Faenza. Tra suoni, luci e sculture nell’Inferno dantesco sarà inaugurata l’installazione immersiva Nimrod

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Sarà inaugurata venerdì 17 settembre alle ore 18 l’installazione immersiva Nimrod ideata da Menoventi in sinergia con Officina Matteucci (corso Giuseppe Mazzini 62, Faenza) nell’ambito di Dante 700 Faenza, il calendario di eventi coordinato dal Comune di Faenza per celebrare in città il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, con il sostegno del Comune di Faenza e il contributo di Gruppo Hera.

Nimrod è frutto di una congiunzione tra diverse realtà artistiche della Città. “Menoventi crea infatti una connessione di spazi (Officina Matteucci, Studio Fiorenza Pancino) e di giovani artisti (il compositore Lorenzo Travaglini – Sunbernardo e la scultrice Alessia Marchese), coordinati dalla regia di Gianni Farina, ideatore del progetto e autore anche del disegno luci, per mettere il progetto installativo Nimrod a disposizione del pubblico dal vernissage del 17 settembre (dalle ore 18 alle 21) per tre fine settimana consecutivi (18-19, 25-26 settembre, 2-3 ottobre 2021)” spiegano gli organizzatori.

Nimrod è un percorso della durata di 15 minuti per un massimo di 5 persone alla volta, che potranno addentrarsi negli spazi dell’ex Officina Matteucci – luogo oggi dedicato all’arte contemporanea che sorge dove l’officina era rimasta in attività dal 1640 fino al 1960 – per essere avvolte da suggestioni visive e sonore fondate sul verso 67 del Canto XXXI dell’Inferno: “Raphèl maí amècche zabí almi”.

L’incomprensibile frase del gigante Nembrotto, ideatore della Torre di Babele, seduce i curatori proprio per la sua impenetrabile oscurità, che rimanda all’altro – forse più noto – verso inintelliggibile della Commedia: “Pape Satàn, pape Satàn aleppe”.

Il segreto inesplicabile che avviluppa le due citazioni può divenire una guida nel labirinto grottesco e arcano che pervade l’intera opera; la fascinazione per la glottologia e il valore occulto di un linguaggio perduto offrono lo spunto per una restituzione immersiva, in cui un ristrettissimo gruppo di spettatori sarà invitato ad attraversare un intreccio di suoni e luci in costante dialogo con le sculture ceramiche, opere originali che restituiscono schegge del corpo del gigante e che riflettono la frammentazione del linguaggio che seguì la caduta della mitica torre.

Se Dante è considerato il padre dell’italiano, il progetto nasce da una ricerca sui punti di maggiore tensione linguistica, versi che aprono squarci misteriosi e a distanza di secoli continuano ad interrogare i lettori di tutto il mondo.

L’installazione immersiva è l’evento di anteprima del Festival MEME, ideato e organizzato da Menoventi, che entrerà nel vivo a ottobre con la sua duplice componente, performativa e formativa.

Nimrod sarà visitabile su solo prenotazione venerdì 17 settembre dalle 18 alle 21, sabato 18 e domenica 19 settembre, sabato 25 e domenica 26 settembre, sabato 2 e domenica 3 ottobre dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30 negli spazi di Officina Matteucci (Corso Giuseppe Mazzini, 62 a Faenza).

Per prenotazioni, è disponibile l’indirizzo mail officinamatteucci.info@gmail.com e il numero WhatsApp +39 346 958 1945.
Secondo le normative vigenti, per l’ingresso sarà richiesta la Certificazione Verde Covid-19 Green Pass.

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