Si allungano i tempi per il blocco delle trivelle. De Pascale scrive al MISE e ai vertici PD di Governo

Si allungano ancora i tempi per lo sblocco delle trivelle e il settore dell’Oil&Gas ravennate continua ad essere in ginocchio. I 18 mesi di stop iniziali, previsti dal Decreto Milleproroghe, sono ora diventati 24, dopo l’emendamento votato ieri sera in commissione Affari costituzionali della Camera, mentre per l’elaborazione del PITESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), il piano che deve prevedere le aree nelle quali sarà possibile effettuare prospezioni e dove si potranno estrarre idrocarburi, ci sarà tempo fino agli inizi del prossimo anno.

Notizia che non ha certo lasciato indifferente il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, che da sempre si batte a favore degli operatori di un comparto, quello dell’Oil&Gas, che a Ravenna conta migliaia di occupati. De Pascale non ha rilasciato in proposito alcuna dichiarazione, ma dalla sua segreteria fanno sapere che la delusione è tanta, come tanta è anche la frustrazione per non essere stati minimamente ascoltati.

Da mesi de Pascale chiede che gli stakeholder cittadini possano prendere parte ai tavoli istituzionali che portano alla definizione delle regole sul comparto, che le voci di chi lavora in questo settore vengano ascoltate e considerate. E così il sindaco ha scritto due lettere ufficiali, la prima al Ministro dello Sviluppo Economico pentastellato, Stefano Patuanelli, l’altra agli esponenti PD di Governo e  in Parlamento, per fare ulteriore pressione, prima del successivo voto in aula, che forse potrebbe ancora aggiustare qualcosa.

Anche Italia Viva continua ad essere preoccupata per la situazione che va prospettandosi per il comparto estrattivo ravennate, come si capisce dai toni della nota inviata alla stampa: “Dopo l’allarme dei lavoratori e degli imprenditori del comparto, rilanciato ieri anche dall’Assessore di Italia Viva Roberto Fagnani, abbiamo assistito in commissione Affari costituzionali insieme al Bilancio ad una pagina buia per la nostra città e per una delle sue eccellenze: il comparto off-shore! In un settore in cui il tasso di impiego risulta sempre più in crisi si pongono i presupposti per mettere in discussione anche la permanenza del gruppo Eni nella nostra città e il possibile ricollocamento dei lavoratori altrove”.

“Le ricadute sull’indotto (trasporti, aziende collegate, attività commerciali) è già sotto gli occhi di tutti  – continua la nota – e il nuovo rinvio non può che peggiorare la situazione. Ci appelliamo al Sindaco De Pascale e al neo eletto Presidente Bonaccini, perchè sciolgano le ambiguità del PD su questa materia e si facciano promotori a livello nazionale di un intervento che garantisca il futuro energetico di questo paese e preservi un comparto d’eccellenza della nostra città. A parole sono tutti pro, ma Lega e PD in pochi anni, in barba ad un referendum che si era espresso in senso opposto, si sono piegati alle logiche del M5S, sempre più isolato nel paese reale ma a quanto pare ancora decisivo nelle aule del palazzo”.

Commenti

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  1. Scritto da ST

    I 5stelle sono una vergogna, ma su provvedimenti assurdi come questo, il PD potrebbe anche mandare a quel Paese il Governo, non sulla prescrizione (che interessa solo i ladroni ricchi e potenti, che hanno gli avvocati di grido che portano i processi per le lunghe) come fa Renzi…