Russi. Rivoluzione Dante tra letture e musica, Elena Bucci: “Il talento dei singoli può diventare memoria e ricchezza per tutti”

Questa sera, 4 luglio, alle 21.30 la compagnia Le belle bandiere torna ancora una volta a Palazzo San Giacomo di Russi con Rivoluzione Dante numero uno – da La Vita Nova all’Inferno, una lettura sotto le stelle nella quale Elena Bucci interpreta alcuni vibranti canti dell’Inferno di Dante Alighieri accompagnata dalle musiche di Dimitri Sillato e da brani de La vita nova, pensieri, riflessioni, domande a cura di alcuni attori della compagnia o ad essa vicini: Andrea De Luca, Agata Marchi, Francesca Pica e Nicoletta Fabbri, che collabora anche alla cura dell’allestimento. Il suono è curato da Raffaele Bassetti, mentre alle luci è invitato Max Mugnai.

Il progetto apre il calendario delle manifestazioni estive che si terranno nell’incantata cornice del Palazzo appartenuto ai conti Rasponi. Il 3 settembre si terrà il secondo appuntamento del progetto: Rivoluzione Dante numero due – dal Purgatorio al Paradiso, arricchito dal lavoro di questi mesi estivi. Nel mese di luglio il poeta e le sue opere saranno al centro di diversi appuntamenti che vedono coinvolta la regista, autrice, attrice Elena Bucci: dalla nuova produzione di Ravenna Festival Lumina in tenebris che la vede in scena insieme a Chiara Muti, alle letture dantesche in musica che fanno parte del programma estivo di Emilia Romagna Festival.

L’INTERVISTA AD ELENA BUCCI

Poesia e musica in omaggio a Dante nel luogo dove tutto è iniziato per le Belle Bandiere. Percepisco una forte potenza evocativa.

“Assolutamente sì. Il Palazzo di San Giacomo è stato riaperto al pubblico nel 1993, quando era ancora un cantiere abbandonato, in occasione de ‘Le finestre dei giorni’, uno spettacolo con la nostra direzione che coinvolgeva moltissimi attori e che raccolse un pubblico numeroso, avventuroso ed entusiasta. In quel luogo non c’era acqua, nessun servizio, ma una speciale bellezza. Il progetto fu fortemente voluto dall’amministrazione comunale e con gioia sostenuto da cittadini di ogni età ed estrazione. Fu un momento di grande coesione nel segno della fiducia in una cultura radicata nei luoghi e aperta al mondo. Credevamo allora come ora che ogni angolo di questa meravigliosa Italia debba avere la sua espressione di qualità. E’ per me, per noi, un magico palcoscenico naturale dove torniamo quasi ogni anno a studiare, riflettere, interrogarci. Abbiamo voluto girare proprio lì, in dicembre, alcune scene del breve film con interventi di Marta Cartabia che i docenti dell’Università di Bologna Ivano Dionigi e Federico Condello hanno voluto realizzare con noi, lì ho creato il mio spettacolo su Eleonora Duse che è volato fino a Mosca, lì siamo tornati a studiare intorno all’arte del teatro, al senso della memoria e lì cerchiamo la giusta follia per avere coraggio in futuro”.

Come si articolano le due serate che formano “Rivoluzione Dante”?

“Sono serate di lettura in musica dei canti di Dante, la prima dedicata all’Inferno e alla Vita Nova, la seconda al Purgatorio e Paradiso ma sempre con qualche frammento di altri testi. Sono occasioni per riflettere anche sul nostro rapporto con i classici del passato, con la nostra cultura, con le domande inedite e sconvolgenti del presente. Ho voluto coinvolgere attori della compagnia e ad essa vicini, l’associazione 48026 Entertainment, composta di ventenni entusiasti e in cerca di senso e prospettive e la Pro Loco, con tutto il suo capillare lavoro di difesa della cultura locale, anche per allargare la progettualità ed ampliare il senso delle domande aperte verso il futuro: il 4 luglio presenteremo il senso di questa strada insieme che avrà un prossimo appuntamento il 3 settembre, sempre a San Giacomo”.

La forza del singolo in grado di aprire nuove dimensioni e strade per le comunità sembra sempre più soffocata. Concordi?

“Avrei bisogno di riflettere e studiare un poco prima di rispondere, ma di certo l’andamento dell’economia, della politica e di un mercato feroce tendono a deprimere la fiducia nelle azioni dei singoli o dei pochi, per quanto lodevoli e di qualità. Allo stesso tempo credo che sia necessario perseguire con coraggio e determinazione i propri ideali, confrontandosi naturalmente con la realtà, con altri pensieri e opinioni, ma senza rinunciare mai al diritto e dovere di avere fiducia negli altri e nel futuro. Abbiamo di fronte problemi che l’umanità non ha mai affrontato, come quelli che riguardano la salute del pianeta, la distruzione di popoli e di interi paesi: nessuno può esimersi, nessuno può tirarsi indietro”.

Le celebrazioni e le ricorrenze rischiano spesso di apparire come forzate e possono sembrare antitetiche alla forza che sprigiona la poesia (rivoluzione). Attraverso quale formula o espediente pensate di dribblare questa apparente contraddizione in termini?

“Sento che ogni occasione che ci viene offerta per ampliare lo sguardo e condividere emozione e pensiero dal vivo con altre persone è oggi preziosa. Quando il Comune di Russi mi ha invitato a realizzare un progetto su Dante ho pensato che, dopo questa forzata clausura, fosse vitale ritornare a Palazzo San Giacomo, come lo scorso anno siamo tornati in un parco pubblico, a creare, immaginare, ascoltare, fare risuonare domande e poesia. La poesia è per sua natura rivoluzionaria e sovversiva, come dimostrano molte biografie di poeti di ogni sesso, epoca e nazionalità, come dimostra la vita dello stesso Dante. Sposta il nostro sguardo, rinnova la corrente dei desideri e delle emozioni, discute il potere, chiede libertà. Se in questo momento abbiamo bisogno di ricorrere alle celebrazioni e alle ricorrenze per sentirci di nuovo comunità e per verificare che esiste un patrimonio di cultura comune da ritrovare e rivivere, penso sia bene accettarlo, sperando che ogni giorno della vita diventi una ricorrenza, una speciale occasione per tutti di vivere arte, poesia, immaginazione, creazione”.