A Conselice la scrittrice Roberta Pappadà presenta la collana editoriale “Mister Meteo”. L’incontro venerdì 25 maggio alle 18

L’associazione Shahrazad ha organizzato un incontro che si terrà venerdì 25 maggio alle 18 nel Circolo tennis Conselice, a cui parteciperà la scrittrice Roberta Pappadà, che, insieme al professor Alessandro Natalini e Martina Pappadà, illustrerà il progetto della collana editoriale “Mister Meteo” formata da quattro libri: “Il Meteo visto da qui” del 2020, “Metamorfosi a cielo aperto” del 2021, “Il grande caldo” del 2021 e “Tutto sta nei venti e nelle nuvole”. Tutte edizioni Kurumuny.

Mister Meteo indaga la narrativa da una prospettiva laterale, cioè attraverso bufere, acquazzoni, calure micidiali e venti di disgrazia. In un ciclo editoriale di 10 uscite il discorso si dipana e ci restituisce un quadro variegato, curioso e inedito di come le vicende esistenziali mantengano una radice ben conficcata nelle vicende meteorologiche. Fino a toccare la questione del cambiamento climatico rispetto alla quale, invece, occorre centrare lo sguardo e raccontare uno strappo che sta accadendo nel nostro velocissimo presente.

Lo scrittore Davide Orecchio sul quarto libro da poco uscito scrive: “Continua il viaggio affascinante di Roberta Pappadà nel mondo naturale che abitiamo, e nelle parole che la grande letteratura ha adoperato per raccontarlo, ossia per capirlo e perché noi lo comprendessimo. Siamo qui al quarto volume di una raffinata antologia critica che offre però alla sua autrice l’occasione di riflettere anche politicamente, e filosoficamente, sugli elementi primari che consentono la vita sul nostro pianeta, o che la tolgono e annichiliscono; tutto dipende dal dosaggio. E dunque, dopo il cielo, la grandine e le onde dei primi volumi, dopo il grande caldo e i fulmini entro il quadro di una meteorologia sempre più afflitta e da accudire, ecco che in questo nuovo libro entrano in scena il vento e le nuvole, gli uragani e le tempeste, raccontati anche attraverso le parole di Conrad, Simenon, García Márquez e molti altri. Ma, dicevamo, non una semplice antologia: ed è nella tessitura di Pappadà, nella capacità di far parlare le fonti più attuali, pubblicistiche e scientifiche, così mettendole in dialogo con le voci dei “classici”, che si coglie lo stratificato e colto spessore saggistico del vero e proprio “sistema di libri” elaborato dall’autrice. Tutto ciò non sarebbe stato possibile, sospetto, se non a partire da un senso di allarme, da un “I care” maturato dall’autrice e da sempre più persone del nostro tempo. Quindi evviva questo libro, e leggetelo con affetto. A voler essere ottimisti, è un manuale per la riparazione del nostro rapporto con l’ambiente e la natura. A voler essere pessimisti, in pieno Necrocene, è una capsula del tempo inviata a chi verrà dopo di noi (chiunque esso sarà). E il suo messaggio è forse questo: “Non è vero che disprezzavamo il mondo. Molti di noi l’amavano. Eppure l’abbiamo ucciso”.

Questo incontro è organizzato in collaborazione con la BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, e Arci.