Ravenna, un anno fa la scomparsa di Paolo Passanti, quindi il Guidarello alla Memoria. Il ricordo di Beppe Rossi e quello della figlia Monica

Paolo Passanti morì il 24 ottobre 2020 all’età di 90 anni. Con lui se ne andava uno degli uomini di Ravenna più in vista dell’epoca Ferruzzi-Gardini, ai vertici di Confindustria. Di Gardini era amico di famiglia. Sindaco della città in quegli anni era Mauro Dragoni e con lui il dialogo fu fitto e intenso. Imprenditore, socio di Serafino Ferruzzi, a capo dell’Italfrutta, Passanti aveva interessi in agricoltura e nell’editoria turistica con la ditta Salbaroli. Un anno fa, andandosene dopo una lunga malattia, lasciava la moglie Santina, e i figli Patrizia, Monica e Massimo.

Nonostante gli acciacchi dell’età e della malattia Paolo Passanti non volle mancare la sera del 23 luglio 2018 al concerto dedicato da Riccardo Muti a Raul Gardini. Fu una delle sue ultime uscite pubbliche. Negli anni d’oro della Ferruzzi e dell’epopea di Raul Gardini era presidente di Confindustria Ravenna. Poi presidente regionale degli Industriali e, infine , vice presidente nazionale con Luigi Abete. Fu uomo mite, ma anche risoluto e non privo di tempra. Uomo del dialogo, ma anche fermo e determinato nelle sue scelte.

Un anno dopo, sabato 13 novembre 2021 in occasione della 50^ edizione, a Paolo Passanti è stato assegnato il Premio Guidarello alla memoria. 

“Quest’anno viene consegnato anche un Guidarello speciale alla Memoria per ricordare la figura dell’imprenditore Paolo Passanti, scomparso un anno fa, nella duplice veste di guida associativa prima, e componente del Comitato dei Garanti del Premio poi. Un ruolo che ha interpretato fino all’ultimo con scrupolo e passione, fornendo contributi sempre validi e miratiha detto nell’occasione Paolo Maggioli di Confindustria RomagnaPassanti è stato Presidente dell’associazione ravennate dal 1985 al 1992, di Confindustria Emilia-Romagna dal 1990 al 1992 e successivamente di Federturismo, Consigliere incaricato del Centro Studi Confindustria e Consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro): con visione e lungimiranza aveva capito che occorreva andare oltre i perimetri tradizionali, anche nel nostro mondo. A Ravenna intrecciò strettamente sensibilità industriale e culturale dando nuova linfa al Premio Guidarello, che rilanciò fino a farlo diventare un riferimento e un simbolo per la città: colse l’esigenza di dare al riconoscimento maggiore stabilità e respiro, portandolo a Teatro e istituendo nuove categorie”.

Beppe Rossi e Paolo Maggioli

Amico di Passanti e consigliere di Confindustria Romagna, così Beppe Rossi ne ha ricordato la figura durante la cerimonia del Premio Guidarello: “Paolo Passanti non è stato solo un protagonista, per mezzo secolo, della vita economica ravennate, soprattutto come Presidente dell’Associazione Industriali. Egli è stato pure un intellettuale, mecenate, promotore di cultura. Era sempre un abituale frequentatore degli incontri letterari del venerdì a Sala Melandri, dove divenne amico di Walter Della Monica, che di quella programmazione fu l’ideatore e l’organizzatore. Così come non mancava mai alle Letture dantesche nella Basilica di San Francesco, inaugurate dal poeta Mario Luzi. Passanti non tardò ad adottare queste manifestazioni e a finanziarle. Ma il suo interesse lo concentrò soprattutto per il “Premio Guidarello di Giornalismo”. L’Associazione Industriali divenne la titolare del Premio nel 1986, per la 15^ edizione, appena un anno dopo l’insediamento di Passanti alla Presidenza di Confindustria. Infatti, Walter Della Monica non se la sentiva più di gestire da solo il “Guidarello”, anche per le ristrettezze finanziarie che costringevano la manifestazione nel limitato spazio della Sala consiliare del Consiglio comunale. La nuova gestione del Premio, grazie a Passanti, ebbe forte rilancio: lui lo portò sul palcoscenico del Teatro Dante Alighieri. Paolo Passanti, uomo umile e autorevole, determinato e schivo, è stato un ravennate eccellente!”

Passanti

Monica Passanti, figlia di Paolo, ringrazia sentitamente per queste parole sia Paolo Maggioli, sia soprattutto l’amico Beppe Rossi. “Non mi aspettavo che al babbo venisse assegnato questo riconoscimento. Sono rimasta sorpresa e sono grata a chi lo ha premiato oltre che per le belle parole spese per lui. Si meritava il premio e le parole. Mio padre amava la cultura e amava Ravenna. Ha creduto molto e portato in alto il Guidarello. Questo premio alla memoria è un giusto riconoscimento.”

Per ricordare il padre a un anno dalla scomparsa, ancora ignara del premio, Monica Passanti aveva fatto pubblicare su alcuni giornali un sentito pensiero, eccolo: “Non rattristiamoci di averti perso ma rallegriamoci di averti avuto (Sant’Agostino). Caro babbo, i tuoi pensieri si rincorrono nei miei mentre sono in vaporetto a Venezia dove saltuariamente ti concedevi brevi soste dalla tua casa di campagna, che ti ha visto lavorare per tutta la tua lunga vita. Lavoratore instancabile, protettivo, sempre vigile su tutto e tutti. Dove trovavi tanta vitalità? Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e canoscenza dicevi sempre, fino all’ultimo. È vero, la cultura, la conoscenza e la coscienza erano la tua forza. Anche le onde si ricordano i tuoi insegnamenti che non dovevano andare perduti insieme ai tuoi sacrifici. Un abbraccio a te che volevi sempre accontentare tutti.”

Passanti