Un progetto per ‘salvare’ il litorale grazie alle dune

Più informazioni su

lunedì 31 luglio 2006

Le dune salveranno il litorale. E’ l’idea su cui poggia un progetto sperimentale di riqualificazione e consolidamento di un segmento dunoso che viene lanciato dopo recenti interventi di ripristino e salvaguardia effettuati dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Provincia e Comune di Ravenna, nel tratto immediatamente a nord della foce del torrente Bevano, tra Lido di Classe e Lido di Savio. A cimentarsi nell’impresa sono gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Ambientali dell’Universita’ di Bologna (sede di Ravenna).
L’intervento avverra’ sul segmento che comprende sia i circa 500 metri del nuovo cordone dunoso realizzato durante i lavori di diversione della precedente foce del Bevano (artificialmente portata nell’attuale posizione) sia parte delle dune gia’ esistenti, alle quali il nuovo tratto e’ stato raccordato. Tutta l’area, oltre a rappresentare un indiscusso patrimonio a elevata valenza naturalistica all’interno del Parco del Delta del Po, costituisce una "Riserva Naturale dello Stato" sotto la diretta competenza del Corpo Forestale.

I risultati ottenuti, informa una nota, "potranno portare a una miglior difesa della costa dai problemi legati sia all’erosione che all’intrusione di acqua marina nonche’ al previsto innalzamento del livello marino". Il progetto coinvolgera’ la sede ravennate dell’Universita’ e sara’ coordinato dai professori Giovanni Gabbianelli, per la parte geologico-sedimentologica, e Maria Speranza, per la componente vegetazionale ed ecologica. Ha per titolo "I sistemi di difesa naturali: il potenziale delle dune per la difesa dei litorali".

L’esperimento con le dune rientra nel programma "Beachmed-e", avviato nel 2006, finanziato dall’Ue e in cui sono coinvolte numerose istituzioni e centri di ricerca sia nazionali (Emilia-Romagna, Lazio, Toscana) che comunitari (Spagna, Francia, Grecia, Macedonia). Terminera’ nel giugno 2008. Nell’ambito del progetto, il sistema dunoso del Bevano assume un ruolo di "sito pilota" per "sperimentazioni e verifiche in grado di incrementare la capacita’ di controllo e di riduzione dell’azione erosiva operata sulle spiagge dal vento, dal mare e dall’azione antropica".

Si prevede di individuare e applicare i migliori metodi possibili di impianto, diffusione e manutenzione di coperture vegetali- tutte specie locali- per garantire "un’efficace ed efficiente persistenza" delle dune. Altrettanto importanti saranno conoscenze e valutazioni sulla disponibilita’ di acqua dolce eventualmente presente all’interno delle dune, come sembrano indicare alcuni risultati, seppur preliminari, ottenuti proprio nelle dune circostanti il Bevano. L’acqua dolce e’, infatti, in grado di contrastare in modo significativo e non costoso l’intrusione di acque salate marine nelle zone di retrospiaggia.

Problema, quest’ultimo, che si sta generando "un certo allarme per il suo incremento e la sua diffusione in diverse zone del territorio ravennate", e dell’Emilia-Romagna. La presenza di cordoni dunosi- oggi in gran parte distrutti- lungo le coste, italiane e non, e’ uno dei migliori e piu’ economici strumenti per risponde agli attuali livelli di disequilibrio costiero: la principale caratteristica positiva dei cordoni e’ la capacita’ di contrastare sia l’erosione delle spiagge che l’intrusione salina dell’acqua del mare nelle falde, garantendo cosi’ la salvaguardia dell’ambiente costiero.

Più informazioni su