“Cali di fatturato dal 40 al 90%, attivare misure a sostegno dell’imprese”: le richieste di Confcommercio Ravenna

“L’emergenza economica che sta colpendo pesantemente la provincia di Ravenna, a causa delle misure adottate per fronteggiare il diffondersi del Coronavirus, rappresenta un duro colpo per le piccole e medie imprese dei settori del commercio, turismo e servizi e in generale delle piccole e medie imprese. Si registrano nei nostri settori di riferimento cali che vanno dal 40 al 90% di fatturato. Gli imprenditori non sanno quanto potranno reggere se le cose non cambiano. Si tratta anche di salvare occupazione” afferma Confcommercio provincia di Ravenna.

“Bisogna agire molto rapidamente per evitare che il sistema imprenditoriale sprofondi in una fase di paralisi da cui sarebbe drammaticamente difficile uscire. Serve evitare il concreto rischio di una recessione dagli effetti devastanti e attivare ogni tipo di sostegno alle attività imprenditoriali, dove tutti fanno la loro parte con un forte senso di responsabilità comune. Come Confcommercio provincia di Ravenna sottolineiamo forte preoccupazione per la difficile situazione che i nostri associati e tutti gli imprenditori stanno vivendo in queste settimane. Il timore diffuso, infatti, è che il riverbero di questa situazione possa continuare anche nei mesi successivi, arrivando a colpire pesantemente l’economia della provincia di Ravenna nelle stagioni primaverile ed estiva, fondamentali per le nostre aziende” aggiunge Confcommercio.

“Per questo – proseguono da Confcommercio – è essenziale attivare immediatamente iniziative mirate per tutelare le imprese economiche del nostro territorio fra le quali indichiamo:

la moratoria per le rate di mutui e leasing in scadenza, attraverso un accordo con il sistema finanziario anche per evitare impatti negativi sul rating creditizio delle imprese, la sospensione delle scadenze fiscali, contributive e delle utenze;

la cancellazione/riduzione per il periodo di inattività/minore attività delle imposte comunali (Tassa occupazione suolo pubblico, tassa rifiuti, imposta comunale sulla pubblicità, etc..) e regionali;

l’immediato accesso per le imprese agli ammortizzatori sociali esistenti e lo sblocco di procedure e risorse per far fronte alla specificità e dimensione della situazione da fronteggiare (Cassa integrazione “in deroga”);

l’approntamento di un fondo per la concessione di indennizzi per le imprese e i lavoratori autonomi che abbiano subito una significativa riduzione dell’attività;

immediata allocazione di risorse per Contributi straordinari al turismo;

specifici indennizzi per mancata partecipazione delle imprese a fiere/mercati manifestazioni nazionali/internazionali;

emanazione da parte della Regione Emilia-Romagna di un bando di finanziamento a fondo perduto per i mancati introiti delle attività direttamente colpite dall’ordinanza;

cancellazione quota SIAE-SCF per lo stesso tempo di riferimento;

agevolazioni/annullamento per le locazioni commerciali, relativamente ai periodi di inattività/riduzione di fatturato, sia nei confronti dei proprietari pubblici che privati.”

“Confidiamo nella capacità e sensibilità della Regione, Provincia e Amministrazioni locali cui rivolgiamo queste richieste di attivare ogni strumento, oltre che per la migliore gestione dell’emergenza sanitaria, per far convergere sul sistema imprenditoriale tutti i necessari sostegni” conclude Confcommercio Ravenna.

 

Commenti

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  1. Scritto da Daddo

    Ecco magari prima facciamo in modo che i contagi diminuiscano, le persone guariscano o vengano curate adeguatamente e poi pensiamo a passare col piattino alla cassa. Prima interventi per le strutture sanitarie poi imprenditori grazie