Libraio per un giorno: alla Bottega Bertaccini di Faenza gli autori “vendono” i propri libri

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Continua il periodo di chiusure e limitazioni legate alla diffusione da corona virus, ma la buona notizia per i librai è che le librerie in tutta Italia (anche nelle zone rosse) restano aperte perché sono state considerate fra le “attività essenziali”, un riconoscimento al valore della lettura e alle librerie come luogo di “nutrimento”.

Cercando di inventarsi nuovi modi per rimanere vicini ai lettori, pur nelle difficoltà di questo periodo pandemico, la Bottega Bertaccini di Faenza lancia l’iniziativa “Libraio per un giorno”: non si possono fare le presentazioni e bisogna evitare gli assembramenti, ma uno scrittore può andare qualche ora dietro il banco e vendere il proprio lavoro, “libraio per un giorno” appunto.

Nel pieno rispetto delle norme (accesso consentito a tre persone per volta, distanziati, mascherati e igienizzati) per alcuni sabati di novembre e dicembre la Bottega Bertaccini di Faenza ospiterà alcuni autori in carne e ossa che “venderanno” le proprie ultime pubblicazioni.

Si comincia sabato 21 novembre. A partire dalle 17 fino alla chiusura, Cristiano Cavina tenterà di vendere il suo ultimo libro “Baràca! Spataccarsi in Romagna con due euro (o quasi)” pubblicato dalla casa editrice Polaris.

Questo libro non tratta di sagre ma di eventi particolari che hanno a che fare con il cibo e il bere, anche, ma soprattutto con un modo originale e irripetibile di divertirsi. Cioè, detta in romagnolo, spataccarsi. Spataccarsi è quando fai qualcosa che il giorno dopo sai già che ti ricorderai per sempre. Quindi, se cercate la Sagra del Tortello Paglierino con Ragù di Poiana o la Fiera dell’Asparago Selvatico che Cresce Solo Dietro al Convento, meglio che cerchiate su Google. Se invece siete interessati a qualcosa che gli algoritmi dei motori di ricerca spesso snobbano, allora questo libro è il posto giusto.

A seguire sabato 28 novembre, sempre dalle 17 in avanti, librai per un giorno saranno Luca Rossi e Nicola Ragazzini, curatore e traduttore del libro “Lord Byron e la Carboneria romagnola – Diari, amori e società segrete“, White Line edizioni.

I diari possono essere una fondamentale porta di accesso per il cuore e la mente di un poeta, o per capire meglio un dato periodo storico. Il diario tenuto da Lord Byron durante il suo soggiorno in Romagna è uno dei tasselli fondamentali per comprendere l’evolversi di questo personaggio leggendario, protagonista assoluto del romanticismo e dei moti rivoluzionari che lo seguirono. I diari romagnoli, ricchi di amori e intrighi politici, sono qui presentati in una nuova traduzione.

Appuntamento successivo sabato 5 dicembre, 17, con Stefano Saviotti e il suo “La Torre di Oriolo – Storia di una rocca e del suo territorio“, stampato dalla Tipografia Valgimigli.

A trent’anni di distanza dalla pubblicazione del precedente volume su Oriolo, molte cose sono cambiate in quell’angolo di campagna faentina: la Torre è stata restaurata ed è ora divenuta un’attrazione turistica, molti eventi vengono organizzati nel corso dell’anno, sono sorti agriturismi e cantine e i vigneti ormai dominano il paesaggio. Con questo suo nuovo libro, Saviotti arricchisce la storia della Torre e del suo territorio con nuovi documenti, disegni e fotografie, restituendoci un’immagine completa di questa realtà.

Infine (se non vi saranno novità e sorprese dell’ultimo minuto) sabato 12 dicembre, dalle 17, con Pier Giorgio Oriani e il suo libro “Il monaco e la volpe – Storia di una amicizia“, edito da Il Ponte Vecchio di Cesena. L’incontro fra un monaco e una volpe fa nascere una sorprendente fraternità tra due mondi pur così lontani, fra boschi, sentieri e stagioni. Si tratta di una favola tenera e struggente? Invece è una storia vera, una storia esemplare, quasi una parabola nella quale i fatti assumono i valori del simbolo.

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