Casadio (Cgil turismo): RavennAntica subentri subito a Novamusa e sia valida la clausola sociale

Nella lite fra Polo Museale e Novamusa a rimanere fuori dalla porta sono sempre stati i sindacati, mai convocati dalle parti, malgrado le richieste

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Come abbiamo scritto già ieri, si va verso un chiarimento a Roma della vicenda ravennate che vede opposto il Polo Museale dell’Emilia Romagna che fa capo al Mibact e Novamusa Srl. A chiederlo sono stati il Sindaco di Ravenna e l’Assessore alla Cultura, preoccupati per i disagi creati dalla vertenza presso alcuni monumenti ravennati. La riunione si terrà il 15 giugno, con la partecipazione dell’assessore Elsa Signorino, di Maurizio Tarantino, dirigente dell’Ufficio politiche e attività culturali, e di Paolo Neri, direttore e segretario generale, per il Comune di Ravenna.

 

Per il Mibact ci saranno Manuel Guido, direttore Servizio II direzione generale musei e Marcello Tagliente, della direzione generale musei. Alla riunione è stato convocato anche Mario Scalini, direttore del Polo Museale regionale, che ha chiuso la porta in faccia a Novamusa e poi è andato in ferie, rendendosi irreperibile (al Polo bolognese dicono che rientrerà solo il 13 giugno). Scalini dovrà riferire sulla situazione e sui provvedimenti che si intendono assumere per garantire la continuità dei servizi. La riunione proseguirà con l’esame dell’avvio ad attuazione dell’accordo di valorizzazione sottoscritto dal Comune di Ravenna col Mibact il 20 febbario 2017.

 

Nel comunicato di ieri si legge: “In tal senso, laddove si verificassero le condizioni, sindaco e assessore confermano la disponibilità del Comune ad anticipare l’attuazione dell’accordo, che prevede la presa in carico dei servizi da parte di RavennAntica.”

La Cgil dice oggi con Daniele Casadio del Sindacato operatori del commercio e del turismo che questa soluzione in qualche modo è già scritta e anche dovuta.

 

L’INTERVISTA

Il 15 a Roma al Mibact ci sarà questo incontro per trovare una soluzione. Prende piede l’ipotesi che sia RavennAntica a subentrare subito nella gestione dei servizi e non solo dal 1° novembre, alla scadenza naturale del contratto.

“Sì, questo è stato annunciato. – risponde Daniele Casadio – Ma nell’accordo non c’è scritto alla scadenza naturale del contratto, c’è scritto alla cessazione dell’appalto e la cessazione dell’appalto vuol dire anche che l’appalto può non andare a scadenza naturale ma può cessare perché una delle due parti lo rescinde. Ed è il caso in questione. A questo punto, dal nostro punto di vista deve scattare la clausola sociale e la presa in carico dei dipendenti Novamusa da parte del gestore che subentra, cioè di RavennAntica.”

 

Insomma, per voi questo è già stato scritto ed è chiaro che deve finire così.

“Assolutamente sì. È scritto nero su bianco. Da parte nostra auspichiamo che ci sia un’accelerazione da parte di RavennAntica per subentrare al più presto nelle gestione dei servizi di Novamusa, prendendosi in carico quei lavoratori come prevede l’accordo del 20 febbario. Naturalmente gli inquadramenti sono diversi e alcune cose saranno da discutere, ma quello è il quadro di riferimento. Voglio precisare che noi non siamo certo fautori di far rimanere a tutti i costi Novamusa.”

 

Novamusa vi ha sempre tenuti fuori dalla porta?

“Assolutamente sì. Noi ci siamo attivati per tutelare in certi momenti i lavoratori che si sono rivolti a noi per cause disciplinari o per altro. Ma non c’erano rapporti sindacali fra noi e Novamusa. La società non gradiva affatto trattare con noi.”

 

Quindi c’erano problemi dal punto di vista delle relazioni sindacali?

“Nel senso che proprio non c’erano relazioni sindacali. Non abbiamo mai avuto un’interlocuzione vera con Novamusa. Nemmeno quando ultimamente sono emersi i problemi ormai noti e i dipendenti si rivolgevano a noi perché preoccupati per il loro futuro. Le faccio presente che quasi tutti i lavoratori di Novamusa, mi pare 8 su 9, sono iscritti alla Cgil. Non stiamo parlando di persone che non vogliono avere a che fare con i sindacati. Era l’azienda che ci voleva tenere fuori.”

 

Per i lavoratori ci sono novità sul versante di Novamusa?

“No. I lavoratori, seppure in condizioni problematiche, continuano a tenere aperti i bookshop, come viene richiesto da Novamusa e come abbiamo suggerito anche noi. Il rapporto di lavoro è in essere e quindi loro devono continuare a fare la loro parte, rispettando i loro turni di lavoro. Il ricorso di Novamusa al Tar non ha ancora dato esito: il Tar ha 30 giorni di tempo per pronunciarsi e quindi non so quando arriverà la decisione. Per ora nessuna novità.”

 

Mi conferma che il contenzioso fra Novamusa e Polo Museale è di circa di 500 mila euro?

“All’incirca le cifre sono queste. Ed è un contenzioso aperto da mesi. Consideri che Novamusa incassa subito il 100% sui biglietti e poi ne storna il 70% al Polo Museale, mentre il 30% rimane al privato. Se facciamo una media di 5 Euro a biglietto e se la cifra che Novamusa dovrebbe rifondere al Polo Museale è di 500 mila Euro, parliamo di circa 100.000 biglietti e quindi praticamente dei biglietti quasi di un intero anno. Non è una cosa da poco.”

 

Ma la mossa del Polo Museale dell’Emilia-Romagna voi l’avete capita o solo subita?

“A fronte delle preoccupazioni dei lavoratori di Novamusa che erano a conoscenza dei nuvoloni che si stavano addensando su di loro e che si rivolgevano a noi, noi abbiamo chiesto un mese fa come Cgil un incontro anche al Direttore Scalini a Bologna e alla dottoressa Fiori a Ravenna, ma non abbiamo mai avuto risposta.”

 

Quindi delle due parti in causa, Polo Museale da una parte e Novamusa dall’altra, nessuno voleva parlare con il Sindacato?

“Proprio così.”

 

A cura di P. G. C. 

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