Costantino Ricci (CGIL Ravenna): servirà “task force” che controlli se le aziende rispettano misure anticovid

A poche ore di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm del 26 aprile 2020, annunciato dal Premier Conte domenica sera, si susseguono le reazione alle novità legate alla Fase 2. In particolare, il Decreto ha definito le riaperture del mondo dell’industria anche per quelle realtà finora ferme, dando la possibilità di organizzare le lavorazioni necessarie in vista del 4 maggio. Il Dpcm è definito sulla base dei codici Ateco, ma prevede  la possibilità di richiedere deroghe alla Prefettura.

Per Costantino Ricci segretario generale della Cgil di Ravenna “ad oggi è difficile dire cosa avverrà. Come CGIL ci interessa il “come” riapriranno le aziende; quali condizione saranno messe in atto per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori”.

Ricci dichiara di avere fiducia nelle imprese e negli imprenditori della nostra provincia ma pone una domanda: ” le imprese che apriranno come applicheranno le indicazioni del DpCm? Sono previsti Comitati, dotazioni di dpi, distanziamento e controllo della temperatura corporea, con termo-scanner, inoltre sono previsti ingressi che non prevedano assembramenti. Sono tutte disposizioni che dovranno essere messe in atto e ad oggi è difficile dire se tutte le imprese rispetteranno le indicazioni del Governo. Purtroppo non c’è nessuno strumento che permetta di fare delle valutazioni e per questo motivo, come CGIL auspichiamo che venga costituita una “task force” che possa andare nelle aziende a verificare che vengano rispettare le misure di sicurezza, anche su segnalazione.

Un lavoratore sano, che la mattina va al lavoro, deve tornare a casa sano” sottolinea Ricci. “Sappiamo che in tante aziende gli accordi sono stati fatti secondo i DpCm e che c’è consapevolezza sul “lavorare al tempo del Coronavirus”, ma in tante altre realtà, anche del nostro territorio, non è sicuro il “come si riaprirà”, soprattuto dove non sono stati fatti accordi con il sindacato.

Per il segretario generale della CGIl di Ravenna “garantire la salute dei lavoratori significa garantire la salute di tutti i cittadini” e quindi anche dell’economia locale: “è importante che Ravenna esca il prima possibile da questa pandemia. Solo così potrà ripartire anche un settore importante come quello turistico, sia balneare che culturale. Se vogliamo dare una mano al turismo dobbiamo portare i contagi a “zero”, così che i turisti vengano a Ravenna e sui nostri lidi sapendo che si tratta di località sicure. Quindi  – prosegue – solo se tutti rispetteranno le regole, si uscirà dall’emergenza e ripartirà un sistema economico fortemente provato“.

Altro settore che preoccupa il segretario provinciale CGIL è quello della scuola: “come e quando si comincerà a ragionare seriamente su scuole e formazione? Si tratta di un tema legato strettamente anche all’occupazione femminile, poichè è chiaro che sono le carriere lavorative delle donne a rischiare di “sacrificarsi” in queste situazioni. Bisogna iniziare a discuterne ora, se vogliamo che i nostri bambini e ragazzi tornino a scuola a settembre” conclude.