I docenti dell’Oriani di Faenza a Forlì per il settecentenario dantesco: “Occasione unica in un percorso interdisciplinare”

Ha chiuso ieri la grande mostra dedicata ai 700 anni della morte di Dante, esposta nei Musei San Domenico di Forlì.

Un gruppo di docenti dell’Istituto Tecnico Oriani di Faenza, approfittando della fine delle attività didattiche, non si è lasciata sfuggire l’imperdibile occasione di visitare l’esposizione che illustra a 360 gradi la figura del padre della Divina Commedia e della lingua italiana attraverso un circuito espositivo nutrito, con opere dal Medioevo al  Novecento, da  Giotto,  Beato  Angelico,  Filippino Lippi, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Boccioni, Casorati e altri maestri del contemporaneo. Circa 50, tra dipinti, sculture e disegni persino dal museo fiorentino degli Uffizi, che ha organizzato la mostra insieme alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Insieme al Dirigente scolastico Fabio Gramellini, i docenti dell’Oriani si sono fatti ‘scortare’ dalla sicura guida Serena Vernia, storica dell’arte e docente, che ha saputo interagire con i colleghi visitatori anche in relazione alla loro eterogeneità disciplinare di appartenenza, coinvolgendoli in un itinerario composito per argomenti e riferimenti, con efficaci approfondimenti tra arte, letteratura, cultura classica.  Nonostante le limitazioni sulla fruizione dei Musei a causa dell’epidemia da Covid, «la mostra – ha riferito Serena Vernia – non ha fatto mancare la presenza di numerosi insegnanti che hanno avuto la possibilità di fruire di una guida. Sono molti coloro che dopo l’inaugurazione non hanno potuto recarsi al Museo a causa degli impegni scolastici e il protrarsi della mostra fino a luglio ha permesso che l’esposizione potesse essere apprezzata anche attraverso le visite guidate, maggiormente efficaci per l’interazione con la guida».

I docenti dell’Oriani di Faenza hanno apprezzato quella che è stata definita una vera e propria ‘passeggiata culturale ed artistica’ nel museo forlivese, un’eccellenza romagnola non solo in relazione alle celebrazioni dantesche ma anche per la qualità molto alta dell’offerta culturale.

Non sono mancati interessanti momenti di confronto tra i docenti dell’istituto, raccogliendo spunti didattici da poter riverberare all’interno dell’insegnamento curricolare, «perché la progettazione della didattica – precisa Vernia – non avviene soltanto a scuola, ma anche nelle sedi che possono ispirare idee portatrici di innovazione. La scuola deve offrire qualità nella propria offerta formativa e i momenti di confronto fra le varie discipline sono diventati indispensabili, nella sempre più richiesta trasversalità dei saperi, per alunni più preparati nelle competenze formative e per i cittadini futuri». È stata apprezzata molto anche la presenza del Dirigente Gramellini, in quanto ritenuta «fondamentale nello spirito di una maggiore condivisione – conclude Serena Vernia – perché gli approfondimenti culturali possano suscitare interessanti spunti per la didattica, valutabili anche istantaneamente».