Sociale. I capperi di Lugo in Sale di Cervia diventano solidali, parte del ricavato donato alla Lilt

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I capperi di Lugo in sale di Cervia diventano solidali. Quest’anno, infatti, i famosi capperi che crescono sulla Rocca di Lugo sono stati donati alle saline di Cervia, che ne ha predisposto la conservazione e ne metterà in vendita una parte, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, alla Lilt. I capperi in sale di Cervia sono stati presentati oggi, martedì 27 novembre, in conferenza stampa nella sala Baracca della Rocca di Lugo alla presenza dell’assessore alla Promozione urbana del Comune di Lugo Pasquale Montalti, dell’assessora alla Cultura del Comune di Cervia Michela Lucchi e del presidente della Salina di Cervia Giuseppe Pomicetti.

 

“Siamo molto contenti di riproporre anche quest’anno la collaborazione con Cervia – ha dichiarato Pasquale Montalti -. Dopo il successo dell’anno scorso abbiamo deciso di proseguire il progetto, con un’attenzione anche al sociale. Una parte del ricavato sarà infatti devoluta alla Lega italiana per la lotta contro i tumori”.

Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Michela Lucchi e Giuseppe Pomicetti, che hanno espresso soddisfazione per il sodalizio tra Lugo e Cervia. Il sodalizio tra le due città non è nuovo. Per il secondo anno, dopo l’esperimento dell’anno scorso, viene infatti proposta la nuova ricetta che unisce il sale di Cervia ai capperi della Rocca di Lugo, combinando quindi un importante sodalizio tra questi due prodotti tipici dei territori. Si tratta di un progetto condiviso tra il Comune di Lugo, l’Amministrazione comunale di Cervia e le saline di Cervia, che hanno fornito il sale.

I capperi di Lugo in sale di Cervia, 120 vasetti da 70 grammi ciascuno, sono in vendita presse le saline di Cervia al costo di 4,80 euro. La raccolta dei capperi della Rocca avviene in maggio, con la fioritura. Subito dopo la raccolta, le gemme dei fiori vengono messe a conservare. I capperi di Lugo, una volta pronti vengono donati dall’Amministrazione comunale alle autorità in visita e agli sposi che celebrano il matrimonio in Rocca.

“La presenza secolare dei capperi nella Rocca di Lugo – si legga nella nota dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna – è suffragata fin dall’Ottocento da documenti e registri contabili conservati nell’archivio comunale, dove si trova la voce specifica tra le entrate del bilancio comunale, con tanto di gare periodiche di affidamento a privati della raccolta e controversie per il rispetto delle regole e dei prezzi pattuiti.”

“Nel 1872 il canone di affitto per i capperi producibili nei muri esterni della rocca era di 75 lire, mentre nel 1878 la “corrisposta annuale” per lo stesso prodotto era di 80 lire. La raccolta – aggiunge – è stata interrotta solo nel periodo tra le due guerre mondiali. Successivamente, negli anni ’60 e ’70 del Novecento, la raccolta dei capperi non venne più effettuata in maniera costante ma le gemme vengono lasciate sulla pianta e non più valorizzate. In questo periodo la raccolta veniva effettuata da cittadini privati per il loro uso e consumo e la raccolta era consentita fino ad altezza d’uomo”.

 

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