Cervia presenta “La Biennale dello Stretto”, laboratorio internazionale per idee su “l’abitare i territori”

Il ruolo dell’immaginazione nello sviluppo urbanistico della città moderna è stato al centro di un dibattito inserito nel Programma della Biennale dello Stretto organizzata dalla piattaforma 500×100, coordinata dall’Arch. Alfonso Femia, che introduce il dialogo ed il confronto come elemento cardine delle progettualità delle città. La sessione di lavoro si è svolta in un luogo suggestivo, il Forte Batteria Siacci a Campo Calabro (RC), nato come polveriera durante il periodo Umbertino, ma mai entrato in funzione per l’evolversi della tecnologia che aveva introdotto quale mezzo da guerra l’aereo; il Forte stesso rappresenta esempio lampante di come immaginare il futuro sia esercizio tutt’altro che scontato.

Cervia era presente con il dirigente alla Programmazione del Territorio ing. Daniele Capitani chiamato a partecipare alla sessione dei lavori denominata “Chi fa i luoghi”. La pianificazione urbanistica della città di Cervia con al centro il fiore all’occhiello del progetto del Parco Urbano Palanti, insieme alle esperienze delle amministrazioni di Prato e Livorno hanno costituito asse portante della narrazione dell’immaginare i luoghi come inclusivi, sostenibili, adattivi e pronti ad accogliere le sensibilità le esigenze che le collettività di oggi, con un velocità di trasformazione non comune fino a poco tempo fa, reputano indispensabili. Il progetto del Parco Palanti è stato particolarmente apprezzato per l’intento di valorizzare un’area che l’amministrazione in epoca non sospetta ha salvaguardato dallo sviluppo immobiliare in chiave identitaria.

Grazie alla nuova progettualità si è potuti porre tutta l’attenzione sui temi non negoziabili degli effetti del cambiamento climatico, della mobilità sostenibile, dell’inclusività, del legame con i valori paesaggistici e culturali dell’intorno e con l’indubbia valorizzazione che ne trarrà la porta sud del Parco del Delta del Po. Particolarmente apprezzata la capacità del progetto di divenire la cerniera tra il mare, il waterfront di mima, le colonie, e le saline: l’acqua ed il verde quale paradigma di riferimento dello sviluppo delle collettività in epoca moderna. È risultato condiviso da tutti che le pianificazioni comunali attuali non possono non essere fondate a partire dalle infrastruttura verdi e blu che favoriscono lo sviluppo sociale ed economico delle collettività secondo modalità sostenibili, le quali, peraltro, rappresentano il punto di partenza nella direzione di una città vocata al benessere psicofisico dei suoi cittadini e dei suoi avventori.

Programma: https://www.mediterraneiinvisibili.com/la-biennale-dello-stretto/programma/