Ravenna 2019, CNA: “Lavoreremo per realizzare i progetti proposti”

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Andrea Dalmonte, presidente CNA Comunale Ravenna e Mario Petrosino, responsabile CNA Comunale Ravenna commentano la fine del percorso Ravenna 2019 ribadendo il loro impegno a portare avanti i progetti proposti in questi anni. “Con l’iniziativa di ieri a Palazzo Rasponi si è chiuso un percorso iniziato nel 2008 e a cui la CNA ha partecipato e creduto. Tanto da organizzare diverse iniziative di coinvolgimento dei propri associati che hanno portato all’elaborazione di 13 progetti. Alcuni sono stati recepiti nel Dossier di Candidatura, altri solo in parte, altri per nulla”.

“Ribadiamo quanto abbiamo dichiarato il giorno dopo la sconfitta: per quanto ci riguarda il nostro lavoro è ancora valido e lavoreremo per realizzare comunque i progetti, sapendo bene che le condizioni sono cambiate, ma sapendo altrettanto bene che quel patrimonio di idee è frutto di un lavoro collettivo dei nostri imprenditori che non può essere vanificato con un risultato negativo.

Anche ieri è emerso chiaramente che il Dossier è comunque servito per ripensare la città sotto tanti aspetti culturali, ma anche economici e di opportunità per le imprese. Di questo va dato atto al coordinatore e a tutto il giovane staff”.

“Per quanto ci riguarda  – precisano da CNA – rivendichiamo il lavoro da noi svolto in questi anni e riproporremo i nostri progetti al lavoro del  Consiglio Comunale che sarà chiamato a esprimersi su cosa realizzare e salvare del Dossier con le (poche) risorse che arriveranno.

Vogliamo ripartire proponendo nuovamente il nostro progetto proprio su Palazzo Rasponi che può essere una grande opportunità per Ravenna e il suo Centro Storico, su cui ci auguriamo vengano dirottate parte delle risorse per consentire il suo pieno utilizzo. Un contenitore che deve essere valorizzato attraverso due linee guida: la valorizzazione dei giovani e luogo di rappresentanza di tutta la città. Questo deve significare adibire un parte di più facile accesso per i turisti a uno spazio creato dai giovani makers locali (gli artigiani 2.0) per realizzare un progetto multimediale espositivo del nostro territorio e dei suoi prodotti (uno dei nostri progetti riguardava proprio questo).

Ma deve significare anche mettere a disposizione dei cittadini, degli artisti, delle associazioni una parte di spazi per riportare in centro uno spazio pubblico espositivo che, dopo la chiusura di San Domenico in via Cavour, non esiste più. Quello spazio era l’occasione per tanti giovani artisti di farsi conoscere, ma anche per gli artigiani locali che avevano la possibilità di esporre con successo i prodotti tipici che esprimono la cultura stessa del nostro territorio.

Infine, il piano nobile. Adibito a saloni di rappresentanza per convegni, wedding, occasioni istituzionali importanti. Un utilizzo che potrebbe portare introiti importanti all’Amministrazione da riutilizzare per il mantenimento del Palazzo stesso”.

“Ci aspettiamo – concludono Dalmonte e Petrosino – una concreta attenzione da parte dei decisori, ai quali chiediamo di esprimersi sulle nostre proposte che, ripetutamente, in questi anni abbiamo posto all’attenzione della comunità locale con il consueto spirito costruttivo. Proposte che hanno spaziato anche, negli ultimi tempi, su progetti di  rigenerazione urbana collegati allo stesso percorso di candidatura”.
 

 

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