Bigorda d’Oro: vince il Rione Giallo con il debuttante Gertian Cela a cavallo dell’esperta Ramona Danzig fotogallery

Il Rione Giallo ha vinto il 24° Torneo della Bigorda d’Oro con il fantino debuttante Gertian Cela, soprannominato Gege in sella all’esperta cavalla Ramona Danzig. Il 21enne cavaliere di origini albanesi si è aggiudicato 6 delle 8 sfide a singolar tenzone, lasciandosi dietro nell’ordine Enrico Gnagnarella (Borgo Durbecco, su Princesse de Rio), Daniele Leri (Rione Rosso, su Brenda Maisa), Stefano Venturelli (Rione Verde, su Green Commander) tutti e tre con 4 vittorie e Daniele Maretti (Rione Nero, su Vega Durgalesa) con una.

La giostra cavalleresca riservata ai cavalieri giovani ed emergenti, nata per essere propedeutica al nobile Palio del Niballo che quest’anno andrà in scena domenica 26 giugno, non ha deluso le aspettative, regalando incertezza fino a metà della quinta ed ultima serie di sfide a singolar tenzone, quando messer Cela, da sfidante sulla pista di sinistra, si è aggiudicato le ultime tre tornate a sua disposizione. La festa per i rionali di Porta Ponte era però iniziata immediatamente dopo la penultima tornata, quella in cui il loro cavaliere aveva battuto il rivale del Borgo Durbecco: 5 vinte contro le 4 non più aumentabili di Borgo, Rosso e Verde erano sufficienti.

Pur nel ruolo di battuti, possono essere soddisfatti i sostenitori di questi ultimi tre Rioni, effettivamente a pari merito ma con una classifica delineata come da regolamento dagli scontri diretti: i giovani Venturelli (24 anni) del Verde e l’ex tamburino Gnagnarella (24) sono buone prospettive per il futuro. Diverso il discorso per il Rione Rosso, che aveva ingaggiato il valido binomio composto dal 37enne Daniele Leri da Tarquinia e dalla sua cavalla Brenda Maisa per sostituire l’infortunato cavaliere titolare: a meno di sorprese, tra un anno Antonio Caselli potrà debuttare alla Bigorda con uno dei cavalli della sua scuderia.

La delusione, annunciata da insoddisfacenti prove libere e ufficiali, è arrivata dal binomio del Rione Nero formato dal 42enne Daniele Maretti e dalla cavalla baia di 8 anni Vega Durgalesa: l’unica tornata vinta è stata quella in cui lo sfidante Borgo Durbecco ha rinunciato dovendo risistemare un ferro a Princesse de Rio; per il resto, pur partendo sempre bene, Maretti è arrivato in ritardo sul bersaglio (la mano aperta sul braccio meccanico del fantoccio del Niballo) mancandolo tre volte. All’ultima ininfluente tornata del torneo, lo stallo di Maretti e di Vega Durgalesa non si è aperto correttamente, con la cavalla rimasta spaventata, ragione per la quale il Nero si è ritirato. La riparazione dello stallo è stata rapida, così il Giallo ha potuto incassare, correndo da solo, la sesta vittoria, o “scudo”, in quanto per ogni singolo successo il Rione vincente incamera lo “scudo” del battuto.

“E’ stata una gara veramente emozionante – ha detto a caldo Gertian Cela -, perché fino all’ultimo bisognava continuare a sperare, sperare, sperare e mantenersi lì con la testa e andare avanti, lottare fino all’ultimo. Ramona Danzig è veramente una forza della natura, perché è una cavalla bravissima che mette grinta in ogni tornata, anzi, ce ne mette ancora di più. Dedico questa vittoria a tutta la scuderia del Rione Giallo, perché l’impegno è stato di tutti, e alle persone che ci hanno lasciato poco tempo fa, in particolare, con tutto il cuore, a Enzo Berardi (“storico” addetto alla scuderia del Rione Rosso: n.d.r.) che mi ha sempre sostenuto da quando ho iniziato ad andare alle scuderie: avevo piacere di condividere con lui la mia prima vittoria, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta…”.

Praticamente il Giallo ha vinto a man bassa: infatti si è portato a casa la “bigorda” (il trofeo a forma di lancia) in ceramica con la punta dorata assegnato al Rione vincitore, la testa di cavallo in ceramica dono della Pro Loco di Faenza riservato al cavaliere vincente, il quale potrà anche fregiarsi di un pregiato cronografo offerto dalla Gioielleria Baravelli avendo fatto segnare il migliore tempo di tornata (12 secondi e 653 millesimi) sulla pista di destra alla prima della quarta serie di sfide battendo gli sfidanti Maretti e Vega.

Al Rione Nero la Deputazione del Palio (i tre esperti che sovrintendono alla storicità delle manifestazioni del Niballo) ha assegnato il piatto in ceramica colmo di tortelli offerto dal Sindacato Panificatori di Confcommercio di Faenza per il miglior gruppo di giovani della sfilata storica, che snodandosi per il centro cittadino aveva raggiunto il campo di gara tra due ali di folla.

Il grande successo però è stato per l’intera manifestazione, che tornava dopo tre anni dall’8 giugno 2019 dopo il “deserto” del 2020 e del 2021 causato dalla pandemia: se l’organizzazione è stata perfetta, la risposta del pubblico è stata entusiasmante, dato che pochissimi e sparsi sono stati i posti rimasti vuoti allo stadio comunale “Bruno Neri”, ricco di oltre 4.000 presenze. Faenza e i faentini, e non solo, hanno mostrato una grossa “voglia di Palio”, cosa che ha gratificato il sindaco Massimo Isola (anche Magistrato dei Rioni, la più alta carica di questo “mondo” tutto faentino) il quale punta molto sugli eventi legati al “Niballo” per il rilancio turistico della città.

di Rodolfo Cacciari

Fotoservizio Gianni Zampaglione