Gianluca Gasperoni: “Pub Woodstock, questa storia non ha a che fare con polemica sul rumore”

E porta l'esempio di un altro locale, sanzionato per inquinamento acustico e per il quale Confesercenti sta lavorando per far annullare il verbale

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Come era prevedibile forse anche per la prossima concomitanza elettorale, sulla vicenda (dell’ordinanza sindacale di limitazione dell’orario serale per il pub Woodstock di via Maroncelli ndr) molti, quasi tutti, hanno espresso il loro parere; prevedibile era anche che non si giudicasse il caso concreto, non si ascoltasse quello che hanno detto le persone direttamente interessate e non si leggesse l’ordinanza del sindaco Matteucci.

I due partiti erano già pronti a partire, schierati su posizioni preconcette. Da una parte chi dice che l’ordinanza è una scelta proibizionista, che i giovani hanno bisogno di divertirsi, che gli universitari sono una risorsa, che Woodstock come Marina, che i residenti sono il problema. Dall’altra chi ritiene che la gente che abita lì vicino ha diritto di dormire, che questi locali fanno solo male all’immagine della città, che sono tutti lì a far casino e ad ubriacarsi, e così via.

Bastava leggere l’ordinanza e ascoltare quanto ha dichiarato il gestore del locale. E rendersi conto che questa storia non ha niente a che vedere con le polemiche sui rumori nei locali del centro – su cui invece tornerò in seguito.

L’ordinanza parte da segnalazioni sia da parte di attività che di residenti ed avvisa che la sicurezza urbana è compromessa; il gestore del pub riconosce che un problema esiste tanto che ha installato telecamere ed assunto un bodyguard. Questi sono i fatti e le cose avvenute.

Il problema del rumore (o a volte presunto tale) e della difficile convivenza tra locali del centro e residenti ritornano invece nel caso che stiamo seguendo in queste settimane e che riguarda Naturalmente Burger di piazza Duomo. Una attività gestita dal 2011 da due imprenditori che mai hanno creato problemi né ci risulta siano mai stati segnalati alle forze dell’ordine e alla polizia municipale per criticità di qualsiasi tipo. Una sera di agosto ricevono la visita di Arpa che, su segnalazione di un presunto residente, effettua un controllo e contesta lo sforamento dei limiti di legge sull’inquinamento acustico derivante dalle persone che sostavano nel dehor. Ci siamo avvalsi di uno studio legale e di un tecnico per contestare totalmente il verbale per tante ragioni tecniche e di sostanza tra cui la considerazione banale che il locale è in una zona di passaggio veicolare e di fronte ad un giardino e non c’è distinzione tra l’asserito rumore prodotto dagli avventori del locale ed il rumore prodotto da tutti coloro che transitano sulla piazza. In questo caso siamo di fronte ad accanimento e volontà di andare allo scontro senza rispetto per coloro che fanno il proprio lavoro avendo anche cura dell’ambiente in cui operano.

Non distinguere i diversi casi e le diverse situazioni non aiuta a mettere in campo azioni che migliorino la nostra idea di città viva, animata, accogliente e coesa.

Gianluca Gasperoni – Presidente comunale Confesercenti

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