Sulla spiaggia naturista della Bassona a Lido di Dante la poesia si unisce al bodypainting

Sulla spiaggia naturista di Lido di Dante si è tenuta una performance di poesia bodypainting,“La morte di Gutenberg”. Con questo titolo Paolo Gambi, romagnolo fondatore del movimento internazionale “Rinascimento poetico” ha scritto una poesia sul corpo nudo di una famosa model performer e playmate Redclo. È una delle primissime volte che la poesia si unisce al bodypainting. La primissima che diventa un NFT.

“Il fatto è che troppe persone” dichiara Gambi “non si sono ancora accorte che l’era di Gutenberg e della carta è finita. Per questo la mia ricerca artistica mi conduce a portare poesia fuori dalla poesia, a ibridare generi, a trovare nuovi spazi per i versi”.

Paolo Gambi era già operativo in quella spiaggia con un’altra performance, “Raccontami la tua storia, ti regalo una poesia”, con cui dedicava versi alle persone che si fermavano. “Perché quando il corpo è libero” dichiara Gambi, “l’anima scorre meglio”.

gambi

Da quell’esperienza è nata l’idea di ibridare la poesia con il bodypainting. Anche grazie all’ispirazione di Stefano Pelloni, Tribal Trouble Painter, un bodypainter che è solito fare le sue performance a Lido di Dante.

C’è stata grande partecipazione. Dopo la performance molte persone hanno chiesto di avere una poesia scritta sul corpo, anche nei giorni successivi.

“Sono stato molto felice di poter scrivere versi sulla pelle di donne, uomini, trans, bianchi, neri, alti bassi… In questo rapporto corporeo con la poesia riscopriamo le nostre differenze e la nostra uguaglianza”.

l materiale video e fotografico è stato trasformato in un NFT (non-fungible token) settore in cui Gambi è stato pioniere. Anche questo gesto si carica di significati: questo ritorno al corpo come ritorno all’origine per poi proiettarsi sul futuro.

“Oggi le parole corrono su fili di luce che connettono schermi. Ci può piacere o non piacere ma la nostra è un’era digitale. E lo sarà sempre di più. Se l’arte deve essere anche profezia mi sembrava un mio dovere lanciare un messaggio e abbracciare di poesia l’umanità dall’antico passato corporeo al futuro digitale. Chissà se questa nuova era sarà migliore o peggiore di quella che abbiamo vissuto sino ad oggi. Di certo serve uno sforzo per tornare continuamente all’unica certezza che abbiamo in questa dimensione, che è il nostro corpo”.

La performance è l’anteprima di un progetto di bodypainting poetry che verrà portata in giro per l’Italia.

Questo il testo della poesia:

É finita l’era della carta.
Inconsci collettivi
intrappolati
in reti di bit.

E noi
per ribellarci
ritorniamo
a
scrivere
sulla pelle

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