Al Teatro Rasi di Ravenna va in scena “Macello, un’azione poetica” di Pietro Babina e Giovanni Brunetto

Da giovedì 23 a sabato 25 gennaio, alle ore 21, andrà in scena al Teatro Rasi di Ravenna “Macello – Un’azione poetica” di Pietro Babina e Giovanni Brunetto. Spettacolo oltre l’abbonamento. Quella di Pietro Babina e Giovanni Brunetto è un’azione poetica che – attraverso la voce, la parola in versi e l’immagine – è tesa a restituire quel magma scabroso e nascosto che sgorga dalla pratica quotidiana della macellazione.

Ispirato all’omonima raccolta di Ivano Ferrari (Einaudi), Macello sperimenta come la poesia possa attraversare anche luoghi e immaginari estremi, come quello del continuo prodursi di morte violenta. E constata come in questi antri, nei cuori delle nostre città, si mantenga ardente, come brace sotto le ceneri, un’attitudine allo sterminio. Nei giorni della sua permanenza a Ravenna, Babina sarà inoltre protagonista di una serie di iniziative a lui dedicata: sabato 25 gennaio dopo lo spettacolo la compagnia incontra Laura Gemini, lunedì 20 gennaio alle 21 presentazione del suo testo “La sequenza gestuale”, dal 17 al 22 gennaio Pietro Babina condurrà un laboratorio finalizzato all’approfondimento del gesto in scena.

Macello prende dunque ispirazione dalla collezione di poesie omonima del poeta Ivano Ferrari, pubblicata da Einaudi nel 2014 e che in questa occasione verrà ristampata. Ferrari ha lavorato per anni in giovane età nel macello comunale di Mantova e durante questo periodo ha tratto ispirazione da quel contesto. Il risultato è una poesia che ribalta radicalmente l’idea cristallizzata di “poetico”, mostrando come la pratica della poesia possa attraversare anche luoghi e immaginari terrificanti come quello del continuo prodursi di morte violenta e di come questo possa divenire, potenziale e potente paesaggio di riferimento per un poeta.

Pietro Babina e Giovanni Brunetto

«La mia scelta iniziale – spiega Pietro Babina – di lavorare su questo materiale, si iscriveva in un percorso sulla memoria dei campi di sterminio nazisti e sull’eterna domanda, di come degli uomini, a noi in tutto simili, abbiano potuto compiere una tale mostruosità. Leggendo Macello ho immediatamente ravvisato, non solo un’analogia nella produzione meccanica di morte, ma ancora più inquietante, la sensazione che questi luoghi, nel cuore delle nostre città, siano luoghi in cui si mantiene ardente, come brace sotto le ceneri, un’attitudine allo sterminio, che siano luoghi in cui il concetto di sterminio persiste come possibile normalità e che le nostre società sono organismi al cui interno pulsa anche questo: uno sterminio continuo al momento rivolto verso il diverso in quanto animale (cosa a mio parere non meno grave), e che potrebbe da un momento all’atro mutare il suo soggetto di riferimento».

Questa “azione poetica” non è un reading di poesie, ma qualcosa di più articolato, qualcosa di più simile a un concerto per voce sola (anche simbolicamente), una voce che tenta di restituire in modo assolutamente non documentaristico, quel magma ribollente, infernale, scabroso e nascosto, che sgorga dalla pratica quotidiana della macellazione. La voce ha un accompagnamento visivo fatto di materiali concreti e incongrui, prodotti con mezzi analogici. Nato a Bologna nel 1967, Pietro Babina è regista e autore. Il suo lavoro è caratterizzato da una ricerca attenta che indaga i linguaggi emergenti prodotti dalle nuove tecnologie in relazione alla drammaturgia e alla messa in scena. Nel suo percorso artistico, di oltre vent’anni, riceve numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero, fra i quali più volte il premio UBU. Dal 1989 al 2010 è fondatore e direttore artistico della compagnia teatrale Teatrino Clandestino, dalla quale esce per fondare la Mesmer Artistic Association. Ideatore e creatore, insieme a Flavio de Marco, del progetto aperto di arti visive “Manifesto” presentato a Ferrara, Parigi, Berlino e Ventotene.

 

IL PROGRAMMA

Lunedì 20 gennaio – ore 21 – Teatro Rasi
Presentazione del testo La sequenza gestuale di Pietro Babina per Edizioni, nell’ambito del laboratorio teatrale per gli studenti universitari “Io sono quello che sono” a cura di Roberto Magnani.

Sabato 25 gennaio – dopo lo spettacolo – saletta Mandiaye N’Diaye
La compagnia incontra Laura Gemini, professoressa associata all’Università di Urbino Carlo Bo, co-direttore dell’Osservatorio sui pubblici dal vivo del Centro di Ricerca LaRiCA, curatrice del blog L’incertezza creativa e la rubrica Arti della politica per la Rivista ComPol. e parte del comitato Premio Ubu e di Rete Critica.

LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Macello – Un’azione poetica
di e con Pietro Babina e Giovanni Brunetto
drammaturgia Pietro Babina e Jonny Costantino
immagini Giovanni Brunetto
regia Pietro Babina
produzione Mesmer.

Biglietti
Settore unico: intero 10 €, abbonati a La stagione dei teatri 2019-20 8 €.

Informazioni e prenotazioni (posti limitati prenotazione obbligatoria): tel. 0544 36239 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; biglietteria del Teatro Rasi aperta il giovedì dalle 16 alle 18 e da un’ora prima dello spettacolo – tel. 0544 30227.