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Il lavoro del videoterminalista: che cosa prevede la legge?

L’Emilia Romagna può vantare dei buoni livelli occupazionali e tanti lavoratori della regione operano a livello impiegatizio. Per questa categoria di lavoratori così ampia può senz’altro essere utile sapere quali siano le leggi che le aziende devono rispettare per quel che riguarda l’utilizzo di PC e di altri videoterminali: è cosa nota il fatto che permanere a lungo dinanzi ad uno schermo può causare, nel lungo periodo, dei danni alla vista, di conseguenza le leggi sul lavoro prevedono degli obblighi specifici.

Chi è il videoterminalista? Ecco cosa dice la legge

Anzitutto, va sottolineato che nel D.Lgs. 81/08 è definito in modo chiaro quale lavoratore può essere definito “videoterminalista”: secondo tale norma, rientrano in questa categoria tutti i lavoratori che per lo svolgimento della loro mansione permangono dinanzi ad uno schermo per venti o più ore a settimana. Svolgere un lavoro impiegatizio di tipo part time (sono 20, appunto, le ore settimanali previste da questa tipologia di contratto) configura lo status di videoterminalista ed attiva così tutti gli obblighi di cui l’azienda deve farsi carico.

I rischi per chi opera come videoterminalista

Nella normativa in questione sono specificate anche tutte le diverse tipologie di problematiche che possono insorgere nel lavoratore videoterminalista, a cominciare da quelle relative alla vista, dunque affaticamento, arrossamento degli occhi, deficit nella messa a fuoco e vista annebbiata, fino a quelli di tipologia differente.

Il videoterminalista può infatti subire dei danni per il mantenimento prolungato di una determinata postura, senza trascurare la sfera psichico-emotiva, dunque l’insorgere di stati di ansia, nervosismo ed irritabilità. La postazione del videoterminalista deve presentare determinati requisiti: la legge è molto ferrea anche per quel che riguarda le caratteristiche della sedia su cui ci si siede, la quale deve essere rigorosamente direzionale e munita di 5 ruote alla sua base, tuttavia vogliamo soffermarci sull’aspetto correlato in modo specifico alla tutela della vista.

La pausa obbligatoria che spetta a ogni videoterminalista

Il già menzionato D.Lgs. 81/08 stabilisce che il videoterminalista debba tassativamente disporre di una pausa di un quarto d’ora ogni 2 ore di lavoro al PC, proprio affinché possa riposare la vista ed evitare che, nel lungo periodo, possano insorgere dei danni.

Sul piano pratico, dunque, il videoterminalista non potrà mai trascorrere 3 ore ininterrotte dinanzi al PC per lo svolgimento della sua attività, ogni 120 minuti il riposo di 15 minuti è obbligatorio. A tale riguardo c’è da sottolineare un interessante aspetto che emerso da una recente sentenza, scopriamo subito di che cosa si tratta.

Il quarto d’ora di riposo è impiegabile in altra attività?

Se il tipo di attività svolta può essere espletata esclusivamente utilizzando un videoterminale, si pensi ad esempio al lavoro di un operatore call center, la pausa di 15 minuti deve essere necessariamente intesa come riposo.

Nel caso in cui l’impiegato sia chiamato a svolgere più mansioni, dunque qualora possa impiegare il suo tempo lavorativo adibendolo ad attività che non richiedono l’uso del computer o di qualsiasi altro videoterminale, la pausa in questione può essere semplicemente adibita ad attività di questo tipo, senza che la produttività venga interrotta. Un esempio potrebbe essere quello del lavoratore che è abitualmente al PC per svolgere le mansioni per cui è specializzato, il quale è allo stesso tempo chiamato a svolgere attività di back office come ad esempio catalogare dei documenti cartacei e ordinarli in appositi faldoni: la pausa di 15 minuti obbligatoria per legge può appunto essere destinata a tale attività e al termine di questo frangente il lavoratore può riprendere a lavorare al computer.

L’importanza del controllo periodico

Al di là di quali siano gli obblighi di legge, recarsi dall’oculista con la dovuta periodicità è sempre molto importante ed è un’azione che dovrebbe essere eseguita almeno una volta ogni due anni, salvo diverse indicazioni da parte del professionista a cui si fa riferimento.

L’Emilia Romagna è un’eccellenza a livello medico e lo è anche per quel che riguarda la cura della vista: il centro Ionoforetica è, ad esempio, un oculista a Bologna che richiama abitualmente anche dei clienti provenienti da altre regioni.

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