Les Étoiles della danza chiudono in bellezza l’edizione 2019 di Ravenna Festival fotogallery video

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Ravenna Festival ha chiuso in bellezza la propria XXX edizione ieri sera, 16 luglio, con una parata di stelle della danza, che hanno entusiasmato il foltissimo pubblico del Pala De André. Nel gala di ieri figuravano immancabilmente perle del repertorio classico e alcuni bravi di danza contemporanea.

Molto applaudito il doppio duetto di Jacopo Tissi, primo italiano a entrare con tutti gli onori al Bolshoi di Mosca, accanto alla 23enne Alena Kovaleva, definita “creatura magica” di “splendore incantevole” dal critico americano Robert Gottlieb. La giovane coppia ha paerto la serata con il luccicante neoclassicismo di Balanchine in Diamonds, alternandosi poi nel Grand Pas Classique di Gsovsky. Le étoiles all’Opéra di Parigi, Hugo Marchand e Dorothée Gilbert si sono misurate con il passo a due da Esmeralda di Petipa e Perrot, basato sul romanzo Notre Dame de Paris di Victor Hugo. Sempre Marchand e Gilbert hanno poi interpretato una magnifica coreografia di Benjamin Millepied, Amovéo, fluida composizione minimalista su musica di Philip Glass.

Ovazioni per Sergio Bernal, primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, che combina nelle proprie interpretazioni la plasticità ed eleganza del classico al calore fondente del flamenco. Quest’ultima eredità è stata totalmente presente nel suo primo assolo: Zapateado de Sarasate coreografato da Antonio Ruiz Soler. Stupefacente poi il suo secondo assolo, Il Cigno, dove la coreografia di Ricardo Cue rivisita in chiave maschile un ruolo tradizionalmente legato alle ballerine.

Gala senza cigni non potrebbe esistere e puntualmente, dopo quello trasgressivo di Bernal, è comparso quello tradizionale ma altrettanto maliardo di Anna Tsygankova, interprete di Odile – il lato oscuro del cigno Odette – e i suoi trentadue fouettées che incantano il principe Siegfried calzato da Constantine Allen, danzatore di origine hawaiane.

Dalla Corea del Sud arrivava il talento di Gyu Choi, impegnato nei virtuosismi da Le fiamme di Parigi accanto a Rebecca Storani, giovane italiana dalle linee belle e altere, stella emergente del Balletto Nazionale Olandese (da cui provengono anche Choi e Tsygankova). I due sono stati protagonisti anche del passo a due da Diana e Atteone, affresco che attinge alla mitologia, un mix di salti atletici (Atteone) e grazia di dea (Diana) curati dalla sapienza classica della Vaganova. Molto applauditi.

Chiusura sfavillante – fra l’entusiasmo del pubblico – con il passo a due dal terzo atto del Don Chisciotte di Petipa. È il momento culminante del balletto ispirato al romanzo di Cervantes. Il passo a due finale è stato affidato alla salda tecnica e alla grazia di Tatiana Melnik e al prodigioso talento del kazako Bakhtiyar Adamzhan, che ha stupito la platea dopo un altrettanto virtuosistico estratto da Le Corsaire.

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