Istituito il Tavolo di coordinamento delle città sedi di poli chimici

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venerdì 17 novembre 2006

Si è svolto a Mantova l’incontro tra i rappresentanti delle Province e dei Comuni di Ravenna, Ferrara, Mantova e Venezia, aree dove sono presenti gli insediamenti più importanti della chimica italiana del Nord Est, ritenuta strategica per il Paese.
Per la Provincia e il Comune di Ravenna erano presenti rispettivamente il vicepresidente provinciale Bruno Baldini e l’assessore comunale alle Attività produttive Matteo Casadio.

Gli enti locali condividono l’idea di mantenere le industrie in questi territori praticando una forte e necessaria azione tesa alla riconversione, sostenibile ed equilibrata, peraltro già prevista dalle leggi nazionali.
La prima parte dell’incontro si è incentrata sui problemi creati dalla situazione di stallo che si sta verificando a Porto Marghera, dopo la mancata firma del protocollo da parte della Regione Veneto.

La mancata sottoscrizione può, infatti, provocare conseguenze sulla produttività e sulla competitività di tutti gli stabilimenti coinvolti, con negativi e significativi riflessi sulla produttività, sull’occupazione, sull’intero destino della chimica italiana e sull’inizio o il prosieguo delle attività di bonifica dei siti inquinati.
Dal punto di vista operativo, si è concordato che le rappresentanze dei quattro territori costituiscano un coordinamento delle città sede di poli chimici, che realizzerà momenti di studio e azioni comuni.

Il coordinamento potrà interloquire, con maggior peso, con le Regioni e i Ministeri competenti per favorire processi positivi di riconversione. L’obiettivo è di migliorare le condizioni ambientali e di sicurezza degli impianti, sia per i lavoratori che per i cittadini e di garantire l’occupazione. Inoltre, è prioritario attivare i necessari processi di bonifica dei siti inquinati attraverso procedure certe. In tal senso, gli enti locali sono chiamati a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione di tali processi; si adopereranno per impegnare l’Eni, nel rispetto di regole economiche corrette, ad operare per mantenere l’attività e la competitività del settore della chimica in Italia, attraverso un approccio orientato alla sostenibilità.

Durante il Tavolo di coordinamento si è convenuto che le aziende operanti nel settore chimico debbano sviluppare prioritariamente il loro core-business, nel massimo rispetto dell’ambiente e dei territori, considerando gli altri business di supporto al settore principale. Gli enti locali agiranno sul Ministero dell’Ambiente perché vengano rapidamente concesse le autorizzazioni che hanno già trovato espressione favorevole da parte degli enti stessi per il completamento e la realizzazione dei centri di ricerca nei quattro poli industriali.
Il Tavolo si è concluso inserendo in programma due futuri incontri: il primo a Ferrara entro l’8 dicembre, con le organizzazioni sindacali territoriali e di categoria, ed il secondo, con sede e data ancora da fissare, con le Regioni coinvolte.

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