“La portalettere”, Ben Pastor e Elena Loewenthal aprono le giornate di Lugo di ScrittuRa Festival

ScrittuRa Festival arriva a Lugo giovedì 23 maggio con una giornata interamente al Chiostro del Carmine (ingresso gratuito). Si inizia con la scrittrice italo-americana Ben Pastor alle 17 e il suo “La fosse dei lupi. O come proseguono I Promessi Sposi” (Mondadori). Chi ha ucciso l’Innominato? Chi poteva odiare un uomo che in seguito alla sua celebre conversione non faceva che opere di bene? Ben Pastor fa rivivere con verve e ironia tutti i protagonisti manzoniani, intorno a un omicidio di cui tutti sono sospettati. Renzo, Lucia, Don Abbondio, l’Innominato sono i grandi e indimenticabili personaggi de I promessi sposi… Ma cosa succede quando ce li ritroviamo davanti a tre anni di distanza dall’inizio delle loro avventure nel novembre del 1628? Che sorpresa: economicamente sistemati, in attesa di un figlio, mentre Milano si rialza dopo i disastri della peste.

Andrebbe tutto bene se il loro persecutore pentito, al secolo Bernardino Visconti, non venisse assassinato nei monti sopra Lecco, in un luogo impervio dove si dà la caccia ai lupi. Perché? Qualcuno forse non gli ha perdonato le antiche malefatte? Tutto si complica nuovamente, e questa volta a causa di un’indagine affidata al giovane luogotenente di giustizia Diego Antonio de Olivares. Il sospetto aleggia dentro e fuori una Milano dai fetidi bassifondi, tra miracoli veri o falsi, attentati e vendette. Ben Pastor ci guida con mano sicura lungo le strade che portano al confine veneto, rispondendo a domande che forse avevamo fin dalla giovinezza: il pavido curato Don Abbondio ha imparato la sua lezione? Renzo è ancora impulsivo? Cosa può la giustizia dello Stato italo-spagnolo contro la violenza di un omicidio eccellente, che qualcuno forse non vuole far risolvere? Ci imbattiamo nei “bravi” restati senza impiego, nel caso criminale della Monaca di Monza, e in una signora elusiva e affascinante come Donna Polissena, in possesso di qualcosa che aiuterà un sempre più ammirato Olivares a sciogliere l’enigma.

E a dirimere, per quanto possibile, il conflitto fra carne e spirito che gli fa desiderare l’amore a portata di mano, ma anche vagheggiare una vita religiosa e il martirio in terre lontane. Nella magistrale ricostruzione di Ben Pastor, vivida, potente e ironica, i personaggi manzoniani tornano in vita con una fedeltà che ce li fa riconoscere all’istante. Chiunque abbia letto I promessi sposi e si sia chiesto che cosa sarebbe potuto accadere dopo la conclusione del romanzo, tra queste pagine troverà una magnifica risposta.

Ben Pastor dialogherà con Patrizia Randi. A seguire, alle 18.30, Elena Loewenthal “Breve storia (d’amore) dell’ebraico” (Einaudi).

Il racconto appassionato e innamorato di questa lingua nel suo sviluppo storico e nelle sue particolarità. Una lingua antica e nuova, bella e aspra ma talora dolcissima, scarna ed eloquente. Con caratteri diversi da quelli latini, senza vocali, si legge da destra a sinistra, è la lingua della Torah. L’ebraico è antichissimo e non è mai morto. È sempre stato accanto alla vita degli ebrei, conosciuto, amato, letto, scritto. La gran maggioranza della letteratura degli ebrei, nei secoli dei secoli, è stata scritta in ebraico. Milioni di parole in ebraico sono state pronunciate ogni giorno nelle sinagoghe, nelle scuole. E risuonano ancora nelle lingue che parliamo.

Elena Loewenthal dialogherà con Matteo Cavezzali.

Chiuderà la giornata, al Chiostro del Carmine alle 21 Francesca Giannone che con “La portalettere” (Nord) è stata l’autrice più letta in Italia nel 2023. Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent’anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell’istante in cui l’ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent’anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

Francesca Giannone dialogherà con la direttrice della biblioteca Trisi, Maria Chiara Sbiroli.

portalettere

Francesca Giannone

ScrittuRa Festival è diretto da Matteo Cavezzali e realizzato grazie al Comune di Lugo e la Regione Emilia Romagna con il sostegno di APT e del Centro per il Libro e la Lettura con il progetto Nutrimenti. È sponsorizzato da Fondazione Cassa di Risparmio e Banche del Monte di Lugo, Gruppo Hera e Coop Alleanza 3.0.

ScrittuRa Festival sarà a Lugo fino a lunedì, il programma completo è su www.scritturafestival.com.