Cristiano Cavolini, lo chef amatoriale di Solarolo: “Ora l’Accademia mentre continuo a fare il saldatore. Così tengo i piedi per terra”

Lo chef amatoriale di Solarolo, Cristiano Cavolini, diventato noto grazie al programma MasterChef, ha una certezza: realizzerà il sogno di aprire un ristorante. Ma i tempi non sono ancora maturi: prima frequenterà l’Accademia delle Professioni di Bologna e poi, verso la metà del 2022, si metterà dietro ai fornelli di “Casa Cavolini”, il locale che spera di aprire a Bologna.

“Il 20 settembre inizierò a frequentare l’Accademia perchè, per aprire un ristorante, è necessario avere una solida preparazione che al momento ancora so di non avere. Il talent culinario mi ha dato la possibilità di mettermi alla prova, di capire fino a che punto quella che prima era solo una passione, potesse diventare qualcosa di più. Però sono consapevole di non conoscere “tante svirgolate”  ” spiega Cavolini, romagnolo doc, nato e cresciuto a Solarolo.

Quindi solo dopo aver termine l’Accademia, che frequenterà fino a marzo 2022, punterà ad aprire “Casa Cavolini”. Per ora di certo c’è il nome, mentre per quanto riguarda il locale, Cavolini sta prendendo in considerazione diverse opzioni, tutte a Bologna. “Sto valutando diverse possibilità e sono stato anche contattato da alcuni imprenditori , ma voglio fare un passo alla volta. Io non ho fretta, ho sbagliato per 30 anni e non voglio sbagliare ancora. Di certo non posso permettermi di aprire un ristorante con una pandemia in corso. Aspettare un anno in più, non mi cambia nulla” spiega.

Cristiano Cavolini Masterchef 10

Il futuro chef per il momento continuerà a lavorare come operaio metalmeccanico nella ditta di Solarolo dove è impegnato da 30 anni, e la sera seguirà i corsi dell’Accademia: quattro giorni a settimana, con lezioni nel tardo pomeriggio e di sera. “Farò la vita da pendolare, tra Bologna, dove abito e studierò, e Solarolo, dove continuerò a lavorare come saldatore” (forse con un part-time. Ancora non è stato deciso ndr).

Non sarà semplicissimo, ma Cavoli pensa di farcela: “Innanzitutto perchè vivere senza uno stipendio è dura, soprattutto se l’obbiettivo è aprire un’attività. Inoltre perchè il talent culinario ha dato a me e ai miei colleghi una grande visibilità. Il rischio che si corre in questi casi è quello di andare giù di testa. È bene quindi ricordarsi di essere persone normali, e cosa c’è di meglio se non continuare a lavorare come saldatore per due o tre giorni in officina? Certamente mi aiuterà a tenere i piedi per terra, anche perchè l’officina è a 500 metri dalla casa dei miei genitori, e come mi dicono qui a Solarolo, prendendomi in giro: Se non vedi il campanile di Solarolo tutti i giorni, tu muori!”

Cavolini, durante la 10^ edizione del talent culinario, aveva conquistato i giudici e il favore del pubblico grazie ai suoi piatti che univano tradizione e innovazione e a quella simpatia tutta romagnola, condita con semplicità e spontaneità. Era stato proprio lo chef Bruno Barbieri ha “battezzare” come “Trattoria Cavolini” il futuro locale dell’aspirante chef romagnolo. La decisione finale è stata “Casa Cavolini”: “Il motivo è semplice. Nel mio locale spero di poter spaziare da una cucina tradizionale ad una “stellata”. Un giorno la lasagna e il giorno dopo il sushi. A Casa Cavolini ci si potrà aspettare di tutto, con dei fuori-menù che affiancheranno i classici piatti romagnoli”.

Ad oggi il locale ancora non c’è. “Ho già visto alcuni ristoranti a Bologna e nel bolognese. La mia intenzione è quella di rilevare un locale ma sto valutando anche altre proposte”.

Cristiano Cavolini Masterchef 10

“I 4 mesi nella scuola di MasterChef sono stati un’esperienza molto intensa. Ho temuto il giudizio del pubblico ed una volta uscito sono stato sommerso da tanto affetto ed entusiasmo. E’ stato molto bello ed ancora oggi, le persone mi fermano per strada per fare una foto, un selfie. E a me viene sempre un po’ da rideredice sorridendo.

“Di quest’ esperienza mi restano tanti ricordi – prosegue -. Alcuni mi fanno emozionare ancor oggi: il conto alla rovescia che faceva l’aiuto-regia prima dell’entrare in scena dei concorrenti; il profumo dei prodotti nella dispensa e l’odore dei cibi preparati dai candidati; l’adrenalina che si provava prima di ogni puntata e anche la paura di essere solo, come quando sono partito per la naia. Io dico sempre di aver fatto il servizio di leva due volte. E Masterchef lo rifarei altre 100 volte!”.

In attesa di fare il salto dall’indossare la tuta da saldatore al grembiule da “chef”, Cavolini ha in pentola altre sorprese: “Non posso raccontare molto, ma posso anticipare solamente che mi rivedrete in tv e non solo come ospite di programmi di cucina… ma anche come attore!” conclude ridendo.