Russi. Prima giornata di riapertura. I negozianti: “Lock down devastante. Ora si spera nel ritorno dei clienti”

Anche a Russi nella giornata odierna hanno riaperto diverse attività chiuse in tempo di Corona virus. La liberalizzazione partita oggi, lunedì 18 maggio, è per le attività economiche un punto di ripartenza, seguendo le normative vigenti in materia di sanità e distanziamento sociale, e nel cuore la speranza di poter ritornare quanto prima possibile alla normalità.
In centro iniziano a girare anche i cittadini che non si vedevano da prima del lockdown, forse un pò incerti su comportamenti sociali, magari ancora titubanti su come entrare all’interno di un negozio ma tutti quanti muniti dei dispositivi di protezione personale imposti dalla legge.
“Speranza” è la parola più frequente che si sente all’interno delle attività, fra chi ha subito pesantemente la chiusura imposta l’11 marzo e chi è riuscito a sopravvivere magari con le consegne a domicilio.

Per Sonia Masetti, titolare dell’attività Bar Pasticceria Babini, il lockdown imposto dal 11 marzo “è stato devastante. Noi oltre al negozio rifornivamo con il nostro laboratorio circa 120 bar nella provincia di Ravenna. Ovviamente c’è crollato il mondo addosso, e in questi due mesi le perdite sono state molto ingenti. Da questa mattina con la riapertura abbiamo iniziato a rifornire un terzo dei nostri clienti, alcuni non hanno nemmeno aperto, altri stanno cercando ancora di capire come si svilupperà il lavoro. Oggi siamo un pò più speranzosi, anche se questo blocco lo risentiremo per lungo tempo”.

Russi - riaperture dopo il lock down

Per Donatella Ugolini titolare del negozio Abbigliamento Dona: “Ora è il momento di ripartire sperando che la gente usi molto buon senso nel ritornare a questa normalità, che così non lo si può ancora definire, bisogna rispettare tutte le regole imposte in materia sanitaria, perchè non siamo ancora fuori da questo virus. Il primo periodo di chiusura l’ho vissuto serrata in casa, poi pian piano mi sono organizzata per le consegne a domicilio, per andare incontro alle esigenze dei miei clienti, e far si di ridurre le perdite della mia azienda”.

Russi - riaperture dopo il lock down

“Dal 1987 anno di inizio attività – dichiara Galentino titolare di Acconciature Savino– non mi sono mai fermato. Ci ha pensato questo lockdown, che ha messo in ginocchio molte attività come la mia, che hanno sempre vissuto del proprio lavoro. Questi due mesi di chiusura sono stati terribili e devastanti dal lato economico e anche dal lato psicologico. Ora con la riapertura sembra che ci sia una ripresa, almeno da quello che vedo dalle prenotazioni, spero sia così per tutte le attività che hanno duramente sofferto in questi due mesi”.

Russi - riaperture dopo il lock down

“Appena ci è stato possibile abbiamo iniziato a fornire i nostri menù a domicilio – spiegano i titolari del Ristorante Insolito, Stefano Zappi e Daniele Baruzzi – la parte più difficile probabilmente arriva ora, dove bisogna capire come ragiona la clientela nel dopo lockdown, se vuole tornare al ristorante o se i timori di un possibile contagio li tengono lontani. Alcune prenotazioni le abbiamo già, però le restrizioni sanitarie unite alla diffidenza fanno sì che la ristorazione non goda da subito di un ritorno alla normalità. Per questo motivo abbiamo deciso di continuare a fornire il servizio a domicilio, che al momento appare più adeguato per affrontare questo periodo”.

Russi - riaperture dopo il lock down

“Abbiamo riaperto anche noi – esordisce Gian Domenico Banzola dell’Agenzia Immobiliare Banzola– dopo quasi due mesi siamo rientrati nei nostri uffici. Ho riscontrato già una certa richiesta per quanto riguarda affitti e compravendite, in questo periodo non facile per tutti chi è alla ricerca di un immobile non si è lasciato intimorire dal periodo. La speranza è quella di averci lasciato alle spalle il periodo più pericoloso in tempo di Covid 19, e di guardare più serenamente al futuro”.

Russi - riaperture dopo il lock down

“Avevo già chiuso l’ufficio al pubblico la settimana prima dell’inizio del lockdown – dichiara la titolare di Studio Grafico Rima, Letizia Orru -, credo non valesse la pena rischiare il contagio. In questo periodo di restrizione ho visto saltare tutti i lavori di grafica e stampa che avevo in preparazione, in particolare modo per gli eventi e le sagre. Il blocco è stata la buona occasione per incrementare maggiormente l’attività di digital marketing, che avevo già iniziato per dare aiuto alle aziende nel portare in rete la propria attività. Sono riuscita a cambiare la tipologia di lavoro e a ridurre le perdite”.

Russi - riaperture dopo il lock down