La mostra “Stili di vita europei attraverso la ceramica. Dal Barocco ai giorni nostri”

Al MIC di Faenza con la ceramica si viaggia nella storia delle case di tutta Europa

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Dal 23 aprile all’11 settembre una mostra finanziata da Europa Creativa racconta come sono cambiati gli stili di vita attraverso la ceramica dal 1600 ad oggi. Le forme della ceramica sono cambiate insieme agli usi e costumi della società e viceversa alcune forme hanno rivoluzionato modi di vivere che ora ci sembrano normali.

 

“Stili di vita europei attraverso la ceramica. Dal Barocco ai giorni nostri” è una mostra itinerante allestita al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza dal 23 aprile all’11 settembre.

 

Curata dal MIC, all’interno di Ceramics and its dimension, un più  ampio progetto finanziato da Europa Creativa dedicato all’analisi del settore della ceramica in tutti suoi aspetti: artistici, architettonici, storici, di comunicazione e di design, mette in mostra una parte della storia della ceramica – dal 1600 ai giorni nostri –  fino ad oggi inesplorata dal punto di vista delle relazioni tra oggetti d’uso, sviluppo sociale e  contesti geografici.

 

I 200 oggetti – servizi per la tavola, vasi, zuppiere, scaldini, brocche, calamai, piastrelle – provenienti dai nove musei coinvolti (Museo di Arti Applicate di  Belgrado; Museo “Porzellanikon”, Selb;  Museo Nazionale della ceramica “González Martí” di Valencia; MIC Faenza; “Potteries Museum & Art Gallery” di Stoke on Trent; Museo di Arti Applicate e Design di Tallin; Museo di Arti Applicate di Riga; Museo di Arti decorative di Praga; Museo Nazionale di Ljubljana) raccontano come le forme della ceramica abbiano seguito di pari passo l’evoluzione dell’abitare, delle mode e delle abitudini alimentari, il progresso igienico e scientifico.

 “Questa mostra ha il merito di far dialogare attorno ad un tema comune diverse realtà museali che corrispondono a differenti culture e tradizioni ceramiche – spiega Claudia Casali curatrice della mostra insieme a Valentina Mazzotti – Ciascun Museo si è impegnato a valutare e ad analizzare il portato della ceramica nella vita di ogni nazione attraverso i secoli di massima diffusione ovvero dal 1600 ai giorni nostri. Ciascun territorio esprime una propria tipologia, un proprio gusto, una propria arte che nei secoli ha modificato il proprio orientamento, guardando alle novità e alle necessità di ciascuna epoca. La ceramica è infatti lo specchio di ogni società e rappresenta lo stile di vita di ciascuna nazione”.

 

La mostra analizza la ceramica, quindi non solo dal punto di vista tecnico e storico, ma soprattutto socio-antropologico. Un viaggio all’interno delle case di tutta Europa e dei suoi sontuosi banchetti che sono allestiti a Faenza insieme a mobili, arredi, dipinti e tessuti a ricostruire interni e salotti d’epoca.

 

La mostra inizia proprio con Faenza quando nel Seicento diventa il punto di riferimento per la ceramica in tutta Europa tanto che i suoi “Bianchi” fecero stile fino a fare diventare Faïence sinonimo di maiolica.

Poi ancora la ceramica diventa racconto delle abitudini alimentari. In mostra i servizi legati alla diffusione in Europa di bevande “esotiche” come il caffè e la cioccolata che diventano status symbol di raffinatezza delle classi più ricche nel Settecento.

Dal secondo dopoguerra la ceramica è anche strumento di sviluppo sociale. In tutta Europa si diffonde a livello popolare l’uso della piastrella industriale nei bagni e nelle cucine migliorando le condizioni igieniche. E diventa materiale di studio per lo sviluppo umano e scientifico nella ricerca biomedicale, aereospaziale ed elettromeccanica.

E ancora la mostra esplora l’evoluzione del gusto e il susseguirsi degli stili legati alla storia dell’arte. Dall’ottocentesco gusto per i “revival storici” e i decori neo-rococò, rinascimentali e orientaleggianti, soprattutto giapponesi, fino al Novecento quando si diffondono l’Art Nouveau, il Déco e quando nasce il design insieme alle grandi manifatture: Gio Ponti per Richard Ginori in Italia, Rosenthal in Germania. Fino a giungere, in pieno XX secolo, alla diffusione dell’idea che la ceramica possa essere elevata a mezzo espressivo scultoreo.

 

“E’ una bella soddisfazione vedere arrivare a Faenza curatori e direttori di musei con i quali il Mic dialoga da anni – dichiara il Presidente Pier Antonio Rivola – Siamo finalmente riusciti a concretizzare in un bel progetto la vocazione internazionale di questo museo”.

 

La mostra itinerante, curata dal Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, è solo uno dei 10 moduli di Ceramics and its dimension, iniziato a dicembre del 2014, che terminerà nel 2018 e che coinvolge 25 partners e 11 paesi europei (Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Serbia, Slovenia, Spagna, Regno Unito) per analizzare la ceramica attraverso passato e presente. I moduli spaziano dalla realizzazione di un archivio della ceramica applicata all’architettura, alla documentazione attraverso la filmografia e la pubblicità dell’utilizzo della ceramica dal 1930 ad oggi; alla realizzazione di video interviste dedicate ai ceramisti, ad un concorso riservato ai nuovi designer ceramici, alla rappresentazione di una piattaforma unica per comunicare il progetto, alla costruzione di una casa virtuale della ceramica, alla progettazione di un metodo didattico comune per le scuole per i musei della ceramica fino alla definizione attraverso giovani curatori di strategie e programmi per incoraggiare la ricerca e l’innovazione in campo ceramico.

 

Prima di arrivare in Italia, la mostra è stata allestita in Serbia al Muzej orimenjene umetnosti di Belgrado, in Germania al Porzellanikon- Staatliches Museum fur Porzellan Hohenberg a. d. Eger di Selb e al Museo Gonzales Marti di Valencia.  Dopo il MIC riprenderà il suo viaggio alla volta del Potteries Museum & Art Gallery di Stoke on Trent in Inghilterra (1 ottobre 2016- 6 gennaio 2017), poi all’Estonian Museum of Applied Art and Design di Tallin in Estonia (22 gennaio-30 aprile 2017), per concludersi al Museo di Arti Applicate di Riga, una nuova sede espositiva che si è aggiunta in corso d’opera (maggio-luglio 2017).

 

Ogni fine settimana sono previsti workshop per le famiglie (su prenotazione anche per le scuole) e per tutto maggio ogni venerdì alle 18 e domenica alle 10.30 visite guidate aperitivo.

 

Il progetto è cofinanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.

Con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali

Con il patrocinio di Comune di Faenza e la collaborazione della Pinacoteca Comunale di Faenza e di AB 1926 Berdondini

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