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Porto di Ravenna. Arrivano altri 48 milioni di euro per il potenziamento dello scalo ferroviario merci

Dalla stazione della città fino ai terminal, potenziate le due linee ferroviarie a sinistra e a destra del canale Candiano. Complessivamente, opere per quasi 74 milioni di euro

Altri 48 milioni di euro per potenziare lo scalo ferroviario che serve il porto di Ravenna: un hub strategico per l’Italia e il primo punto di approdo delle merci importate in Emilia-Romagna.
Nello scalo, 3 milioni e 500 mila tonnellate delle merci movimentate (26,5 in totale) viaggiano su rotaia, per un passaggio di oltre 7mila treni, dati che lo collocano tra i primi in Italia per traffico ferroviario: una crescita costante della domanda di trasporto su ferro, da e per l’area portuale, e un aumento della movimentazione sullo scalo merci della stazione ferroviaria.
E proprio per rafforzare lo scalo ferroviario merci è in arrivo uno stanziamento di 47,7 milioni di euroda parte di Rete ferroviaria italiana (Rfi) destinato a lavori sulle due linee ferroviarie a sinistra e a destra del canale Candiano. Stanziamento che si aggiunge a quello di 25,9 milioni di euro per cantieri che si chiuderanno in gran parte entro l’anno, per una cifra complessiva di 73,6 milioni di euro.

Il punto è stato fatto oggi nel corso di una videoconferenza stampa dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Andrea Corsini, insieme al sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, e al presidente dell’Autorità portuale di Ravenna,Daniele Rossi.

“Un intervento strategico per un’infrastruttura pubblica fondamentale per la competitività e l’attrattività del territorio e dell’intera Emilia-Romagna- spiega Bonaccini-. Insieme a Rfi, alla città di Ravenna e all’Autorità del Sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale abbiamo sostenuto l’intera fase di analisi e progettazione degli interventi grazie a un protocollo d’intesa sullo sviluppo di quello che per noi è un punto di snodo nevralgico dell’economia regionale. Seguendo le indicazioni dell’Unione europea, intendiamo favorire sempre più il potenziamento della multi-modalità basata su ferrovie, vie navigabili interne e infrastrutture marittime. Inoltre, migliorare la funzionalità del nodo di Ravenna con lo sviluppo della rete a servizio dell’area portuale, avrà ricadute positive sul trasporto ferroviario passeggeri e ridurrà le interferenze con il sistema della viabilità urbana. Questo è un altro concreto passo avanti lungo la strada che qui intendiamo percorrere per ripartire e ricostruire dopo il blocco da coronavirus: investimenti pubblici per crescita sostenibile e occupazione”.

“Un investimento atteso da anni che rafforza ulteriormente il ruolo dell’hub portuale di Ravenna come infrastruttura regionale e nazionale- sottolinea Corsini-. Si potenzia così tutta la filiera della logistica regionale e si compie un passo in avanti sul tema della mobilità sostenibile spostando merci dalla gomma al ferro. Lavoriamo perché il porto di Ravenna e le sue infrastrutture siano all’altezza di uno scalo che è cerniera tra il Mediterraneo e il Centro Nord Europa. Il potenziamento del sistema ferroviario merci a servizio dell’area portuale è indispensabile per sviluppare l’intero sistema delle infrastrutture per le merci, accelerando sulla competitività e l’attrattività verso i mercati e facendo di Ravenna un vero e proprio hub internazionale”.

Il punto dei lavori

Lo sviluppo del trasporto su ferro è una delle soluzioni per poter sostenere e accompagnare la crescita della quota di traffico che parte e arriva nell’area portuale di Ravenna e migliorare così la funzionalità dello scalo merci.
Secondo la programmazione dei lavori individuata da Rfi, i lavori per uno stanziamento complessivo di 47,7 milioni di euro, sulle due linee ferroviarie a sinistra e a destra del canale Candiano che collega l’area portuale con la stazione ferroviaria,sono così ripartiti: agli interventi sul lato destro del Candiano sono destinati26,7 milioni di euro comprensivi di spese per tecnologie, allestimento, opere civili e fabbricati; mentre a quelli sul lato sinistro andranno finanziamenti per 21 milioni di euro.
Sarà realizzata una nuova stazione presso la Base in Destra Candiano che prevede: centralizzazione ed elettrificazione dei sei binari esistenti con inserimento di tratti di binari di indipendenza e di sosta per locomotori elettrici, collegamenti e adeguamenti dei binari, realizzazione di un fabbricato per l’attività di manovra, centralizzazione ed elettrificazione della dorsale di collegamento tra la stazione di Ravenna e la nuova stazione in Destra Candiano.

Lo scalo sul lato sinistro sarà  costituito da 12 binari, tutti elettrificati e centralizzati, di cui: uno adibito a binario di circolazione verso la dorsale dei raccordati; sette binari adibiti a “fascio di arrivo e partenza” (sosta temporanea  o per operazioni di verifica e preparazione per i treni in partenza);  due binari adibiti a “fascio di presa e consegna”, ovvero sosta polmone;  due binari adibiti alla sosta temporanea dei carri non conformi alle caratteristiche del treno in partenza o in arrivo.
Una prima fase dei lavori, per un ammontare di ulteriori 25,90 milioni euro, è già stata in parte avviata. Per quanto riguarda questi interventi,entro l’estate è prevista la conclusione degli interventi per la ripresa in esercizio dell’attuale scalo in sinistra Candiano (3,1 milioni di euro);entro dicembre la sostituzione del cavalcavia Teodorico e nel 2021 inizieranno i lavori per la soppressione del passaggio a livello “canale Molinetto”.

Nel dettaglio, le opere sono: il prolungamento del sottopassaggio pedonale di stazione per 2,8 milioni di euro, l’adeguamento delcavalcavia Teodorico sopra il tracciato ferroviario (5 milioni di euro), la realizzazione del sottopassaggio carrabile, sostitutivo del passaggio a livello di via canale Molinetto (15 milioni di euro) e la progettazione del prolungamento della dorsale destra ferroviaria nella penisola Trattaroli all’interno dell’area portuale.

Commenti

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  1. Scritto da cromwell

    Senza arrocco ferroviario dei treni formati in dx canale con la piastra del fosso Fogiolo attraversando il Candiano con un ponte mobile, il raccordo Sapir è destinato a restare e i treni merci a passare a pochi metri da viale Santi Baldini e da piazzale Farini facendo il giro della città. Il collegamento fra il fascio binari di via della Vitellaccia e quello del fosso Fagiolo (costato oltre 20 mln di euro) era stato proposto dalla CCIAA venticinque anni fa. Le scelte odierne non fanno altro che perpetuare le cesure del territorio.

  2. Scritto da giò

    Pioggia di soldi senza arrivare a nulla!! solo sperpero del denaro pubblico!
    Questo succede quando non si adotta l’analisi complessiva del territorio incluso il porto e poi magari realizzare parte risultati da questa analisi!
    Di sicuro avrebbe iniziato ad includere il porto, E-45 e le FFSS in una logica di aggiornamento e sinergie tra di loro di tipo: raddoppio binari e reimpostazione di tutto il sistema FFSS , sinergia con un posto aggiornato sia nella funzionalità (pescaggio minimo 16m , allargamento 60 m minimo …) collegamento con strade e autostrade… e poi eventualmente realizzare queste bravate di buttare i soldi della finestra !! ma Basta!

  3. Scritto da Giovanni lo scettico

    Una ferrovia Ravenna-Forlì mai?