Ravenna Festival. In Templo Domini: gli Odhecaton rendono omaggio a Josquin Desprez

Dopo il Duomo e Sant’Apollinare in Classe, nell’anno del VII centenario della morte del Poeta non poteva che essere la Basilica di San Francesco, la “chiesa di Dante”, ad accogliere il nuovo appuntamento di In templo Domini, il calendario di liturgie domenicali che ogni estate coniuga il tesoro di arte e spiritualità custodito nelle chiese di Ravenna a programmi musicali che illuminano la storia della devozione. Domenica 20 giugno, alle 11.15, l’Ensemble Odhecaton – protagonista anche del concerto in programma sempre a S. Francesco il giorno seguente, lunedì 21, dedicato al Canto XXXIII del Paradiso – sarà diretto da Paolo Da Col nella Missa Hercules Dux Ferrariae di Josquin Desprez in accompagnamento alla celebrazione liturgica. Così il Festival torna a rendere omaggio al compositore franco-fiammingo, fra i più grandi innovatori della polifonia sacra, a 500 anni dalla sua morte. L’itinerario di musica e fede di In templo Domini si concluderà domenica 27 a Sant’Agata Maggiore con una Messa nella tradizione armena, in occasione della presenza del Naghash Ensemble al Festival e del prossimo concerto dell’Amicizia dedicato all’Armenia.

Il ritorno delle liturgie domenicali di Ravenna Festival è un altro segno di riapertura – apertura nel senso più profondo, come bene esprime Benedetto XVI: “La liturgia cristiana è la liturgia della promessa compiuta in Cristo, ma è anche la liturgia della speranza, del pellegrinaggio verso la trasformazione del mondo […] è l’uscire dal semplice essere-se-stessi, essere chiusi in se stessi [… ] implica universalità e questo carattere universale deve entrare sempre di nuovo nella consapevolezza di tutti”. La musica liturgica è elemento essenziale di tale consapevolezza: il percorso che in forme diverse si snoda nelle suggestive basiliche della città ci introduce a una bellezza senza tempo né confini.

Divenuto celebre anche grazie al precoce sviluppo della stampa musicale in Italia, Desprez fu profondamente legato al nostro Paese, dove dimorò dal 1484 – prima a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, poi presso la corte pontificia fino al 1499 e, dopo un breve periodo in Francia, a Ferrara al servizio del Duca Ercole I d’Este. Proprio a questi è dedicata la Messa che sarà eseguita domenica, nella quale Desprez utilizza per la prima volta la tecnica più tardi descritta come “soggetto cavato”, dove il cantus firmus deriva dalle lettere del nome del Duca. Dopo tutto, è proprio durante il ducato di Ercole che quella di Ferrara divenne una delle più ampie cappelle musicali d’Europa e la corte seppe attrarre cantanti e musicisti di talento.

Sin dal suo esordio nel 1998, l’Ensemble Odhecaton – che trae il proprio nome dall’Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica – si è distinto per una lettura espressiva della polifonia fondata sulla declamazione della parola. Unendo voci maschili specializzate in musica rinascimentale e preclassica, l’ensemble si è dedicato a un repertorio che spazia da Palestrina a Monteverdi, da Scarlatti a Compère, fino al contemporaneo (accanto a De Stefani anche Sciarrino, Scelsi, Pärt), partecipando a festival in Europa e America. Nel 2018 è stato conferito all’ensemble il Premio Abbiati della critica musicale italiana per le sue esecuzioni, che la giuria ha indicato quale “paradigma di stile, chiarezza espositiva e nobilitazione degli spazi sonori nei quali risuonano”.

Cantante, organista, direttore e musicologo, Paolo Da Col è docente al Conservatorio di Venezia. Ha collaborato con Luigi Ferdinando Tagliavini alla redazione della rivista L’Organo e in qualità di critico musicale con varie riviste specializzate, ha diretto il catalogo di musica dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è autore di cataloghi di fondi musicali e di saggi sulla storia della vocalità.