Faenza. Il nuovo libro di Giancarlo Cerasoli “La Storia della pellagra in Romagna” presentato alla Bottega Bertaccini

Venerdì 12 novembre alle 20.30 presso la Bottega Bertaccini di Faenza Giancarlo Cerasoli presenta il suo libro “Mais e miseria – Storia della pellagra in Romagna” (Il Ponte Vecchio). Introduce e dialoga con l’autore Matteo Banzola. C’è stato un tempo (giusto dietro l’angolo) in cui anche nelle campagne della Romagna la pellagra mieteva migliaia di vittime tra i contadini più poveri. Era una malattia (ora quasi sconosciuta) diffusa per tutto l’Ottocento e debellata solo nella prima metà del Novecento.

Si trattava di un morbo determinato dalla estrema povertà della gente e dalla loro errata e carente alimentazione a base di cibi (polenta e piadotto) derivati dalla farina di granoturco, consumati per molti mesi all’anno, che colpì centinaia di migliaia di persone e che spesso si concludeva con la morte, la demenza e il ricovero in manicomio.

La storia della pellagra (diffusa soprattutto nell’Italia settentrionale) è stata frequentemente studiata dagli storici, ma per quanto riguarda la Romagna abbiamo dovuto attendere questo libro di Giancarlo Cerasoli. Di professione medico pediatra, Cerasoli ha coltivato in questi anni anche la sua passione di storico occupandosi di temi generalmente poco indagati. Di lui ricordiamo il bel volume “Guarì guaross – Riti e rimedi della medicina popolare in Romagna” (scritto a quattro mani con Brunella Garavini).

In questo “Mais e miseria – Storia della pellagra in Romagna”, l’Autore, attingendo a centinaia di documenti, spesso inediti, consultati in archivi, biblioteche e musei, ha ricostruito il suo arrivo nella Romagna Toscana, la sua diffusione nel territorio e gli sconvolgimenti che provocava nei malati, nelle loro famiglie e nelle comunità rurali.
Oltre alle informazioni desunte dalle descrizioni dei medici, sono qui raccontate le storie di alcuni pellagrosi ricoverati nel Manicomio di Imola e ne sono descritte le condizioni di vita e salute.
Ampio spazio hanno anche le testimonianze sulla pellagra presenti nelle opere letterarie (poesia, teatro, romanzi) pubblicate in Italia e anche quelle raccolte e documentate dai folkloristi in proverbi, indovinelli, canti popolari ed altro ancora.

Ne emerge una storia drammatica in cui si evidenzia il nesso tra pellagra e povertà estrema, un “male della miseria” determinata da un complesso intreccio di fattori di natura economica e scientifica, ma anche geografica, climatica e demografica, la cui conoscenza aiuta a comprendere meglio le precarie condizioni di vita di gran parte della popolazione rurale della Romagna in quel periodo.