Ciarapica, Confesercenti, commercio al dettaglio in crisi: a Ravenna le maggiori chiusure dal 2010

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Continua la moria di aziende sotto i colpi della crisi economica e Confesercenti Ravenna lancia l’ennesimo grido d’allarme. “Al 30 giugno di quest’anno, le imprese attive del commercio al dettaglio, in Emilia-Romagna, sono 44.087; erano 48.259 al 30 giugno del 2010. In questi nove anni si è registrata una diminuzione complessiva di ben 4.172 imprese. Ancora più preoccupante il dato della Provincia di Ravenna, che registra il calo più consistente della Regione: -654 unità, pari al 13,8% contro un 8,6% in Regione”. Lo afferma Monica Ciarapica, presidente della Confesercenti provinciale di Ravenna, commentando i dati del settore pubblicati da Unioncamere Emilia-Romagna e Istat.

“Si tratta di un triste primato – prosegue Ciarapica – che rende ancora più importante una riflessione nel nostro territorio poiché ad una crisi generale che colpisce tutti, si affianca la nostra specifica difficoltà. Anche i dati sul movimento delle imprese nel primo semestre del 2019 vede le imprese del settore alle prese ancora con forti elementi di criticità. In tale periodo, infatti – spiega Monica Ciarapica – per quanto riguarda la nostra provincia, assistiamo ad un saldo negativo di 105 imprese del commercio al dettaglio fra gennaio e giugno, con 83 nuove imprese e 188 cessate. Va detto che tutte le province, senza nessuna eccezione, presentano saldo negativo per un totale di 1.168 imprese”.

“Servono interventi strutturali – conclude la Presidente della Confesercenti provinciale di Ravenna – in materia fiscale, sul costo del lavoro e di snellimento della burocrazia. Anche a livello locale possiamo studiare incentivi che aiutino a riportare la voglia di intraprendere la strada dell’impresa nel settore del commercio alle giovani generazioni oltre ad interventi che siano in grado di consolidare le imprese esistenti e abbiano come soggetti privilegiati le piccole imprese che contribuiscono in modo determinante a rendere così attrattivo nel mondo il tessuto sociale e urbano delle nostre città e dei nostri borghi”.

 

 

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Commenti

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  1. Scritto da marco69

    beh sicuramente l apertura di un altro paio di iper ,via trieste e poi via antica milizia, non saranno di aiuto.ho l ‘impressione che la stalla sia stata chiusa un po troppo tardi.in bocca al lupo

  2. Scritto da leo

    e penso che per il turismo sia indispensabile avere negozi di qualità con una logica
    di territorio- non sarebbe bello avere negozi romagna doc – dove trovare il meglio della romagna vini -alimentari- libri- mosaici insomma di tutto un po’ ma solo eccellenze e se possibile a KM romagna- perchè chi viene qui credetemi non viene per
    mangiare o acquistare in catene che si trovano ovunque –