Dall’orto del produttore al consumatore, ecco la nuova tendenza

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Frutta e verdura fresca di stagione. Per di più a chilometri zero. Dopo la moda del biologico a tutti i costi, è questa la nuova tendenza dei nostri campi. C’è chi li chiama mercati contadini e chi, più anglofono, farmer market. Il concetto non cambia: dall’orto del produttore al consumatore senza passare per intermediari.Il risparmio è reale (stimato dal 10% dei più cauti all’esuberante 30% di Coldiretti) e dagli uffici comunali competenti che hanno avuto già a che fare con i mercati contadini sostengono che «il carico aggiuntivo di lavoro non è impossibile. Basta capire che sono realtà che devono organizzarsi e quindi bisogna avere un po’ di flessibilità con le norme e i regolamenti, ma la gestione non è poi così impegnativa».

E così, dopo l’apripista Alfonsine, gli esperimenti avviati a Russi (prima) e a Faenza (poi), altre importanti realtà guardano con interesse a questa nuova tendenza. Lugo ha deliberato il primo mercato sperimentale, mentre Ravenna (dopo la fiera mensile Madra) ci sta pensando, come anche Bagnacavallo, Brisighella e Casola Valsenio che già si sono informate dagli apripista alfonsinesi e russiani.

A LUGO DAL 25 LUGLIO… Partirà a fine luglio il «Mercato del Contadino» di Lugo che, in via sperimentale, si svolgerà tutti i sabato mattina dal 25 luglio al 31 ottobre in piazza Primo maggio (quella che dalla Rocca si affaccia su via Mazzini) e sarà costituito da una decina di posteggi. Lo ha approvato la giunta comunale nella seduta del primo luglio. Il comune di Lugo, dopo aver avviato una fase di concertazione con le associazioni di categoria delle imprese agricole (Cia, Coldiretti, Unione provinciale agricoltori e Copagri), ha approvato un disciplinare per la realizzazione e la gestione della fase sperimentale del «Mercato del Contadino».

La scelta della giornata del sabato trae le sue motivazioni anche con l’opportunità di dare continuità e sviluppo all’offerta già presente in questa giornata visto che di sabato sono presenti anche altri operatori commerciali che danno vita ad un vero e proprio mercato del settore.
«Questa iniziativa porta rilevanti benefici per il consumatore – precisa il sindaco Raffaele Cortesi – in quanto la filiera corta garantisce al consumatore un prezzo conveniente oltre ad una garanzia di assoluta freschezza, qualità e rintracciabilità del prodotto. Si rinvengono inoltre possibili vantaggi anche per l’ambiente, grazie alla riduzione dei trasporti e degli imballaggi. I prodotti di stagione infatti, percorrendo un minor numero di km (trasporto a km 0) procurano un minor inquinamento». Nell’idea dell’amministrazione i mercati hanno anche un importante ruolo nella valorizzazione dei centri storici.

… E RELATIVE POLEMICHE Se le associazioni degli agricoltori plaudono l’iniziativa, è invece dura la presa di posizione delle associazioni Confesercenti ed Ascom Confcommercio della Bassa Romagna nei confronti della decisione assunta dall’amministrazione comunale di Lugo. I commercianti polemizzano in particolare per la scelta della giornata e della localizzazione individuata, giudicata inopportuna dalle due associazioni. Confesercenti ed Ascom sono particolarmente critiche nei confronti dell’amministrazione lughese «per non aver raccolto – spiegano in una nota – nessuna delle proposte avanzate dalle due associazioni del commercio, che potevano consentire l’individuazione di soluzioni volte ad un reale e non conflittuale arricchimento dell’offerta sul territorio, a vantaggio di tutte le categorie».

Secondo il giudizio di Confesercenti ed Ascom Confcommercio la previsione di un ulteriore mercato della frutta e verdura nella giornata del sabato andrà a determinare «un impoverimento generale dello storico e pluricentenario mercato del mercoledì – accusano le associazioni – che già oggi vive un fragile equilibrio che va salvaguardato. Così come va salvaguardato il mantenimento dell’offerta commerciale esistente durante tutta la settimana. La scelta del Comune di Lugo confligge anche con l’obiettivo di un maggior coordinamento degli interventi». Ascom e Confesercenti chiedono che anche nei mercati agricoli siano rispettate le norme a garanzia della provenienza e della salubrità dei prodotti e della trasparenza dei prezzi verso il consumatore.

A FAENZA SOTTO LE STELLE E’ partito martedì sera il «Mercato di Campagna Amica» (targato dunque Coldiretti) in centro a Faenza. Per tutti i martedì fino a settembre in via Pistocchi a partire dalle 19 a mezzanotte sarà possibile acquistare direttamente dai produttori locali frutta, verdura, olio vino, miele, formaggi e salumi. E chi fa la spesa nei negozi aderenti a «Faenza Centro Vivo» riceverà gratis confezioni di frutta e verdura fresche.

«A parità di qualità, nei mercati convenzionati della rete di Campagna Amica – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli – i prezzi sono inferiori di almeno il 30%, sulla base di un accordo con le associazioni dei consumatori. Un impegno per combattere le inefficienze e le speculazioni che nel 2008 che sono costate care alle tasche degli italiani».

Una quindicina le aziende aderenti: Quadalti Marco di Riolo Terme, Dolcemiele di Maretti di Faenza, Celotti Battista di Brisighella, Laghi Aldo di Brisighella, Ballardini Roberto di Solarolo, Ceroni Carlo di Casola Valsenio, Nannini Stefano di Brisighella, Il Gusto del Porco di Ravenna, Baroncini Mirco e Fabio di Lugo, Gardi – Bretoni di Riolo Terme, Apicultura Lombardi di Faenza, Melandri Gianni di Mezzano, Apicoltura Faentina di Faenza, Dalmonte Cesare, Giuseppe e Francesco di Riolo Terme.

ALFONSINE, L’APRIPISTA Istituito in via sperimentale da luglio 2008 alla prima settimana del dicembre scorso, è stato reso annuale dopo un successo insperato e da fine aprile si possono trovare agricoltori che vendono i propri prodotti all’ex mercato coperto tutti i venerdì mattina dalle 7 a mezzogiorno. La capienza massima è di 10 postazioni, ma varia a seconda della stagionalità dei prodotti. Attualmente i produttori presenti sono sei: due imprenditori agricoli di Alfonsine, uno di Scambio, uno di Conselice, uno di Faenza e uno di Ca’ di Lugo.
 Nato come mercato provinciale, da aprile si possono vendere prodotti da tutta la regione come legiferato nella legge di riferimento. In inverno il traffico di prodotti calerà inevitabilmente e rimarranno gli imprenditori con prodotti trasformati come latticini e miele oppure colture in serra. La tendenza degli agricoltori è comunque quella di variare prodotti e proposte a seconda delle stagioni. Insomma il mercato contadino cambierà nei prossimi anni anche la gamma di colture delle nostre campagne.

L’ESPERIMENTO DI RUSSI E’ partito il 21 maggio scorso anche a Russi il mercato del contadino sotto le logge di piazza Farini. Tutti i giovedì dalle 8 alle13-13.30 i russiani troveranno fino a settembre prodotti freschi e con pochi chilometri. L’idea per i prossimi mesi è di trasformarlo anche qui (come ad Alfonsine) in un appuntamento annuale. Le logge ospitano 13 spazi dedicati al mercati e attualmente sono otto i beneficiari. La location è stata studiata per non incide sul traffico e di concerto con le associazioni di artigianato e commercio, oltre a quelle agricole.

RAVENNA, BAGNACAVALLO, BRISIGHELLA E CASOLA VALSENIO INTERESSATE Sono quattro i Comuni della provincia alla finestra: Ravenna, Bagnacavallo, Brisighella e Casola Valsenio. Dopo «Madra», il mercato agricolo domenicale che nella città bizantina ha segnato cinque appuntamenti da gennaio a maggio, a Ravenna si pensa di provare un mercato contadino vero e proprio. Ad interessarsi su come fare al meglio le cose con i tecnici comunali alfonsinesi e russiani sono state anche le amministrazioni di Bagnacavallo, Brisighella e Casola Valsenio. Se son pesche matureranno.

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