risultato del match è storia, ma i preparativi e la preparazione dei campioni rasentano il mito. Prima di scatenarsi sul campo da tennis, “la battaglia dei sessi” tra il vecchio atleta esibizionista e l’impassibile ragazza occhialuta infuria in conferenza stampa e sulle copertine dei rotocalchi.

Mercoledì 12 febbraio 2020 ore 21
Nazra Film Festival
“SGUARDO” OLTRE IL MURO

Nazra è una parola araba che significa “Sguardo”. Il Nazra Palestine Short Film Festival nasce dalla voglia di intrecciare gli sguardi di giovani autori palestinesi e internazionali sulla spinosa questione di mancanza di diritti in Palestina. È proprio da questi sguardi cinematografici, sensibili e toccanti, che si riesce a percepire quanto amore, dolore, nostalgia e denuncia si possa provare per questa terra perduta e negata. Nazra è un festival indipendente, composto da volontari ed itinerante che gira in molte città italiane, in Spagna ed in Palestina. Per Il Cinema della Verità al Ridotto del Teatro Masini di Faenza, saranno presentati cortometraggi (film e docufilm) proiettati nelle prime tre edizioni di Nazra (2017-2019).

Mercoledì 26 febbraio 2020 ore 21
SOLO NO
di Lucilla Mininno
con Anna Teresa Rossini, Francesco Zecca, Giovanni Boncoddo, Adriana Mangano, Mariano Rigillo, Annamaria Imondi

Cecilia è un’attrice che, come un fantasma, vive da anni rinchiusa nel suo teatro per impedirne la distruzione fisica e morale. Il suo unico legame con la vita, con il mondo, è Francesco, quell’attore più giovane che ha sempre creduto nel suo progetto. I due si incontrano esclusivamente nella scena di quella Madama Butterfly che non sono riusciti a far debuttare per un misterioso incidente accaduto anni addietro. Cecilia non uscirà dal teatro fin quando Giovanni, il suo Pinkerton, scomparso dopo l’incidente, non tornerà e insieme porteranno in scena l’opera…
Ma Francesco non è più lo stesso, il suo sguardo cambia, diventa ambiguo, sfuggente. I confini della scena si rompono, l’equilibrio di silenzio, rigore e disciplina e il codice che lega i due si spezzano. Il teatro diventa un labirinto di sospetti, di porte che aprono al buio delle loro ferite. La vita spinge fuori dalla porta e il passato ritorna per chiudere per sempre il sipario.

Martedì 3 marzo 2020 ore 21
HAMBACHERS
di Leonora Pigliucci e Claudio Marziali

Hambach, foresta millenaria nel cuore d’Europa, è lo scenario di un esperimento unico di resistenza ecologista che dall’alto delle case e dei villaggi sospesi sugli alberi, si oppone alle ruspe di RWE, la multinazionale che vorrebbe ridurre il bosco all’ennesimo bacino estrattivo per il carbone.
Nasce così, spontaneamente, nel 2012, dall’incontro di attiviste e attivisti accorsi da tutta la Germania e l’Europa, la comunità della foresta, tutt’oggi vivace spazio di convivenza e laboratorio quotidiano di politica libertaria. Una dimensione un po’ astratta e apparentemente senza tempo, fondata su una scelta di assoluta uguaglianza e amicizia anche con gli abitanti non umani del bosco, nascosta nel folto di un’eco-sistema che scompare. Un’esperienza radicale, ormai elevata a simbolo dai movimenti ecologisti di mezza Europa.

Martedì 17 marzo 2020 ore 21
LA SCOMPARSA DI MIA MADRE
di Beniamino Barrese
con Benedetta Barzini, Beniamino Barrese, Candice Lam, Lauren Hutton

Benedetta Barzini, modella iconica negli anni ‘60, musa di Andy Warhol, Salvador Dalì e Richard Avedon, femminista, scrittrice e docente universitaria, ha oggi 75 anni ed è decisa a scomparire; si trova però a dover fare i conti con la determinazione del figlio di fare un film su di lei. L’incontro tra i due diventa scontro e conflitto, ma anche confronto e collaborazione, davanti allo sguardo impassibile della telecamera. La scomparsa di mia madre ha debuttato al Sundance Film Festival 2019 e ha partecipato a una cinquantina di prestigiosi film festival internazionali. È stato candidato come “miglior documentario” agli European Film Awards 201
In occasione dell’anteprima italiana al Biografilm è risultato vincitore di due premi: Menzione speciale della giuria e Premio Ucca “L’Italia che non si vede”.

Martedì 31 marzo 2020 ore 21 in collaborazione con SOS Donna
I RACCONTI DI PARVANA
di Nora Twomey

Prodotto da Angelina Jolie e candidato ai Premi Oscar come miglior film d’animazione, I racconti di Parvana è basato sul romanzo Sotto il burqa di Deborah Ellis (anche co-sceneggiatrice dell’opera insieme ad Anita Doron).
Parvana è una ragazzina di 11 anni, che vive a Kabul coi genitori e i fratelli: la diciottenne Soraya e Zaki, di soli due anni. In un Afghanistan violento e controllato dai talebani, un giorno suo padre viene ingiustamente arrestato in quanto un suo ex allievo, diventato estremista, lo denuncia come nemico dell’Islam. La famiglia rimane così senza un punto di riferimento e senza una fonte di reddito, rischiando di morire di fame. È a quel punto che Parvana decide di tagliarsi i capelli e di indossare abiti maschili per poter lavorare e occuparsi di sua madre e dei suoi fratelli.

Martedì 14 aprile 2020 ore 21
L’APPRENDISTATO
di Davide Maldi

D’ora in avanti i capelli devono essere corti e ben pettinati, le unghie devono rimanere pulite e le dita non devono diventare gialle per la nicotina. Il lavoro impegnerà molto, sia mentalmente che fisicamente; il consiglio che viene dato è quello di venire il meno possibile influenzati dall’atmosfera festaiola che regna attorno. Queste sono alcune delle regole che Luca, un quattordicenne timido e dall’animo selvaggio, deve imparare a rispettare per sopravvivere all’interno del collegio Alberghiero. La famiglia lo ha spinto a iscriversi all’Istituto perché possa imparare il più rapidamente possibile il mestiere e il suo carattere ne risulti forgiato. Luca proviene da un villaggio di montagna, tra le Alpi; è cresciuto badando al bestiame di famiglia e andando in giro nei boschi. L’apprendistato porterà il giovane a fare i conti con sé stesso e con ciò che dovrà fare nella vita: quanto dovrà sacrificare della propria libertà e adolescenza per lavorare al servizio dei clienti?

Martedì 28 aprile 2020 ore 21
ALLAH LOVES EQUALITY
di Wahahat Abbas Kazmi

Il film documentario Allah Loves Equality dà voce alle persone LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali) che vivono nella Repubblica islamica del Pakistan: attraverso interviste realizzate a persone musulmane omosessuali e transgender e scene della loro vita quotidiana, tutti potranno conoscere la situazione dei diritti delle minoranze sessuali nel paese e quali sono gli atteggiamenti sociali nei loro confronti. Per la prima volta coppie omosessuali hanno deciso di mostrarsi pubblicamente e di raccontare la propria storia al mondo. Anche molte persone transgender, da coloro che lavorano come sex workers a chi sta combattendo l’HIV nella comunità, si sono raccontate apertamente. Inoltre, nella realizzazione del documentario, si sono toccati con mano i rischi che la retorica fondamentalista fa correre a chi vive la propria identità sessuale senza nascondersi e per questo è considerato immorale e blasfemo.

INCONTRI CON GLI ARTISTI

Stagione di Prosa 2019/2020 del Teatro Masini

Sabato 18 gennaio 2020 ore 18
Enrico Guarneri e la compagnia di Mastro Don Gesualdo

Mercoledì 19 febbraio 2020 ore 18
Massimo Lopez e Tullio Solenghi

Mercoledì 11 marzo 2020 ore 18
Gli attori del Teatro Biondo di Palermo, interpreti di Chi vive giace

Mercoledì 25 marzo 2020 ore 18
Vincenzo Salemme e la compagnia di Con tutto il cuore

Mercoledì 8 aprile 2020 ore 18
Giuseppe Cederna, Vanessa Gravina, Roberto Valerio e la compagnia di Tartufo