Rustignoli (Coop. Spiagge Ravenna): “Riaprire l’ultima settimana di maggio, iniziando da un turismo provinciale”

L’ultimo decreto governativo rimanda l’apertura delle spiagge e quindi l’inizio della stagione balneare sulle nostre località ad inizio giugno. Bisognerà quindi attendere ancora e una volta riaperte spiagge e stabilimenti rispettare tutte le misure dei protocolli di sicurezza messi in atto per la salvaguardare della salute di tutti. Sarà una stagione balneare molto particolare questa che ci accingiamo a vivere, in cui bisognerà far convivere insieme il principio della tutela della salute con l’esigenza di dare continuità all’attività imprenditoriale. Ma a che punto è il regolamento di sicurezza a cui dovranno adeguarsi gli stabilimenti balneari? Quali sono i principali punti su cui si è discusso e che bisognerà mettere in pratica? Come la pensano operatori economici, addetti alle spiagge e sindacati sul rimandare la riapertura al 1° giugno?

Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna, ci spiega che, dopo un primo tavolo di confronto fatto tra la Regione e le rappresentanze sindacali, in cui sono state evidenziate le problematiche ed ipotizzate possibili soluzioni per la ripresa delle attività al mare, allo stato attuale il regolamento di sicurezza è stato concluso ed inviato alla Regione. È attesa dunque entro i primi giorni della prossima settimana una risposta da parte delle istituzioni. Sul tema del distanziamento necessario tra postazioni ombrellone di cui si è tanto parlato e che sarà necessario attuare, Rustignoli spiega che “sarà garantito, predisponendo postazioni di 10,5 mq ciascuna.”

“In questo modo – aggiunge il presidente della cooperativa – e con questa metratura, saremo in grado di garantire il distanziamento richiesto e di non mettere ‘fuori mercato’ il lavoro delle imprese, anche se comporterà una perdita pari circa al 40% di postazioni per ogni bagno.”

“La tutela della salute generale resta il tema principale, infatti oltre a garantire il rispetto delle misure di distanziamento, abbiamo proposto alla Regione che si lavori anche alla formazione del personale addetto alle spiagge – dai baristi, ai camerieri, ai bagnini, ai gestori – per acquisire la conoscenza dei consigli e delle indicazioni utili da comunicare ai clienti e ai bagnanti. Sarà necessario, se non fondamentale, predisporre per i turisti un’adeguata cartellonista con tutte le informazioni e norme di comportamento da rispettare che sarà collocata davanti ad ogni area, come quella giochi per bambini, davanti alle cabine, alle docce, ecc.”

“Bisognerà quindi modificare l’accesso e l’utilizzo dei servizi in una logica che se da un lato rispetta tutte le misure del protocollo di sicurezza, dall’altro però tenga conto anche delle esigenze del turismo. Abbiamo pensato ad esempio e per quanto riguarda la ristorazione, oltre al servizio da asporto, di garantire al cliente  la possibilità di ordinare una pietanza e di consumarla sotto l’ombrellone. Oppure – aggiunge Rustignoli – chiediamo che tutti gli stabilimenti dotati di sufficiente spazio, possano predisporre tavoli anche sulla spiaggia. Tutte richieste già avanzate  a livello comunale e provinciale e che adesso attendono l’avallo da parte dell’AUSL, che dovrà controllare che siano rispettati i normali criteri sanitari.”

Una volta messe in atto da parte degli stabilimenti balneari le misure di sicurezza richieste dal protocollo, però si pone un altro problema, altrettanto importante.  Come gestire l’affluenza all’interno dei bagni? E quale turismo ‘sbloccare’ nella prima fase di riapertura, quello regionale o solo provinciale?

Per noi l’ideale sarebbe anticipare l’apertura l’ultima settimana di maggio e non aspettare i primi di giugno, partendo però da un turismo provinciale, non regionale. In questo modo – prosegue Rustignoli – ci sarebbe la possibilità di ‘collaudare’ le nuove procedure richieste ai gestori, con un bacino di utenza inferiore a quello abituale. Terminata la fase di ‘collaudo’, allora saremo pronti ad accogliere un bacino più grande, quello regionale, con la possibilità più avanti di aprire anche alle altre regioni.”

“Per quanto riguarda la gestione dell’affluenza – continua Rustignoli – ogni stabilimento dovrà ‘auto-gestirsi’, nel senso che dovrà controllare quando si è raggiunta la capienza ultima – ad esempio sono terminate le postazioni ombrellone – e magari consigliare ai nuovi bagnanti di rivolgersi allo stabilimento a fianco, per trovarne una libera. E così per tutti gli altri servizi. Sarà lo stesso personale del bagno dopo la formazione ricevuta di cui parlavo prima, e non figure ad hoc predisposte, a garantire che siano rispettate dalla clientela le misure del protocollo. È controproducente pensare di assumere nuovo personale, addetto solo ad attività di controllo, perché significherebbe irrigidire troppo la procedura e le spiagge, viste come luoghi di svago e bene comune, non sarebbero più considerate tali.”

“Se la Regione ci dà il via, siamo pronti a ripartire già da fine maggio e a sostenere un bacino turistico provinciale. Questa fase di collaudo sarà molto importante, perché ci permetterà di apportare eventuali correzioni e miglioramenti da garantire poi nella fase successiva, in vista di un bacino d’utenza più ampio. Al momento, a parte un po’ e comprensibile pessimismo manifestato da qualche gestore, siamo tutti pronti a riaprire – afferma Rustignoli -. Nessuno si è tirato indietro, nonostante le incertezze siano tante. Tra i gestori c’è soprattutto una forte titubanza nel non sapere a cosa si andrà incontro. Sarò in grado di sostenere i costi? Sarò capace di garantire ai miei clienti le misure richieste dalla Regione? Questi i dubbi che sono emersi. Tuttavia sono convinto che se ci permetteranno di lavorare alle giuste condizioni, riusciremo, aiutandoci a vicenda, a superare le difficoltà. Perché la chiusura anche di un solo bagno, sarebbe il fallimento di tutti. Questa estate bisogna far ripartire la macchina del turismo balneare, non tanto per una questione economica, perché il guadagno sarò comunque minimo, quanto per dare continuità ai servizi che ogni anno si offrono al turista, che ha voglia di ritornare al mare. Nella speranza che si riparta alla grande dall’estate 2021. Per tutti questi motivi è importante che ‘l’impresa’, adesso e nei mesi che verranno, non sia lasciata da sola e che anzi trovi nelle istituzioni un sostegno adeguato per riuscire a superare questa fase di transizione”.

 

 

 

 

Commenti

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  1. Scritto da batti

    mi sembra una buona idea.così vediamo un pò come funziona