Dal 2020 mercato libero per l’energia. Cgil: “informazioni poche e confuse, i consumatori sono spaventati”

Alla sala D’Attorre di Ravenna, si è tenuto il convegno sul mercato dell’energia, organizzato dalla Federconsumatori e dalla Cgil di Ravenna. I lavori si sono conclusi con gli interventi del segretario della Cgil Costantino Ricci e del presidente nazionale Federconsumatori Emilio Viafora.

QUESTE LE RISULTANZE DELL’INCONTRO SECONDO LA CGIL

Nel corso dell’iniziativa, si è realizzata una concordanza di opinioni con i rappresentanti di Eni gas e luce e di Hera Comm, che hanno convenuto sulla carenza di informazione agli utenti, in merito ai cambiamenti in arrivo nel mercato dell’energia. Federconsumatori da tempo denuncia il fatto che i cittadini ricevono confuse sollecitazioni e sono vittime di una vera e propria persecuzione telefonica, con promesse di sconti mirabolanti quanto inesistenti. Basti dire che i gestori attualmente autorizzati in Italia, per il libero mercato di corrente elettrica e gas, sono più di 700, mentre in un paese come la Gran Bretagna sono circa 90.

L’Arera e il ministero delle Attività produttive non hanno ancora emanato le norme che dovranno regolare il passaggio al libero mercato dei consumatori che hanno ancora un contratto di maggior tutela, circa la metà del totale.

Milioni di famiglie (più della metà) non si sentono tutelate nel libero mercato – spiegano da Cgil – e non sanno ancora con quali regole sarà disciplinata la loro fornitura di energia, dopo l’abolizione del mercato tutelato. Ci aspettiamo ora che il Governo emani al più presto il provvedimento di proroga della tutela tariffaria, con una normativa che impedisca l’accesso al mercato di operatori senza adeguata capitalizzazione, destinati probabilmente a fallire dopo pochi mesi (in alcuni casi è già avvenuto). I consumatori hanno il diritto di sapere che cosa li aspetta con l’abolizione del mercato tutelato, specialmente per quanto riguarda le possibilità di risparmio, che sembrano assai limitate, se non improbabili. E’ certamente improponibile che il primo luglio 2020 cessi il mercato tutelato dell’energia in queste condizioni”.